Mandanici, il presidente del Consiglio Misiti lascia la maggioranza

Mandanici, il presidente del Consiglio Misiti lascia la maggioranza

Carmelo Caspanello

Mandanici, il presidente del Consiglio Misiti lascia la maggioranza

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lunedì 25 Febbraio 2019 - 09:31

Anche l'assessore Giuseppe Carpo ha preso le distanze dallo schieramento che fa capo al sindaco

MANDANICI – Le manovre in vista delle elezioni amministrative del prossimo 28 aprile sono di fatto entrate nel vivo. E gli schieramenti cominciano a prendere forma. Il presidente uscente del Consiglio, Anna Misiti, ha ufficializzato la fuoriuscita dalla maggioranza che fa capo al sindaco Armando Carpo. Il percorso che porterà alle elezioni vedrà Misiti impegnata nello schieramento (l’attuale minoranza) che supporterà la candidatura a primo cittadino dell’ex sindaco Giuseppe Briguglio. Carpo punterà le sue fiche sul vice, Mario Scigliano.

Sulle posizioni di Anna Misiti anche l’assessore Giuseppe Carpo. Anche lui ha lasciato la maggioranza.

Anna Misisti ha spiegato la sua presa di posizione attraverso una articolata dichiarazione. IL TESTO INTEGRALE:

“E’ doveroso dare una spiegazione ai concittadini mandanicesi della mia scelta di lasciare il gruppo della maggioranza uscente per contribuire alla formazione di un nuovo soggetto politico, vero unificatore del tessuto sociale grazie all’unione di una parte di anima proveniente dal vecchio gruppo di maggioranza e lo storico gruppo di minoranza.

E’ cosa notoria ai più che da qualche anno all’interno della maggioranza vi erano visioni diversificate sulla gestione politico – amministrativa, intesa in maniera egocentrica e accentratrice da parte del sindaco specie durante il suo secondo mandato. Fa parte, invece, della mia formazione politica personale la visione partecipata e collegiale di ogni componente dell’amministrazione comunale nonché dei singoli cittadini.

In questi dieci anni ho lavorato nell’interesse della comunità contribuendo in modo sostanzioso a costruire un’immagine positiva dell’amministrazione comunale sia dentro i confini del paese che fuori. Durante questi anni ho proposto e portato avanti iniziative che molte volte non competevano neppure al mio ruolo di presidente di Consiglio Comunale, ma l’ho fatto perché credevo e credo che sia dovere di ogni amministratore impegnarsi per dare il massimo per la propria comunità.

Sebbene non ce ne sia bisogno, in quanto i cittadini di Mandanici conoscono bene il mio impegno, ricordo solo alcune di queste iniziative per la risonanza mediatica avuta nell’intero comprensorio e non solo: la manifestazione Write, svoltasi per tre anni consecutivi e premiata, tra l’altro, lo scorso anno con il prestigioso premio della critica 2018 a Roma dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro ed il Tappeto della Vita, manifestazione di impegno civile, realizzata grazie alla collaborazione di tutte le donne di Mandanici e ripresa in numerosi comuni della Riviera Jonica. Non nascondo che durante la realizzazione di queste manifestazioni ho incontrato spesso ostacoli e resistenze, pur non comprendendone ancora oggi i motivi (scusatemi se c’ero). Era mia intenzione portare avanti anche altre idee ma non è necessario spiegare il perché della mancata realizzazione, il motivo va da sé.

Devo anche puntualizzare che non ho condiviso neppure le modalità di scelta del candidato sindaco che rappresenterà alle prossime elezioni amministrative quel che resta del gruppo di maggioranza uscente, avvenute in modo unilaterale e frutto della volontà di pochi, incuranti di cogliere il vento di cambiamento che soffia sull’intera comunità.

Per quanto mi riguarda continuerò a lavorare per una Comunità unita e partecipe, facendo sì che il nostro paese possa essere sempre migliore, accogliente, socievole, ideale per la vita delle nostre famiglie. Convinta che ciò può essere realizzato ricoprendo qualsiasi ruolo. Colgo l’occasione di ringraziare pubblicamente la mia famiglia e gli amici che mi hanno aiutato a maturare questa decisone. Concludo utilizzando una frase di Marco Travaglio che sarà il mio motto durante questa campagna elettorale: “politica non è un mestiere, è un servizio. Ma nel senso di servire, non di servirsi o circondarsi di servi”.

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