L'Orsa al fianco del cantiere Savena: «Si riveda il Prg del Porto»

L’Orsa al fianco del cantiere Savena: «Si riveda il Prg del Porto»

L’Orsa al fianco del cantiere Savena: «Si riveda il Prg del Porto»

venerdì 01 Febbraio 2008 - 11:29

«I progetti di risanamento e le esigenze occupazionali procedano su binari paralleli»

«Un piano regolatore del porto che guarda, giustamente, all’estetica ma mette a rischio le realtà lavorative insistenti nell’area». Questo il parere di Mariano Massaro (nella foto), segretario regionale dell’OrSA Navigazione, che si schiera al fianco dei lavoratori del Cantiere Navale Savena in difesa del loro posto di lavoro. La dirigenza del Cantiere, infatti, ha inviato una lettera alle istituzioni competenti denunciando le preoccupazioni dei lavoratori relativamente al proprio futuro occupazionale, alla luce del Piano regolatore del Porto “partorito- dall’amministrazione Garofalo e approvato dal commissario Sinatra.

«Alcune aree che esulano dalla competenza dell’Autorità Portuale – dichiara Massaro – sono state assegnate alla stessa con decreto ministeriale per curare la funzionalità e lo sviluppo degli approdi e delle industrie ad esse correlate, nonché alla salvaguardia delle attività cantieristiche di riparazione e costruzione delle navi. A dispetto di tale indicazione normativa, il porto sembra destinato ad insediamenti di varia natura quali alberghi, residenze, giardini… che, manco a dirlo, lasciano registrare il vivo interessamento, a scopo di lucro, del potentato economico cittadino e abbandonano al loro destino di prossimi disoccupati gli operai impiegati nelle realtà lavorative della zona falcata».

«Per non parlare – continua Massaro – del ridimensionamento dei binari destinati al traghettamento dei treni, ridotti da cinque a due; non si può spargere demagogia con proclami di sviluppo occupazionale, continuità territoriale, potenziamento dei trasporti, fantomatici aeroporti, per poi agire in esatta controtendenza con l’esigenza dei cittadini e dei lavoratori. Il piano regolatore, in gran parte condiviso dalla scrivente, deve essere rivisto con attenzione per coniugare saggiamente le esigenze di sviluppo e occupazione con la necessità di rendere decoroso l’affaccio a mare, evitando di cedere, per una volta, alle pressioni del potere economico che ha asservito la città ai propri interessi».

Secondo Massaro «chi sta contribuendo a dipingere le opposte fazioni del waterfront non vuol bene alla città, non esistono soggetti che vogliono più di altri la riqualificazione di un’area pregiata della città, si tratta solo di apportare le giuste modifiche per far procedere i progetti di risanamento e le esigenze occupazionali su binari paralleli, senza rischiare, per questo, di essere tacciati come profanatori del “vangelo secondo Garofalo-».

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