Le prime reazioni del mondo politico all'uccisione a Capizzi del minorenne: da Bernardette Grasso (FI) a De Luca (MS) e Hyerace (Pd)
“La morte di Giuseppe Di Dio, appena 16 anni, ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre era seduto al bar con gli amici, è un dolore che attraversa il cuore della comunità di Capizzi, ma anche quello di tutta la Sicilia. Giuseppe era uno studente modello, dedito allo studio e al lavoro accanto alla sua famiglia, impegnata nell’agricoltura e nella zootecnia. Alla sua famiglia e a tutta la comunità di Capizzi la mia più profonda vicinanza”. Così la deputata regionale di Forza Italia Bernardette Grasso, sindaca di Rocca di Caprileone.

L’omicidio del giovanissimo scuote infatti anche il mondo politico. E arrivano le prime reazioni, mentre vengono in mente la strage a Monreale di aprile, con tre morti e due feriti, e il recente omicidio di Paolo Taormina a Palermo. L’augurio è che non ci si fermi alle parole e che si lavori davvero sul piano della rigenerazione sociale. E non solo quando avviene un caso eclatante.
Continua Grasso: “Un delitto efferato, che scuote le famiglie, i genitori, le istituzioni — e che impone a ciascuno di noi una riflessione seria: 1) Che modello di società stiamo trasmettendo ai nostri ragazzi? 2) Che valori, che esempi, che punti di riferimento offriamo loro? Come Commissione antimafia, pochi giorni fa, siamo stati allo Zen di Palermo per ascoltare le periferie, ma oggi dobbiamo ascoltare anche le voci smarrite delle nostre comunità interne. Dobbiamo capire perché tanta violenza, perché i ragazzi hanno accesso alle armi, perché la vita sembra valere così poco. Non basta la repressione. Servono azioni congiunte e immediate di prevenzione, che coinvolgano famiglie, scuola, Chiesa, istituzioni e società civile. C’è un uso spregiudicato delle armi, un mercato parallelo a cui accedono anche i minori: è un allarme che non può più essere ignorato. Occorre più controllo sui social, sui telefoni, su ciò che educa e diseduca i nostri figli”.
Grasso (FI): “Serve un nuovo patto educativo”
E ancora: “È tempo di responsabilità collettiva. Non possiamo rassegnarci a una società dove un ragazzo perde la vita per caso, dove i giovani crescono senza valori e senza punti di riferimento. Serve un patto educativo nuovo, che restituisca speranza, rispetto e amore per la vita”.
De Luca (M5S): “Le istituzioni si facciano carico del disagio”
Sul tema interviene pure il capogruppo del Movimento Cinquestelle, Antonio De Luca: “La notizia del brutale omicidio di un ragazzo di appena sedici anni a Capizzi ci lascia sgomenti e addolorati. È inaccettabile che un giovane perda la vita in modo così violento, in una comunità che oggi piange un figlio innocente e si interroga su come sia potuto accadere. Purtroppo, episodi come questo stanno diventando sempre più frequenti: segnali allarmanti di un disagio profondo che coinvolge le nuove generazioni e che non può più essere ignorato. È necessario che le istituzioni, a tutti i livelli, si facciano carico di questa vera e propria emergenza sociale con interventi strutturali, capaci di restituire ai giovani opportunità, sicurezza e fiducia nel futuro”.
“Mi auguro che le forze dell’ordine possano fare piena luce sull’accaduto e che la giustizia faccia presto il suo corso. Come MoVimento 5 Stelle continueremo a sollecitare azioni concrete per la prevenzione della violenza giovanile e per la promozione della cultura della legalità”, conclude il parlamentare regionale messinese.
Hyerace (Pd): “Allarme sociale che investe tutta la Sicilia”
Così, invece, Armando Hyerace, segretario provinciale del Pd di Messina: “La tragica uccisione del sedicenne a Capizzi e i recenti fatti di Palermo confermano un allarme sociale che riguarda tutta la Sicilia. Violenza giovanile, armi diffuse e solitudine sono segnali di un disagio profondo. Durante la visita della Commissione parlamentare sulle periferie a Messina è emerso chiaramente come in molti territori manchi lo Stato, inteso non solo come controllo ma come strumento di emancipazione attraverso scuola, lavoro, cultura e sport. Come ha ricordato Antonello Cracolici, la diffusione delle armi è ormai un fenomeno preoccupante, simbolo di uno smarrimento di valori. Il Partito democratico della provincia di Messina esprime cordoglio per la vittima e chiede un piano straordinario di interventi sociali e territoriali, sottolineando che la risposta non può essere solo repressiva, ma deve puntare su prevenzione, educazione e inclusione”.
