“In sede prefettizia erano stati assunti dei precisi accordi ma, nonostante ciò, la Nebrodi Ambiente risulta ancora inadempiente-.
Con questa frase Cgil, Cisl e Uil spiegano il motivo per cui i lavoratori hanno ripreso a protestare. “Ad oggi, continuano i sindacati, non sono stati ancora pagati gli stipendi e non sono state adottate le necessarie misure di sicurezza per garantire pienamente la tutela e la salute dei lavoratori.
Disservizi e disagi diventano sempre più gravi e perciò auspichiamo in una responsabile decisione delle Istituzioni preposte che possa dare lungo respiro, serenità e tranquillità alle 200 famiglie dei lavoratori che vivono mensilmente questo calvario, costretti ad assumere prestiti finanziari per
far fronte alle spese di prima necessità.
La speranza è che l’incontro con il gestore del prossimo 21 febbraio possa portare a una soluzione le varie problematiche, e ribadiamo che lo stato di agitazione cesserà nel momento in cui si avrà
certezza sulle cose chieste e più volte ribadite, ovvero il mancato pagamento dello stipendio del mese di gennaio, il mancato rispetto delle norme di sicurezza e tutela dei lavoratori, la mancata definizione degli aspetti contrattuali legati all’organizzazione del lavoro-.
