InFest, il circuito di festival che punta a rendere Messina un polo culturale, musicale e turistico

InFest, il circuito di festival che punta a rendere Messina un polo culturale, musicale e turistico

Giuseppe Fontana

InFest, il circuito di festival che punta a rendere Messina un polo culturale, musicale e turistico

domenica 13 Luglio 2025 - 10:00

L'idea prevede vari appuntamenti. Si parte il 20 luglio con la pulizia della spiaggia a Contemplazione, poi sport, aperitivi, musica live e dj set

MESSINA – Prima la pulizia della spiaggia, poi una grande festa tra sport e musica che durerà tutta la sera. Si chiama InBeachFest ed è il primo degli eventi di un progetto più grande, dal titolo InFest, creato da tre giovani messinesi tornati in città dopo esperienze altrove. Si tratta di Antonio Giacobbe, Jacopo Doddis ed Emanuele Di Pietro, che con l’aiuto di un team di giovani e il sostegno di diverse associazioni puntano alla creazione di una sorta di circuito di festival, che non si focalizzino soltanto sulla musica o sullo sport ma che passino, in un prossimo futuro, anche da libro, arte, cultura e perfino lavoro. Il tutto in ogni zona della città di Messina.

Si parte con InBeachFest

Ma la partenza è ovvia ed è la spiaggia, visto che InFest partirà il prossimo 20 luglio dalla costa di Contemplazione, con appuntamento già dalla mattina in via Consolare Pompea 477. A raccontare in cosa consisterà è stato Emanuele Di Pietro: “InFest è un progetto che prevede la creazione e l’organizzazione di diverse tipologie di festival. Partendo a luglio c’è sembrato ovvio cominciare dal mare e dalla spiaggia, ma in futuro potremmo organizzare gli InJobFest, gli InBookFest, eventi culturali e non soltanto sport e musica. Come funzionerà? InBeachFest si svolgerà domenica 20 luglio. Dalle 9.30 all’una circa, con il patrocinio del Comune e l’aiuto di alcune associazioni ripuliremo tutta la spiaggia tra le due strutture balneari Riva e Off Vicolo33”.

Nel pomeriggio sport e musica

Dalla pulizia allo sport e alla musica: “Poi nel pomeriggio collaborerà con noi l’azienda Beach Delivery per evitare che la spiaggia si sporchi, servendo aperitivi a chi li vorrà direttamente nella spiaggia libera. Ci saranno diverse attività gratuite: Adriana Bosurgi con Mater Vitae che farà yoga, ci sarà chi fa pilates o wind surf, ci saranno i ragazzi di ARunCity, ci sarà il MessinaCon con i cosplay. Stiamo cercando di coinvolgere più realtà possibili per partecipare. Infine la sera ci saranno band e dj set nelle due strutture. Ogni mese andremo a organizzare un festival”.

Di Pietro: “InFest realtà camaleontica”

“L’idea è nata con i ragazzi – ha raccontato Di Pietro – . Ci conoscevamo, siamo tutti di Messina e ci siamo incontrati rientrando in città e portando con noi diverse idee. Ognuno nel suo lavoro ha visto tanto e volevamo portare qualcosa di nuovo in città, ma sempre sfruttando le peculiarità della città. Non potevano non partire dal mare, quindi. Ma l’idea è organizzare questi festival in diversi ambiti, dal teatro ai libri, dall’arte al cibo. La nostra idea è che InFest diventi una realtà camaleontica”.

L’importanza di andare via e tornare

Cruciale, quindi, andare via e poi tornare portando con sé nuove idee: “A oggi mi sento di dire che è fondamentale per noi giovani messinesi uscire da Messina. Lo direi anche a un amico, no? Bisogna conoscere altre realtà, entrare in contatto con altre culture, imparare e tornare per portare qualcosa di nuovo. Per me Messina è come un brodo primordiale che ha tanto da dare e creare. Dobbiamo solo capire come incanalare questa energia. Andare e fuori può creare l’occasione di far bene per la città”.

Di Pietro: “Non vogliamo fermarci alla musica”

Infine obiettivi e sogni: “Il nostro obiettivo oggi è di dare spazio a chi non riesce a prenderselo da solo: artisti, cultura, diamo spazio e cerchiamo di fare rete. Il sogno? Non sappiamo ancora quello che può diventare InFest. Quando eravamo più piccoli, organizzando eventi di vario tipo, magari pensavamo a chi portare a Messina o meno. Oggi dico che non vogliamo fermarci alla musica, ma creare sinergie e diventare un ponte tra le persone, con cui ognuno può portare qualcosa”.

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