Il caso di tre docenti di Patti e dell'insegnante a contratto messinese
MESSINA – La carta docente spetta anche agli insegnanti a contratto. Da qualche mese il ministero si è adeguato alla normativa comunitaria e il criterio è regola. In passato, però, non era così. Ecco perché è rilevante la sentenza del Tribunale di Barcellona (giudice D’Agostino) sezione Lavoro, che ha riconosciuto a tre docenti a contratto del comprensorio gli arretrati corrispondenti a cinque anni di carta docente, il contributo da 500 euro al mese riconosciuto agli insegnanti, da spendere per il supporto alle attività didattiche.
Non esistono docenti di serie B
La sentenza riguarda una docente “precaria” messinese, assistita dall’avvocata Giusy Marabello, e riprende un precedente recente pronunciamento del Tribunale del Lavoro di Patti a favore di altri 3 insegnanti del comprensorio, due di scuole elementari e una delle superiori, anche loro assistite dalla stessa professionista.
No alle differenze che diventano discriminazioni tra alunni
Condividendo le tesi dell’avvocata Marabello, il giudice ha stabilito che rispetto ad un così importante supporto per la didattica e quindi anche a favore degli studenti, non può esservi discriminazione tra docenti a contratto e docenti di ruolo, discriminazione che finirebbe per riverberarsi sugli allievi appunto. Sul punto peraltro la normativa comunitaria è chiara ed ha già in passato richiamato l’Italia ad adeguarsi, comparando, sotto questo aspetto, le due “categorie” di docenti.
Infatti come scritto da alcuni mesi è entrata in vigore la circolare che riconosce la carta docente anche ai contrattualizzati, spesso in servizio per un intero anno scolastico, negli istituti.
Adesso il ministero dell’Istruzione, costituita in giudizio, dovrà versare agli insegnanti assistiti dall’avvocata Marabello gli arretrati.
