Da veline della droga, utilizzate per i viaggi di approvvigionamento della coca in Calabria, a trafficanti con in mano la cassa del giro. La Dia svela il ruolo criminale delle donne
Messina – Il ruolo delle donne all’interno di molti gruppi criminali messinesi è sempre meno marginale e sempre più caratterizzato da profili di vertice delle organizzazioni stesse. Lo ribadisce la Dia nella relazione di fine 2024, che sottolinea gli aspetti emersi dalle più recenti indagini antimafia condotte in città e in provincia.
“Le indagini degli inquirenti hanno consentito di appurare la presenza di un sodalizio i cui vertici erano rappresentati anche da personaggi femminili, in grado di approvvigionarsi in Calabria di consistenti quantitativi di cocaina Il riferimento”, scrive la Direzione investigativa antimafia nella relazione recentemente consegnata al Parlamento, a proposito delle tre inchieste confluite nel maxi blitz con 112 arresti della metà dello scorso anno.
L’operazione Dinamite
Indagando sui traffici di droga del clan di Giostra, svelati con l‘operazione Dinamite, la Direzione distrettuale antimafia ha fatto emergere i compiti di primo piano demandati alle donne dei così detti grossisti degli stupefacenti”, attive soprattutto come corrieri per gli approvvigionamenti di grosse partite di droga.
“Abbiamo riscontrato la grande capacità di questa organizzazione di gestire le consegne, proprio come le grosse compagnie commerciali. Avevano estrema facilità nel sostituire i corrieri, in caso di bisogno, e il ruolo delle donne era attivo nel gruppo”, hanno spiegato la procuratrice vicaria Rosa Raffa che ha coordinato gli accertamenti.
La droga in carcere a Barcellona
Un ruolo di primo piano lo avevano le donne anche nel traffico di droga tra dentro e fuori il carcere a Barcellona, come ha svelato l’indagine della Polizia con 9 arresti dell’ottobre scorso.
