Azienda speciale Servizi Sociali Peloritani, il Consiglio provinciale dice no

Azienda speciale Servizi Sociali Peloritani, il Consiglio provinciale dice no

Redazione

Azienda speciale Servizi Sociali Peloritani, il Consiglio provinciale dice no

martedì 30 Dicembre 2025 - 08:45

Sindacati preoccupati

Sette voti favorevoli e sette contrari. Il Consiglio provinciale dice no all’Azienda speciale Servizi Sociali Peloritani.

Cisl

“Così – dicono la segretaria generale di Cisl Fp Messina, Giovanna Bicchieri, il responsabile del dipartimento terzo settore Antonio Rodio e i componenti del direttivo terzo settore Andrea Ricciardi, Nicola Sindoni e Antonina Isaia – ha decretato la fine di un percorso importante per la cittadinanza e per molti lavoratori”.

“Forse – proseguono – se ci fosse stata maggiore condivisione e confronto con le forze sociali non saremmo arrivati a questo triste epilogo, che ancora oggi auspichiamo possa essere ribaltato. Lo avevamo chiesto ad alta voce e lo chiediamo ancora adesso: l’azienda speciale rappresenta una importante opportunità, ma solo se vengono garantiti tutti i lavoratori attraverso le clausole di garanzia e mediante il riconoscimento di un punteggio aggiuntivo per coloro i quali hanno già maturato una importante esperienza professionale nell’ente. Reputiamo fondamentale ritornare in Consiglio, stavolta con la presenza dei sindacati, e con tutte le tutele che meritano i dipendenti assunti nelle cooperative sociali. Speriamo vivamente che il progetto non venga abbandonato ma che, piuttosto, sia riproposto con le citate migliorie a salvaguardia del benessere degli utenti bisognevoli di assistenza e del personale impegnato nei servizi”.

Uil

“La decisione del Consiglio è la logica conclusione di un percorso, sbagliato ed autoreferenziale, costruito dal sindaco metropolitano Federico Basile e dalla sua compagine amministrativa caratterizzato dall’assoluta mancanza di dialogo sociale e dell’indispensabile confronto con il Sindacato. In tal senso è opportuno ricordare che la Uil Fpl, con nota ufficiale del 15 dicembre 2025 indirizzata al sindaco Basile e ai vertici della Messina Social City, nonché all’Assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche Sociali, aveva espressamente richiesto di essere tempestivamente e formalmente informata sugli sviluppi della procedura e di essere convocata ai tavoli di confronto al fine di costruire un percorso chiaro e virtuoso che, in primo luogo, prevedesse la salvaguardia e la tutela dei lavoratori precari che, partiti dalla coop. Nuova Presenza ed oggi in capo alla coop. Genesi, garantiscono, a seguito di ciclici appalti espletati dalla Città Metropolitana, i servizi che, nei disegni del sindaco Basile, dovevano essere gestiti dall’azienda speciale “Peloritani Servizi Sociali”. Si tratta di circa 800 lavoratori, precari storici delle cooperative sociali, che da oltre venti anni svolgono il servizio di trasporto, quello igienico sanitario nelle scuole e l’attività di asacom che la Città Metropolitana annualmente ha sistematicamente messo a bando. Nonostante il fortissimo impatto sociale, l’amministrazione Basile non ha sentito l’esigenza di costruire un percorso lineare a salvaguardia di tutti i lavoratori”.

