Al momento, sulla mozione di sfiducia ci sono 22 voti favorevoli e 8 voti contrari. Dieci i consiglieri che non si sono ancora espressi in maniera netta o potrebbero agire in contrasto con la linea ufficiale del partito di riferimento

Lo sfiducia day si avvicina. Il giorno prescelto per discutere la mozione in Consiglio Comunale è il 15 febbraio. Salvo cambiamenti, mercoledì prossimo i consiglieri comunali si ritroveranno in Aula per decidere se mandare a casa il sindaco Accorinti, decadendo essi stessi, o “salvarlo”, dando a lui e alla sua giunta la possibilità di portare a termine il mandato sino a giugno 2018.

Il documento arriverà in aula con 17 firme (per la precisione quelle di: Mario Rizzo, Franco Mondello, Libero Gioveni, Mariella Perrone, Andrea Consolo, Daniela Faranda, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta, Daniele Zuccarello, Giuseppe Trischitta, Giovanna Crifò, Emilia Barrile, Giuseppe Santalco, Nora Scuderi, Donatella Sindoni , Antonella Russo, Carlo Cantali), ma per sfiduciare Accorinti saranno necessari 27 voti favorevoli. Fuori e dentro il palazzo c’è grande fibrillazione: l’esito a favore del no appare scontato, ma c’è sempre una dose di imprevedibilità che tiene tutti col fiato sospeso. Le dinamiche dell’Aula possono infatti sfuggire a qualsiasi premeditazione.

Ieri pomeriggio, si è riunito il centro-sinistra, che sulla sfiducia sembra essersi ricompattato (vedi articolo a parte). E’ tuttavia è innegabile che nel gruppo consiliare del Pd resta al momento la spaccatura tra la capogruppo Antonella Russo, che vuole sfiduciare Accorinti e ha l’appoggio del commissario Carbone, e gli altri tre consiglieri (Claudio Cardile, Gaetano Gennaro e Pietro Iannello) che non condividono né tempi né modalità con cui la sfiducia è stata portata avanti.

A non avere dubbi sono invece i cinque consiglieri ex Udc (oggi Centristi per la Sicilia) e i due Ncd, che hanno anche la paternità del documento su cui sono state apposte le firme. Qualche dissonanza si registra all’interno di Sicilia Futura, dove è probabile la defezione di Rita La Paglia, propensa a votare contro la sfiducia nonostante la linea del partito sia quella di concludere adesso l’esperienza Accorinti.

L’incognita maggiore, anche per il peso numerico che ha in Aula, riguarda comunque Forza Italia, e in particolare l’area genovesiana. In questi ultimi giorni, si sono susseguiti numerosi confronti tra i componenti del partito che in Consiglio comunale detiene la maggioranza relativa. Gli azzurri si presenteranno in Aula con posizioni diverse, perché se i consiglieri Barrile, Santalco, Scuderi, Sindoni e Cantali hanno firmato la mozione di sfiducia, imprimendole una spinta in avanti che nessuno si attendeva; Vaccarino, Contestabile, Pagano e Carmelina David non si sono sino ad oggi espressi. Tra fughe in avanti e silenzi “rumorosi”, adesso i forzisti che fanno riferimento a Francantonio Genovese non sanno come uscire dall’imbarazzo. Nei prossimi giorni dovrà essere concordata la linea da tenere in aula, e i genovesiani sanno bene che soprattutto dalle loro scelte dipende il destino della giunta Accorinti.

Tra gli azzurri c’è comunque anche chi ha le idee chiarissime, come il capogruppo consiliare Pippo Trischitta e i consiglieri Fabrizio Sottile e Giovanna Crifò, che alzeranno disco verde alla sfiducia. Non sembra intenzionata a fare passi indietro neanche la consigliera Donatella Sindoni, che ha firmato il documento proposto da ex Udc e Ncd. Non ha firmato la mozione ma è pronto a votare favorevolmente la sfiducia il consigliere Piero Adamo, che fu il primo a settembre 2015 a lanciare l’ipotesi sfiducia. Non faranno mancare il loro voto favorevole anche Daniele Zuccarello e Nicola Cucinotta. Devono sciogliere invece ancora sciogliere le riserve Pierluigi Parisi ed Elvira Amata, ma entrambi sembrano orientanti per il voto contrario.

Ad opporsi fermamente alla sfiducia saranno ovviamente i quattro consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso Fenech, Risitano, Rella e Caccamo, che avranno il sostegno dei consiglieri De Leo, Burrascano, Abbate e Amadeo.

Tra i sì e i no convinti giocheranno un ruolo fondamentale gli indecisi, tra cui spiccano quattro consiglieri genovesiani e tre del Pd. Ma vediamo, consigliere per consigliere, quali sono ad oggi le intenzioni di voto, compresi i “ni”. Inseriamo tra i favorevoli tutti coloro i quali hanno firmato la mozione di sfiducia, anche se la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile ha già fatto sapere che si asterrà, a garanzia – ha spiegato – del suo ruolo di terzietà.

Al momento, sulla mozione di sfiducia ci sono: 22 voti favorevoli e 8 voti contrari. Ci sono poi dieci “indecisi”, o meglio dieci consiglieri che non si sono ancora espressi in maniera netta o potrebbero agire in contrasto con la linea ufficiale del partito di riferimento.

FAVOREVOLI

FORZA ITALIA: Pippo Trischitta, Giovanna Crifò, Emilia Barrile;

NCD: Daniela Faranda, Nicola Crisafi;

SIAMOMESSINA: Fabrizio Sottile, Piero Adamo;

PD: Antonella Russo;

GRUPPO MISTO: Daniele Zuccarello;

CENTRISTI PER LA SICILIA: Mario Rizzo, Mariella Perrone, Franco Mondello, Andrea Consolo, Libero Gioveni;

SICILIA FUTURA : Nino Interdonato, Nino Carreri, Santi Sorrenti;

FELICE PER MESSINA: Peppuccio Santalco, Carlo Cantali, Nora Scuderi;

GRANDE SUD: Donatella Sindoni;

PROGRESSISTI DEMOCRATICI: Nicola Cucinotta;

CONTRARI

CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO: Lucy Fenech, Ivana Risitano, Maurizio Rella, Cecilia Caccamo;

SICILIA DEMOCRATICA: Pio Amadeo;

GRUPPO MISTO: Carlo Abbate, Pippo De Leo;

IL MEGAFONO: Angelo Burrascano;

INDECISI

PROGRESSISTI DEMOCRATICI: Francesco Pagano, Simona Contestabile

FRATELLI D’ITALIA: Elvira Amata

PD: Pietro Iannello, Claudio Cardile, Gaetano Gennaro

GRANDE SUD: Benedetto Vaccarino, Carmelina David

SICILIA FUTURA: Rita La Paglia

FORZA ITALIA: Pierluigi Parisi

Danila La Torre