A fare il nome di Leardo due collaboratori di giustizia, fra cui l'esecutore materiale dell'omicidio
Il sostituto procuratore della DDA di Messina, Giuseppe Verzera, ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Gino Leardo accusato dell’omicidio di Giuseppe Mastroieni.
Secondo i collaboratori di giustizia, Nicola Galletta e Salvatore Bonaffini, autori materiali del delitto, Leardo sarebbe uno dei mandanti. L’imputato attualmente è sotto processo con il rito abbreviato davanti al gup Luana Lino.
Mastroieni, ritenuto affiliato al clan Galli, fu ucciso il 6 dicembre del 1992, con sei colpi di pistola calibro 7,65 mentre stava compilando una schedina in un salone da barba di Ritiro.
Un killer (Salvatore Bonaffini) entrò nel locale e sparò ripetutamente all’indirizzo di Mastroieni, senza lasciargli scampo. Bonaffini fuggì all’esterno dove c’era ad attenderlo in auto Nicola Galletta.
Leardo, uomo di fiducia del clan Sparacio-Marchese avrebbe dato il suo assenso al delitto che si inserisce nell’ambito della guerra di mafia all’interno del clan di Giostra.