Cinque giorni fa sequestrarono un anziano e gli amputarono una falange: due in cella

Cinque giorni fa sequestrarono un anziano e gli amputarono una falange: due in cella

Redazione

Cinque giorni fa sequestrarono un anziano e gli amputarono una falange: due in cella

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sabato 16 Luglio 2022 - 16:10

Il 55 Renato Chirico Mediati e il 35enne Mariano Domenico Corso avrebbero voluto fargli confessare d'aver sottratto loro 180mila euro. Complice irreperibile

REGGIO CALABRIA – È stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Renato Chirico Mediati, di 55 anni, e per Mariano Domenico Corso, di 35, accusati di avere sequestrato l’11 luglio scorso a Reggio Calabria un anziano, sottoponendolo anche a sevizie fisiche con l’amputazione della falange di un dito, allo scopo di fargli confessare la presunta sottrazione ai loro danni di 180 mila euro.

Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Quaranta non ha convalidato il fermo di Chirico Mediati e Corso, che era stato eseguito ieri dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, ma ha emesso a loro carico un provvedimento restrittivo.

Giovane complice svanito nel nulla

Irreperibile – fin qui almeno – un presunto complice 26enne, del quale non sono state rese note le generalità. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato emessa su richiesta del procuratore reggino Giovanni Bombardieri e del pm Walter Ignazitto.

Alle tre persone coinvolte nella vicenda vengono contestati il sequestro di persona a scopo di estorsione, le lesioni personali e la rapina, reati tutti aggravati dalle modalità mafiose.
L’anziano sarebbe stato rinchiuso in una stalla e minacciato con un’ascia. L’uomo, inoltre, sarebbe stato imbavagliato e legato mani e piedi con fascette di plastica, nastro adesivo ed una catena metallica ed appeso, con l’ausilio di un paranco, al tetto della stalla.

Corso “s’è avvalso”, Chirico Mediati ha risposto a gip e pm

Durante l’udienza di convalida Chirico Mediati, difeso dall’avvocato Maurizio Condipodero, ha risposto alle domande del gip e del pm; Corso, assistito dall’avvocato Stefano Priolo, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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