Presenti alla Messa i familiari di Alfio Ragazzi, tra cui la vedova Tiziana Montalto e i figli
SCALETTA ZANCLEA – Con una solenne cerimonia, anche Scaletta Zanclea ha voluto ricordare le vittime della strage di Nassiriya, in cui persero la vita dodici carabinieri, cinque soldati dell’Esercito italiano, due civili italiani e nove civili iracheni. Era il 12 novembre del 2003. Nella città a sud dell’Iraq, quel giorno, un camion-bomba esplose dentro il recinto della caserma Maestral. Lo scoppio del mezzo pesante fece crollare gran parte dell’edificio principale, molti mezzi militari presero fuoco ed esplose il deposito delle munizioni. Tra le vittime il maresciallo aiutante sostituto di pubblica sicurezza Alfio Ragazzi. Alla manifestazione, nella sezione dei Carabinieri in congedo di Scaletta intitolata proprio ad “Alfio Ragazzi”, hanno preso parte il tenente colonnello del Reparto carabinieri investigazioni scientifiche (Ris) della Città dello Stretto Paolo Fratinisi, il comandante dei carabinieri di Messina Sud, Ettore Pagnano, una delegazione della municipalità presieduta dal sindaco Gianfranco Moschella e una rappresentanza dei carabinieri in congedo rappresentata da Antonino Clementi. Presente anche la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Alì Terme, Maria Elena Carbone e una rappresentanza di Scaletta Zanclea, che hanno intonato l’inno di Mameli e recitato alcune poesie sulla guerra a Nassirya e sulla pace.
Alla cerimonia hanno partecipato pure i sindaci di Scaletta Zanclea, Gianfranco Moschella, Pagliara Sebastiano Gugliotta, Alì Terme Tommaso Micalizzi e Itala, Daniele Laudini. Con loro anche Floriana Famà (presidente del consiglio di Roccalumera) e i comandanti di stazione appartenenti alla Compagnia di Messina Sud.
Poi la messa in suffragio officiata da padre Gianfranco Pistorino a cui erano presenti, i familiari di Alfio Ragazzi, tra cui la vedova Tiziana Montalto e i figli. Nel ricordare quanto accaduto a Nassiriya, il sindaco di Scaletta Zanclea, Gianfranco Moschella, ha sottolineato che “queste celebrazioni devono essere un momento di riflessione per noi e per i nostri ragazzi. In particolare commemorare quel tragico evento non è solo dare memoria a quei caduti ma soprattutto si deve prendere spunto per educare i nostri figli al rispetto della persona in genere sotto tutti profili per educare alla pace per giungere alla pace”.
