10 deputati siciliani chiedono la revoca della concessione al Cas

10 deputati siciliani chiedono la revoca della concessione al Cas

Redazione

10 deputati siciliani chiedono la revoca della concessione al Cas

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martedì 29 Gennaio 2019 - 13:18

L'elenco di una lunga serie di inadempienze

La concessione scadrà il 31 dicembre 2030 ma, secondo dieci deputati siciliani del Movimento 5 Stelle, ci sono gli estremi per revocarla prima.

Angela Raffa, Vita Martinciglio, Simona Suriano, Eugenio Saitta, Guia Termini, Roberta Alaimo, Filippo Scerra, Filippo Perconti, Rosalba Cimino e Diego De Lorenzis lo hanno chiesto al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, elencando una lunga serie di motivazioni.

  1. E’ un ente pubblico regionale non economico, forma societaria che non esiste tra gli altri concessionari autostradali.
  2. Nell’ultima relazione sulle attività 2016 della direzione generale vigilanza concessionarie autostradali, sono state riscontrate 244 non conformità, di queste ne sono state sanate solo 29; nel 2015 erano 115 e ne sono state sanate solo 7; alla data della diffida inviata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il 4 dicembre 2014, ammontavano a quasi un migliaio le prescrizioni contestate a cui il Cas non aveva ancora adempiuto;
  3. il 31 ottobre 2018 durante un incontro tenutosi a Messina, presieduto dal prefetto, Maria Carmela Librizzi, presente il presidente della Commissione permanente per le gallerie presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici, è emerso che almeno trenta gallerie sulle autostrade A18 e A20 «presentano una situazione deficitaria rispetto ai requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa in materia, problematiche dovute anche a un diffuso stato di carenza nella manutenzione»;
  4. il 12 luglio 2018 il direttore generale del Consorzio autostrade siciliane, ingegner Leonardo Santoro, si è dimesso dopo neanche 3 mesi dalla sua nomina e il 31 agosto anche la presidente del consiglio di amministrazione dottoressa Alessia Trombino, ha rassegnato le sue dimissioni, senza essere a tutt’oggi sostituita, ma continuando il Cas ad operare con un consiglio di amministrazione dimissionario;
  5. il presidente della regione siciliana, Sebastiano Musumeci, ha, nel corso dell’ultimo anno, e financo di recente, annunciato più volte anche a mezzo stampa l’intenzione di chiudere l’ente;
  6. il Cas non ha, a tutt’oggi, neanche provveduto a inquadrare il proprio personale secondo il contratto di lavoro del settore autostradale;
  7. risultano diversi incidenti imputabili a inadempienze nella sicurezza e nella manutenzione delle autostrade A18 ed A20, fino all’ultimo del 15 gennaio 2019 in cui hanno perso la vita tragicamente tre persone;
  8. il 19 giugno 2018 durante un incontro tenutosi al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti tra i responsabili ministeriali, l’assessore regionale ed i vertici del Cas, che vedeva sul tavolo la messa in mora e la revoca della concessione, è stato stabilito un cronoprogramma di 6 mesi per effettuare gli adeguamenti richiesti dal Ministero; il termine è scaduto e le autostrade siciliane continuano a versare in uno stato penoso, non corrispondente agli adeguati criteri qualitativi previsti dalla normativa.

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