Messina, studentati universitari: dietrofront in Consiglio, si torna in commissione

Messina, studentati universitari: dietrofront in Consiglio, si torna in commissione

Giuseppe Fontana

Messina, studentati universitari: dietrofront in Consiglio, si torna in commissione

mercoledì 05 Novembre 2025 - 17:00

Tanti i dubbi dei consiglieri, chiamati a votare le deroghe urbanistiche. Tra i temi anche i prezzi elevati delle singole per gli studenti

MESSINA – Il Consiglio comunale ha deciso di fermare la discussione sugli studentati universitari per tornare in commissione e approfondire alcuni aspetti sulle tre delibere. Si è conclusa così la lunga seduta odierna a cui ha partecipato l’assessore all’Urbanistica Salvatore Mondello. Con lui anche l’ingegnere Giuseppe Messina, dirigente del dipartimento Servizi territoriali e Urbanistica.

Dopo un lungo dibattito in cui sono stati toccati molti temi, con 11 sì e 16 astenuti è stata votata favorevolmente una mozione presentata da Pippo Trischitta. Il capogruppo di Con De Luca per Basile ha proposto il ritorno in sesta commissione (presieduta da Giuseppe Busà) per ulteriori approfondimenti.

In Consiglio i nuovi studentati universitari per Messina

Ma cos’è successo? Di fatto si è parlato soltanto della proposta di delibera n.281 dell’11 settembre 2025, riguardante la realizzazione del fabbricato di 504 posti letto denominato “Policlinico” da adibire a studentato a Minissale. Ma l’argomento è comune alle altre due. Una fa riferimento alla costruzione dello stabile “Centro”, in zona via Catania e da 255 posti. L’altra a quello denominato “Archimede”, il più grande con i suoi 1.080 posti, da far sorgere nella stessa zona dell’omonimo liceo scientifico, sul viale Boccetta.

Studentati universitari, servono le deroghe

Tanto i consiglieri legati all’amministrazione Basile, quanto quelli delle opposizioni, hanno evidenziato diverse criticità. I tre progetti per gli studentati universitari, infatti, sono stati presentati dalla Zanklon Capital, azienda vincitrice del bando per la costruzione. Qualora si dovessero realizzare, sarebbero finanziati con 37 milioni di euro dal PNRR. Il condizionale, però, resta d’obbligo visto che servirà il sì definitivo del Consiglio comunale. I consiglieri sono chiamati a votare deroghe per la costruzione stessa delle strutture, previste di 6, 9 e 10 piani. Tutte altezze superiori a quelle possibili coi regolamenti attuali.

I dubbi dei Consiglieri tra “pubblica utilità” e realtà

La discussione si è concentrata proprio su questo e sul concetto di “pubblica utilità” inserito nelle tre delibere. E i consiglieri hanno posto diversi quesiti alla segretaria generale Rossana Carruba, al dirigente Messina e all’assessore Mondello, proprio per capire se questa “pubblica utilità”, stabilita dal governo e legata alla necessità di avere un numero maggiore di posti letto per gli studenti universitari fuori sede, possa o meno cozzare con la realtà della città. Tra difesa del suolo e del territorio, i cronici problemi di viabilità, la necessità di ulteriori strade che possano garantire maggior sicurezza agli studenti stessi, il dibattito è stato quindi molto lungo.

I prezzi alti delle singole: media da 650 euro

E tra i temi affrontati c’è stato anche quello dei prezzi previsti per le singole stanze. Negli allegati al progetto si parla di 637,50 euro per una singola nello studentato “Archimede” e di 680 euro per gli altri due. Una questione non da poco che già nei giorni scorsi era stata evidenziata da Rifondazione comunista e di cui anche il Pd in commissione aveva parlato. Insomma: sugli studentati universitari ci sono tanti dubbi, forse troppi. Da qui l’idea di un passo indietro in commissione, proposto da Trischitta e votato favorevolmente.

Il dietrofront: si torna in commissione

Ci sarà comunque la necessità di dare una risposta in tempi ragionevoli, ha spiegato la segretaria generale Rossana Carrubba. La ristrettezza delle tempistiche riguarda la linea di finanziamento PNRR, che ha termini di rendicontazione molto precisi. Sulla carta i progetti andrebbero realizzati e consegnati entro il 30 giugno 2026.

In chiusura, prima della votazione della mozione presentata da Trischitta, Alessandro Russo ha voluto ricordare che il Pd aveva già chiesto durante l’ultima commissione di approfondire l’argomento prima di andare in Consiglio. Al netto della puntualizzazione, la mozione è stata poi votata positivamente da 11 consiglieri su 27 presenti (il Pd, la Dc e il centrodestra si sono astenuti). E se la discussione si preannunciava lunga già dopo i precedenti sì, con il dietrofront lo sembra ancora di più.

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