Messina. In merito alla protesta per il mancato reintegro di tre operai licenziati, il punto di vista della società
Dalla società Isgrò riceviamo e pubblichiamo.
In riferimento all’articolo apparso sulla Vostra testata in data 15.12.2025, relativo al presidio sindacale presso il Consorzio per le Autostrade Siciliane la società Isgrò Costruzioni s.r.l. , intende fornire le seguenti precisazioni al fine di ristabilire la corretta rappresentazione dei fatti e tutelare la propria immagine aziendale.
La narrazione di un presunto comportamento “gravissimo” da parte della azienda, che avrebbe negato la reintegra a tre lavoratori, è non solo fuorviante, ma palesemente contraria alla realtà dei fatti e alle norme di diritto.
La sentenza n. 684/2025 del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, cui si fa riferimento, ha disposto la reintegra di tre ex-dipendenti sulla base di un asserito vizio formale nella procedura di licenziamento. Si tratta di una pronuncia di primo grado, non definitiva, che la scrivente società ha prontamente impugnato dinanzi alla competente Corte d’Appello di Messina, Sezione Lavoro, confidando pienamente nella riforma della stessa.
È fondamentale sottolineare che la decisione del Tribunale non ha statuito sull’insussistenza dei gravissimi fatti posti a fondamento del recesso, bensì si è limitata a rilevare un vizio procedurale. La causa del licenziamento nel caso di specie è di una gravità inaudita e non è stato oggetto di smentita. I licenziamenti in questione sono stati infatti intimati per giusta causa, a seguito di condotte gravissime e inaccettabili da parte dei lavoratori, concretizzatesi nell’abbandono ingiustificato del posto di lavoro e nella colpevole negligenza che ha portato alla sottrazione di un mezzo aziendale loro affidato per l’espletamento del servizio come da loro stessi confermato nel rapporto di servizio. Tali comportamenti costituiscono una palese e intollerabile violazione degli obblighi di diligenza, obbedienza e fedeltà che
informano il rapporto di lavoro.
L’odierna azione di protesta appare tanto più speciosa e strumentale se si considera la realtà dei fatti successivi alla sentenza. In data 31 ottobre 2025, infatti, due dei tre lavoratori interessati, per il tramite del loro legale, hanno formalmente comunicato alla società la loro rinuncia alla reintegrazione nel posto di lavoro, optando per l’indennità sostitutiva come previsto dalla legge.
Per quanto concerne la posizione del terzo lavoratore, sono attualmente in corso trattative tra le parti per una definizione concordata della vicenda.
È pertanto palesemente contrario al vero rappresentare una situazione di mancata ottemperanza alla asentenza per lavoratori che, di loro spontanea volontà, hanno già rinunciato al loro diritto alla reintegrazione. Organizzare un presidio per chiedere la reintegra di chi vi ha già rinunciato è un’azione che si commenta da sola.
Alla luce di quanto sopra, il presidio odierno, sostenuto da Fiom e Cgil, si rivela un’azione puramente strumentale, volta a generare una pressione mediatica indebita e a danneggiare l’immagine della Isgrò Costruzioni srl in un momento particolarmente delicato.
Non può sfuggire, infatti, la singolare coincidenza temporale tra tale iniziativa e l’imminente espletamento della gara d’appalto per il servizio di sorveglianza con il Consorzio per le Autostrade Siciliane (CAS). Il tentativo di screditare l’azienda agli occhi dell’ente appaltante e dell’opinione pubblica, attraverso la diffusione di notizie incomplete e tendenziose, appare come una manovra volta a interferire con le legittime dinamiche di mercato e a ledere la reputazione di un’impresa che da anni opera con serietà e professionalità sul territorio.
La Isrò Costruzioni Srl ribadisce il proprio pieno rispetto delle decisioni della magistratura, così come il proprio diritto a far valere le proprie ragioni in ogni sede competente, come dimostra l’appello già depositato.
Continuerà a difendere la legittimità dell’operato della azienda ed a tutelarla unitamente a tutti i suoi dipendenti che quotidianamente lavorano con impegno e correttezza, riservando ogni azione legale contro chiunque diffonda notizie false e diffamatorie sul loro conto.
L’amministratore Rosalia Venuto
