Fra moti e terremoti: due secoli di ricostruzioni

Fra moti e terremoti: due secoli di ricostruzioni

Fra moti e terremoti: due secoli di ricostruzioni

giovedì 22 Maggio 2008 - 08:47

Mostra Documentaria a cura degli alunni della SMS T. A Juvara e dell'Associazione Culturale Diquadalfaro

Si terrà lunedì 26 maggio alle 10.45 presso il Salone degli Specchi della Provincia Regionale di Messina, la Mostra Documentaria prodotta dagli alunni delle classi seconde della SMS T.A Juvara.

Il progetto, nato due anni fa, ha avuto come tema la riscoperta culturale della nostra città, coinvolgendo ragazzi, scuole, famiglie e istituzioni, il tutto finalizzato alla scoperta del trascorso storico della città di Messina.

In particolare è stato analizzato il Piano di San Giovanni di Malta, con una rappresentazione non solo storica ma anche e, soprattutto, quella che è stata la ricaduta sull’impianto urbanistico ed architettonico.

La fascia storica presa in oggetto va dal 1750 al 1950, un periodo contraddistinto da grandi cambiamenti ed adattamenti urbanistici, quali i tre grandi terremoti del 1783, 1884 e 1908, nonché le distruzioni dovute ai bombardamenti del 1848 e 1943, dunque le successive riedificazioni, le nuove architetture e i diversi stili.

Allo studio degli avvenimenti si affianca quello dell’urbanistica e della toponomastica, che ha reso possibile il confronto tra gli eventi e i luoghi di appartenenza, nonché la contestualizzazione dei primi attraverso la diversa collocazione delle titolazioni stradali.

La mostra è il risultato di due anni di lavoro effettuati dalla Scuola Media Statale Juvara in sinergia con l’Associazione Culturale Diquadalfaro, resa possibile grazie all’intervento, anche economico, di enti pubblici e privati che hanno creduto nel rilancio possibile della nostra città unitamente ad una crescita consapevole dei nostri ragazzi, che attraverso la conoscenza del patrimonio storico – culturale messinese possono così acquisire orgoglio di appartenenza al territorio, limitando, fra l’altro il triste fenomeno dell’abbandono scolastico.

“L’invito per tutti è quello di guardare la nostra città con occhi nuovi, disincantati, come quelli dei nostri ragazzi che l’hanno saputa raccontare…-

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