Così Bonelli, parlamentare Avs e co-portavoce di Europa Verde, che insiste: "L'esecutivo stava impegnando fondi pubblici dentro un quadro non legittimo, per un’opera da 14 miliardi di euro"
Bonelli: “La Corte dei conti boccia gli atti sul Ponte: pronto a denunciare il governo se non si ferma”. Così in una nota Angelo Bonelli, parlamentare Avs (Alleanza Verdi Sinistra) e co-portavoce di Europa Verde. “La decisione della Corte dei conti di non ammettere al visto di legittimità il decreto Mit-Mef sul terzo atto aggiuntivo della convenzione del Ponte sullo Stretto è di una gravità assoluta. Significa che il governo Meloni stava impegnando fondi pubblici dentro un quadro ritenuto non legittimo, per un’opera da 14 miliardi di euro senza alcuna certezza tecnica, ambientale o giuridica: risorse sottratte a ferrovie, scuole, sanità e sicurezza del territorio. Sono pronto a denunciare il governo anche alla Procura europea se dovesse insistere. Ignorare il pronunciamento della Corte significherebbe assumersi responsabilità pesantissime, anche sul piano giuridico”, insiste Bonelli.
Prosegue il leader verde: “La Corte renderà note le motivazioni entro trenta giorni, ma il messaggio è già inequivocabile: il Ponte sullo Stretto è un progetto portato avanti forzando procedure, dentro una spirale propagandistica. E la bocciatura odierna preclude di fatto la possibilità di sottoscrivere l’accordo di programma tra Mit, Mef e la società Stretto di Messina per definire gli impegni amministrativi e finanziari necessari alla progettazione e alla realizzazione del Ponte. Viene meno, dunque, l’intero impianto giuridico-amministrativo che regola il rapporto tra lo Stato e la concessionaria. Meloni e Salvini non possono far finta di nulla: se rispettano legalità e cittadini, fermino subito questa operazione opaca, costosissima e inutile”.
