Università/ La Nidil Cgil perplessa sull'assegnazione dei posti di ricercatore decisi dal Senato Accademico

Università/ La Nidil Cgil perplessa sull’assegnazione dei posti di ricercatore decisi dal Senato Accademico

Università/ La Nidil Cgil perplessa sull’assegnazione dei posti di ricercatore decisi dal Senato Accademico

giovedì 10 Gennaio 2008 - 10:40

Il Senato Accademico si è recentemente pronunciato in merito all’assegnazione alle Facoltà di diciassette posti di ricercatore, ma la Nidil CGIL manifesta il proprio scetticismo in merito ai criteri adottati dall’Ateneo. Si ritiene, infatti, che turn – over e rapporto studenti-docenti siano in contraddizione con quanto indicato dal Decreto Ministeriale e che ha consentito alla nostra università di poter attivare questi stessi posti.

“Prima di entrare nel merito delle nostre riserve su quanto deciso dal Senato Accademico si legge nella nota – vale la pena di sottolineare che i posti in questione rientrano tra quelli “cofinanziati- dal Mur e, ai sensi del DM 506/2007, che sono stati ripartiti tra gli atenei italiani “sulla base del numero dei precari della ricerca- (del 2004 per i contratti a tempo determinato e del 2006 per gli adr e dottorandi) a cui offrire una prospettiva occupazionale.

Nella scelta dell’Università di Messina – che assegna i posti tenendo conto solo dei pensionamenti e del rapporto tra studenti/docente – colpisce invece l’assenza di un qualche riferimento al precariato della ricerca, la discriminazione delle facoltà più piccole (trascurando così anche delle realtà di eccellenza) e la conservazione degli squilibri esistenti nel rapporto tra docenti e ricercatori, in cui il gran numero dei primi produce il cd effetto della “piramide rovesciata-.

L’opzione del Senato Accademico risulta così contraddittoria anche con quanto fin qui dichiarato dal Rettore sull’esigenza di un massiccio investimento nella ricerca e preoccupante per i criteri adottati, soprattutto in vista degli “avanzamenti di carriera-, in cui il confronto tra le diverse cordate accademiche prescinde spesso dal puro merito scientifico.

Infine, non possiamo non ricordare che fino ad oggi circa 30 ricercatori, vincitori dei concorsi della 3° sessione del 2006, risultano ancora “non strutturati- e, quindi, senza stipendio da circa 3 mesi: se l’Ateneo non interverrà tempestivamente, e prima della definizione dei piani didattici, per la loro effettiva assunzione, questi ricercatori rischieranno di restare privi di reddito per altri 8 mesi.

A fronte di tutto ciò, NidiL CGIL e il Coordinamento dei precari della ricerca ritengono inevitabile avviare una ulteriore fase di mobilitazione, le cui modalità saranno definite dai prossimi momenti assembleari-.

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