Lo hanno dichiarato Ivan Tripodi e Livio Andronico che aggiungono: “Infatti, nonostante la rilevanza strategica dell’operazione e l’impatto diretto sui lavoratori e sui servizi ai cittadini, nessun riscontro formale è mai pervenuto. Questo atteggiamento sbagliato, coniugato con le forti preoccupazioni relative alla sostenibilità economico-finanziaria dell’azienda speciale, ha portato al naufragio del disegno amministrativo. Pertanto, ribadiamo che è assolutamente inaccettabile l’esclusione delle rappresentanze sindacali e dei lavoratori da un processo che incide profondamente sui diritti delle maestranze, sulle tutele occupazionali e concerne l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche. Ribadiamo ancora una volta che qualsiasi riorganizzazione del sistema dei servizi sociali non può prescindere dal pieno riconoscimento del diritto al lavoro e alla continuità occupazionale per questi lavoratori, storici precari in attesa di certezze e di salvaguardie. Riteniamo, pertanto, indispensabile mettere al centro il lavoro e i lavoratori delle cooperative sociali che devono essere tutelati e ai quali va garantito un futuro stabile e sicuro”.

Alla luce delle odierne criticità e al fine di approfondire la tematica, la Uil e la Uil Fpl di Messina indicono un’Assemblea Pubblica che si terrà mercoledì 7 gennaio 2026, alle ore 10, nel Salone della UIL Messina (Viale San Martino, 146). L’Assemblea rappresenterà un importante momento di confronto per rivendicare con forza che si costruisca un percorso finalizzato alla salvaguardia occupazionale, con il pieno mantenimento dei livelli occupazionali e della continuità lavorativa delle maestranze oggi impegnate nei servizi appaltati dalla Città Metropolitana. La Uil e la Uil Fpl di Messina comunicano sin d’ora che, anche alla luce delle risultanze dell’Assemblea Pubblica, non si escludono ulteriori iniziative sindacali, comprese azioni di mobilitazione e di tutela degli interessi collettivi e individuali delle lavoratrici e dei lavoratori. All’Assemblea del prossimo 7 gennaio accanto ai lavoratori e ai cittadini utenti sono invitati a partecipare gli operatori della stampa e dell’informazione al fine di diffondere la massima comunicazione su decisioni che incidono direttamente sulle persone, sulle famiglie che usufruiscono delle attività di trasporto, igienico sanitario e asacom, nonché sull’organizzazione dei servizi sociali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

Fiadel

La FIADEL, attraverso la voce di Clara Crocè, esprime profonda preoccupazione a seguito della mancata approvazione, da parte del Consiglio Provinciale, della delibera riguardante l’internalizzazione dei servizi sociali della Città Metropolitana di Messina.

​“Abbiamo assistito ai lavori d’aula con l’auspicio che prevalesse il senso di responsabilità,” dichiara Clara Crocè. “Purtroppo, abbiamo dovuto constatare che i lavoratori sono stati trasformati in pedine di uno scontro politico che non appartiene loro. L’internalizzazione non può e non deve diventare un’arma contro l’amministrazione De Luca-Basile, né deve subire le interferenze di sigle sindacali che da sempre osteggiano questo processo.”

​La FIADEL rileva come, durante il dibattito, sia emersa una scarsa prontezza da parte della dirigenza della Città Metropolitana nel rispondere ai dubbi, legittimi, sollevati da alcuni consiglieri. Un “corto circuito” tecnico e comunicativo che ha impedito un voto favorevole, ma che può essere risolto con la trasparenza.

​Nonostante il voto negativo, la FIADEL coglie positivamente l’apertura di quei consiglieri disposti a rivedere la posizione a fronte di un quadro finanziario chiaro e di integrazioni tecniche alla delibera.

“Siamo pronti a mettere a disposizione la nostra storica competenza, maturata in anni di lotte a Palermo e Messina, per costruire un percorso solido. Pertanto, presenteremo al Sindaco Basile la nostra proposta migliorativa. Chiediamo che la delibera venga ripresentata tempestivamente, corredata da tutti i chiarimenti necessari.”

Pd

Il Partito Democratico della provincia di Messina conferma la propria contrarietà all’istituzione dell’Azienda Speciale “Peloritani”, per le ragioni politiche, amministrative e contabili emerse nel dibattito consiliare: un impianto privo di garanzie sufficienti di trasparenza, sostenibilità e chiarezza sulle ricadute operative e finanziarie, oltre a un’impostazione che rischia di trasformare strumenti straordinari in prassi ordinaria.

Il PD chiede al Sindaco metropolitano un cambio netto di approccio: la Città Metropolitana non può essere governata con logiche “a colpi di delibera” né con l’idea che basti far nascere nuove strutture per risolvere problemi complessi. Servono programmazione, confronto istituzionale, verifica puntuale dei numeri e rispetto delle competenze dell’aula e dei territori.

“La Città Metropolitana – dice il segretario provinciale del Partito Democratico di Messina, Armando Hyerace: non è un laboratorio di sperimentazioni calate dall’alto. Non siamo nei Comuni amministrati dal movimento di De Luca, dove si pensa di far fioccare Aziende Speciali una dietro l’altra come scorciatoia per governare. Servono pianificazione, trasparenza e un confronto vero con i sindaci, con il Consiglio e con i territori. Su “Peloritani” abbiamo visto troppa approssimazione: prima si chiariscano fino in fondo numeri, perimetro, finalità, controlli e sostenibilità. Il PD sarà rigoroso: gli strumenti pubblici si costruiscono bene o non si costruiscono affatto”.

“Il mio voto contrario – dice il consigliere metropolitano PD, Felice Calabrò – nasce da un principio semplice: non si istituisce un’azienda speciale senza un quadro contabile e gestionale limpido, senza obiettivi misurabili e senza una strategia complessiva per i servizi metropolitani. A questo si aggiunge un elemento che non può essere ignorato: dalle schede di soddisfazione dell’utenza non emergevano criticità significative sul servizio attuale. Proprio per questo sarebbe stato necessario un surplus motivazionale chiaro e specifico, capace di spiegare in che modo e con quali strumenti l’Azienda Speciale avrebbe migliorato qualitativamente un servizio che già presenta standard positivi. Così come proposta, l’operazione si traduceva in una delega in bianco che non potevamo accettare. Qui non è in discussione un “no” ideologico, ma un “no” al metodo e all’improvvisazione. L’ente metropolitano ha bisogno di scelte serie, condivise, verificabili e realmente utili ai cittadini, non di contenitori che rischiano di creare opacità, duplicazioni e tensioni istituzionali. Il Sindaco metropolitano cambi passo: apra una fase di confronto vero e porti in aula proposte solide, non scorciatoie”.

Comitato Messina 3 S

Il Comitato civico “Messina 3S” ritiene indispensabile e non più rinviabile l’apertura immediata di un tavolo tecnico di confronto presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Messina, con la partecipazione del Sindaco Metropolitano, del Direttore Generale della Città Metropolitana, delle Organizzazioni Sindacali, dei Comitati civici, del Terzo Settore e dei Distretti socio-sanitari.

Tale tavolo dovrà avere come obiettivi irrinunciabili:

  • la garanzia della stabilità lavorativa e dei diritti contrattuali degli operatori sociali, attraverso clausole sociali vincolanti e uniformi su tutto il territorio metropolitano;
  • il blocco di nuovi affidamenti precari in assenza di percorsi certi di stabilizzazione;
  • l’avvio di un piano di internalizzazione progressiva delle funzioni essenziali del welfare;
  • la pubblicazione annuale del Bilancio Sociale Metropolitano del Welfare;
  • l’istituzione di un monitoraggio civico indipendente su costi, personale, servizi e risultati.

A seguito della sottoscrizione di un documento condiviso che impegni formalmente le istituzioni coinvolte al rispetto di tali punti, il tavolo potrà essere ricondotto, in via ordinaria, presso la Città Metropolitana. In quella sede dovrà essere elaborato un Piano Metropolitano dei Servizi Sociali, dotato di copertura finanziaria triennale e fondato sull’obbligo di decisioni strutturali assunte in modo collegiale.

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