I documenti mai presentati alla Copas, la Procura Federale aveva deferito il Messina, il Tribunale Nazionale Federale multa la società invece di sottrarle punti
MESSINA – Colpo di coda, ancora in negativo, per la passata gestione dell’Acr Messina. La società, quando ancora comandavano Cissè-Alaimo-Sciotto, torna ad essere interessata dalla giustizia sportiva.La procura federale l’aveva deferita lo scorso 24 ottobre, a meno di un mese è arrivata la decisione del tribunale. Il contendere era circa i documenti di solidità finanziaria, da presentare alla Coaps, la Commissione che valuta l’Acquisizione e le Partecipazioni Societarie, istituita dalla Covisoc e che la Aad Invest avrebbe dovuto presentare in Lega al momento del subentro con acquisizione del pacchetto di maggioranza, era stato chiesto uno slittamento ma i documenti non sono mai stati presentati, e probabilmente neanche esistevano visto come è finita tra mancati pagamenti e fallimento della Aad Invest.
Un altro danno sul Messina che sta faticosamente ma orgogliosamente risalendo la china in questo campionato di Serie D. L’avvocato Luis Vizzino che ha difeso l’Acr Messina sia con i vecchi proprietari che in questa fase però è riuscito, patteggiando, ad evitare una nuova penalizzazione, ma la mancanza c’è stata e quindi il Messina dovrà pagare un’ammenda che il Tribunale Nazionale Federale ha quantificato in 10 mila euro.
Soldi che sembra giusto debbano mettere i vecchi proprietari, come anche il buco lasciato, in questo senso quindi la speranza che si possa decidere in fretta sull’escussione sacrosanta della vecchia fidejussione. Al tempo stesso sembra però paradossale che gli organi sportivi che avrebbero dovuto vigilare sul cambio dell’assetto societario notifichino il danno a discapito di chi è subentrato ora. Qualcosa evidentemente non funziona.
