Ponte sullo Stretto, ecco perché la Corte dei conti ha detto no anche alla convenzione

Ponte sullo Stretto, ecco perché la Corte dei conti ha detto no anche alla convenzione

Redazione

Ponte sullo Stretto, ecco perché la Corte dei conti ha detto no anche alla convenzione

Tag:

martedì 16 Dicembre 2025 - 20:50

L'atto aggiuntivo tra il ministero dei Trasporti e delle Insfrastrutture e la Stretto di Messina Spa

Il decreto del ministero dei Trasporti relativo al terzo atto aggiuntivo della convenzione tra Mit e società Stretto di Messina per la costruzione del Ponte risulta incompatibile con le regole europee sulla modifica dei contratti in corso di validità.

Lo si legge nelle motivazioni, depositate oggi, della sentenza del 17 novembre scorso quando la sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha bocciato il decreto ministeriale.

Lo riporta l’Ansa.

La Corte parla di “perplessità” in riferimento all’articolo 72 della direttiva europea 2014/24/UE, che disciplina la modifica di contratti durante il periodo di validità.

Viene sottolineata l’incertezza sul costo complessivo dell’opera: “La valutazione degli aggiornamenti progettuali in misura pari a 787 milioni 380mila euro, in quanto frutto di un’attività di mera stima, rende possibile il rischio di ulteriori variazioni incrementali, incidenti – in disparte i problemi di reperimento di nuove coperture – sul superamento della soglia del 50 per cento delle variazioni ammissibili, anche in considerazione dei dati offerti dalla stessa Amministrazione”, spiegano i magistrati contabili.

Articoli correlati

4 commenti

  1. Molti non hanno compreso che la posizione del movimento no ponte è puramente d’opinione.
    Le colpe delle bocciature sono tutte, dico tutte in carico al governo ed al ministro Salvini in particolare.
    I documenti esaminati dalla corte non sono stati redatti dai militanti del movimento no ponte ma dal ministero.
    Continuare a rinfacciare a chi già aveva capito che sarebbe stato irrealizzabile (ed i no ponte lo hanno sempre affermato) che i fondi sono andati perduti è speculazione pura.
    Andate a bussare alla porta di Salvini se volete spiegazioni e chiedete in primis conto del fallimento ed in secondo luogo spiegazioni sul perché non stia facendo fuoco e fiamme perché i fondi vengano ridistribuiti soprattutto per le infrastrutture siciliane, tanto di propaganda ne ha fatta talmente tanta che potrebbe dire la qualunque.
    Gli è andata bene, ha fatto la mossa ed ha guadagnato un alibi….non ci fossero stati i soliti magistrati avrebbe fatto faville.
    Avessero “visto” il bluff avrebbero vinto di sicuro ma il conto lo avremmo pagato noi non lui.

    32
    29
  2. Il progetto prevedeva che il 60 per cento del costo sarebbe stato sostenuto da fondi privati. Adesso la previsione è di fondi pubblici al 100 per cento.
    Più sostanziale ed incidente di cosi6quale modifica potrebbe esistere?

    12
    11
  3. Oggi i giornali aprono con la notizia di un tesoretto di 3,5 miliardi per le imprese.
    A sentire il governo sembra che abbiano recuperato loro i fondi in modo virtuoso.
    La coperta è stata tirata ed i piedi sono scoperti adesso e sono i nostri.

    16
    14
  4. Questo governo è totalmente incapace.

    15
    14

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED