Acr Messina. Di Lullo ora non vende, Cavalli corregge il tiro: è caos

Acr Messina. Di Lullo ora non vende, Cavalli corregge il tiro: è caos

Acr Messina. Di Lullo ora non vende, Cavalli corregge il tiro: è caos

sabato 18 Luglio 2009 - 09:32

Il legale del gruppo del centro-nord: “Prendiamo atto della volontà di non cedere la società. Sono stato contattato da D’Angelo, ma apprendo dalla stampa che non ha mai avuto alcun mandato a trattare la vendita. Ribadiamo l’interesse, oggi e in futuro, di presentare un progetto per il rilancio del calcio messinese-

Continua, aggiungendo alla propria serie, episodi su episodi, la telenovela Acr Messina, che oggi riserba una nuova precisazione dell’avvocato Mauro Cavalli, legale che segue gli interessi di un gruppo del centro-nord che nelle ultime ore si sarebbe interessato alle sorti del calcio cittadino. A seguito delle dichiarazioni di incedibilità della società giallorossa, rese note da Alfredo Di Lullo nel corso della mattinata di ieri, erano arrivate nel pomeriggio le smentite dello stesso Cavalli.

Oggi, l’avvocato torna a riferire agli organi di stampa, illustrando come starebbero le cose attualmente. “Nella mia qualità di avvocato nell’interesse di un gruppo di imprenditore del centro-nord interessato ad acquistare l’Acr Messina, società di calcio non professionistica, prendo atto che il Presidente Di Lullo ha comunicato nella serata di ieri la sua intenzione di non vendere a nessuno. Nel prendere atto di ciò ribadiamo che permane oggi e in futuro l’interesse concreto di presentare il progetto di medio-lungo termine di rilancio dello calcio messinese con l’accordo di tutte componenti socio-economiche della città, che merita un palcoscenico sportivo consono alla sua importanza”.

Dunque la trattativa si sarebbe arenata a seguito della volontà di Di Lullo di non cedere la società. Ma anche in questo caso il retroscena è quantomeno ‘particolare’: “E’ stato lo stesso presidente, per il tramite dell’avvocato Maurilio D’Angelo, a prendere contatti l’1 luglio con il sottoscritto per la cessione della società e che in data 16 luglio lo stesso legale messinese mi comunicava che Di Lullo aspettava la formalizzazione della proposta di acquisto pari alle spese effettivamente sostenute per rilevare la società (come ramo di azienda) dal fallimento. Poiché dagli organi di stampa apprendo che l’avvocato D’Angelo non avrebbe mai ricevuto alcun mandato scritto o verbale a trattare la cessione dell’Acr Messina, in assenza di smentite ufficiali, saranno valutate eventuali responsabilità in merito. Ribadisco che non vi è stato né vi è alcun interesse ad acquistare l’Acr Messina a un prezzo diverso dal suo reale attuale valore come risultante dai bilanci”.

Che aggiungere? E’ caos. (Correlati in basso gli articoli di ieri)

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