150 precari del Cas, appello al ministro Orlando: "Ci hanno tolto dignità e pane in tavola"

150 precari del Cas, appello al ministro Orlando: “Ci hanno tolto dignità e pane in tavola”

Redazione

150 precari del Cas, appello al ministro Orlando: “Ci hanno tolto dignità e pane in tavola”

sabato 18 Giugno 2022 - 12:01

Tra concorsi e sospensioni, i lavoratori scrivono una lettera "dal profondo Sud" per raccontare la storia degli ultimi mesi e chiede di fare luce sulla vicenda

150 lavoratori precari del Cas hanno scritto al ministro del lavoro Andrea Orlando, raccontando la vicenda delle ultime settimane e lanciando quello che chiamano un “appello dal profondo Sud”. A diffondere la lettera è stato il sindacato Or.Sa. e all’interno del documento viene ripercorsa la vicenda, tra concorsi, sospensioni e divieti.

“In data del 25 marzo 2022 – si legge nell’appello del sindacato – il Consorzio Autostrade Siciliane (CAS) pubblica sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il concorso pubblico, per titoli e prova idoneativa per la copertura con contratto a tempo indeterminato, in regime di part time al 25 per cento, di complessivi n. 105 posti di Agente Tecnico Esattore. Le domande di partecipazione, come da bando, pervengono al CAS entro 30 giorni dalla data di pubblicazione. Nell’imminenza della pubblicazione da parte del CAS della graduatoria degli ammessi alla prova idoneativa (siamo ai primi giorni del mese di giugno) arriva l’amara notizia che un articolo della legge di stabilità finanziaria 2022, pubblicata su Gazzetta Ufficiale il 28 maggio scorso, sospende la procedura”.

E l’articolo 12 comma 15 recita: “E’ fatto divieto, fino al 31 dicembre 2022, di procedere a nuove assunzioni. Promozioni e modifiche della pianta organica in Società partecipate, all’Irfis-Finsicilia S.p.A. ed in enti sottoposti a controllo e vigilanza della Regione. Il suddetto divieto si applica anche ai procedimenti di reclutamento già avviati alla data di approvazione della presente legge determinando la sospensione degli stessi. Gli atti posti in essere in contrasto con quanto previsto dal presente comma sono nulli.”

“Il Cas – riprendono i lavoratori – è un ente di gestione autostradale che vive di risorse proprie, non è sul bilancio della Regione Siciliana, non ha trasferimenti diretti in conto spesa, rientra negli elenchi del gruppo amministrazione pubblica e del perimetro di consolidamento e l’11 febbraio 2021 ha cambiato la sua natura giuridica da Ente pubblico non economico a Ente pubblico economico. La trasformazione consentirebbe un risparmio atteso l’allineamento contabile e fiscale che ne deriverebbe. In ordine alle assunzioni previste dall’articolo 2, non si prevede aumento di spesa per il personale in quanto le figure professionali da acquisire tramite pubblico concorso sostituirebbero i dipendenti in assegnazione temporanea ovvero i soggetti impegnati tramite contratto di lavoro generato dalle agenzie interinali esterne.”.

Poi il passaggio sull’assunzione: “Noi siamo circa 150 Agenti Tecnici Esattori precari, che il Cas ha assunto (con contratti diretti e a tempo determinato) attraverso il collocamento fino al 2002, poi attraverso una graduatoria interna fino al 2011, e dal 2017 attraverso le agenzie di somministrazione lavoro Le assunzioni in servizio dirette, con contratto a termine avvenivano (dal 2011 non abbiamo più lavorato) più volte in un anno, individualmente non superando il limite dei 90 giorni, ed in tutti i periodi dell’anno con la medesima motivazione: sopperire alle esigenze del servizio di esazione pedaggio; esplicitando quindi una stabile esigenza dell’Ente di esazione pedaggio ma anche una grave carenza di organico (stante al divieto di assunzioni imposto dalla Regione nel 2008) che il Cas ha tamponato attraverso l’uso e l’abuso del lavoro in straordinario, e dal 2017 tramite le agenzie di somministrazione lavoro. A oggi, giugno 2022 (stante alla sospensione della procedura concorsuale) sarà il sesto anno consecutivo che il Cas ricorre alle agenzie di somministrazione lavoro per garantire i servizi, con un aggravio di spesa a danno delle casse dell’Ente e – paradossalmente – la violazione della disposizione regionale in base alla quale i costi degli enti Siciliani debbono essere contenuti”.

“Non c’è coerenza alcuna signor Ministro – concludono -. Ecco come vanno le cose a certe latitudini. La domanda che ci poniamo e che Le poniamo signor Ministro Orlando, è se dobbiamo comprendere e convincerci che infine è giusto che le Istituzioni regionali abbiano deciso così e quindi rassegnarci al fatto che ci sia sottratto ancora una volta la dignità del lavoro stabile e il pane sulla tavola, o se tutto questo invece è frutto ed ha la miglior definizione, di mala politica, di beghe sorte tra i deputati regionali e vendette trasversali. Non si può vivere di sussidi al Sud, signor Ministro, non è dignitoso. Si deve vivere di ‘travagghiu onestu'”.

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