"No al ponte per salute, ambiente, acqua e beni culturali" VIDEO

“No al ponte per salute, ambiente, acqua e beni culturali” VIDEO

Marco Olivieri

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sabato 20 Aprile 2024 - 13:41

Le associazioni oggi a Palazzo Zanca: "Non è un progetto aggiornato e l'effetto sarebbe devastante"

MESSINA -“Il no al ponte ha tantissime ragioni. Questo non è un progetto veramente aggiornato e i punti interrogativi sono tantissimi. Tutto è rimandato al progetto esecutivo”. Oggi affollata iniziativa di tante associazioni a Palazzo Zanca. In primo piano la necessità di “tutelare la salute, l’ambiente, la natura e i beni culturali. Davvero incredibile quanti elementi non siano stati chiariti e non si dice nemmeno quanta acqua sarà necessaria, ad esempio”, hanno rilevato i rappresentanti delle tante realtà presenti. Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Lipu (Lega italiana protezione uccelli), Kyoto Club, Man (Associazione mediterranea per la natura), SdT Onlus (Società dei Territorialisti), “Invece del ponte”, “Noponte Capo Peloro” hanno illustrato alcuni dei rilievi critici espressi nelle 534 pagine di contestazioni e controdeduzioni. Si tratta delle “osservazioni” presentate al progetto del ponte sullo Stretto di Messina.

Ha introdotto i lavori Stefano Lenzi (Ufficio relazioni istituzionali del Wwf Italia – collegato in teleconferenza da Roma) e sono intervenuti Giuseppe Magazzù (ordinario di Pediatria – Università di Messina, associazione “Invece del ponte”), Francesca Valbruzzi (archeologa di prima fascia, Comitato “Noponte Capo Peloro”), Anna Giordano (naturalista, Wwwf). Ha coordinato Laura Giuffrida ( “Invece del ponte”).

“L’impatto sulla salute andrebbe valutato prima”

“Va debitamente considerato l’impatto sulla salute della popolazione residente provocato dalla drammatica modifica del paesaggio condiviso, dell’orizzonte visivo e acustico naturale e della riduzione degli spazi naturali. Impatto che va considerato e debitamente valutato ante operam e di cui non v’è traccia nel documento”, hanno messo nero su bianco le associazioni. Considerate le “patologie cardio-respiratorie e tumorali associate all’inquinamento ambientale”, rimarcano, dovrebbe essere preliminare una “Valutazione d’impatto sanitario” (Vis).

Da parte sua, invece, l’archeologa Valbruzzi si è soffermata “sulle disastrose conseguenze sui beni culturali e archeologici”, dopo l’appassionato l’intervento di Anna Giordano sul “patrimonio unico dello Stretto e il primato per quanto riguarda il fenomeno migratorio degli uccelli. Il tutto senza dimenticare i temi centrali della sicurezza idrogeologica e della carenza idrica”.

Scrivono le associazioni nelle loro osservazioni: “Sulle 239 richieste d’integrazione, ben 66 sono relative alla Valutazione d’incidenza sui siti della Rete Natura 2000 e su tutte le componenti ambientali più rilevanti da parte della Commissione Tecnica Via, del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Eenergetica. E attestano l’impossibilità di approvare un progetto (non) definitivo e il fatto che passare al progetto esecutivo e aprire i cantieri, prima dell’estate o entro fine anno, sia semplicemente una chimera”.

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9 commenti

  1. 239 ragioni per il no, ma altrettante è forse qualcuna in più per il si.

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  2. Una sola ragione per il sì: il potere dei soldi

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  3. 239 terribilmente reali e di grande spessore, insanabili in 30 giorni a meno di fare gli “scecchi nel lenzuolo”, tanto poi le magagne e i danni dell’assoluta inadeguatezza dello pseudo progetto saranno a danno nostro, non dei lumbard.

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  4. Prima del Ponte facciamo questo, questo, questo questo…..
    Peccato che questi saggi soggetti si ricordano di tutti questi QUESTO solo per dire no al ponte.
    Quando poi tutto questo clamore mediatico tace, i vari QUESTO non sono più una priorità, anzi si mettono nel cassetto per dire altri NO quando si riparlerà di ponte tra qualche decennio

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  5. No dicono “prima”, ma “al posto” del ponte.
    C’è una grossa differenza.

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  6. Le problematiche sono insormontabili.il ponte non si può fare a meno di distruggere l’ecosistema dello stretto e la vita delle persone

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  7. solo per una valutazione completa delle tesi esposte vorrei ricordare che la procedura Eu Pilot, mirata ad accertare l’effettivo consumo di suolo nel territorio comunale, si è conclusa con un valore inferiore all’uno per cento (ben inferiore a quello tollerato dalla comunità europea) contrariamente a quanto sostenuto da buona parte dei presenti. E poi volevo chiedere se la migrazione dell’Orcaferonte verrà disturbata dall’ombra del Ponte. Grazie in anticipo per la solerte risposta

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  8. Ma sento parlare in giro di “ No al ponte “ per salute, ambiente, acqua e
    beni culturali ”, tutte obiezioni e censure sacrosante e validissime;
    ma prima vi siete chiesti se è fattibile un’opera simile TECNICAMENTE ?

    Non esistono al mondo ponti sospesi con autostrade e ferrovia della lunghezza di oltre tre Km., soprattutto in zone come lo Stretto di Messina, per la sua forma e particolarità del territorio fortemente esposto e ventoso ed in zona altamente sismica.

    Ma tutti questi potenti e dotti esseri umani seduti ad un tavolo “ attendendo la megatorta del Ponte “ sono mai stati a Ganzirri e Torre Faro o a Villa S. Giovanni, Cannitello e Favazzina quando le fortissime raffiche di Scirocco superano i 120/130 km/h ?
    Sono mai stati a metà Pilone ? o su una nave nel centro dello Stretto ?
    Immaginatevi un’auto o un treno nel Centro dello Stretto sopra un
    ponte sospeso ad un’altezza di quasi 100 m. sul mare , dovendo
    transitare navi da crociera di oltre 80 m. di altezza .

    Se già viene sospesa la navigazione delle zattere, giustamente, ad ogni media
    raffica di vento!!

    Chi sono gli Scienziati, veramente esperti e veramente Tecnici autorevoli, che hanno maturato esperienza vera di qualche ponte similare fatto in passato, in qualche posto nel mondo, che hanno progettato in questo cinquantennio il Ponte sullo Stretto?

    Perché tutte queste perplessità, osservazioni, dubbi e lacune oltre a madornali negligenze dopo oltre 70 anni che paghiamo studi, lavori e progetti spese per viaggi, analisi ecc.ecc. per questo Fantomatico Ponte ???

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  9. 100 tir al giorno che scorrazzano da Contesse a Ganzirri consumano ed inquinano molto più dell’uno per cento del territorio. E recandosi dalle parti di Torre Faro di osservano ben altri cetacei che l’Orcaferonte. Anzi, scordiamoci il pesce spada perché eviterà accuratamente lo Stretto, terrorizzato dai lavori del ponte dell’uno per cento

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