L’amministrazione fa il punto su stabilizzazione ed integrazione oraria dei precari

L’amministrazione fa il punto su stabilizzazione ed integrazione oraria dei precari

Danila La Torre

L’amministrazione fa il punto su stabilizzazione ed integrazione oraria dei precari

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sabato 01 Marzo 2014 - 22:23

Lunedì mattina, conferenza stampa del sindaco Accorinti, dell’assessore Mantineo e del segretario/direttore Le Donne. Intanto, sul mancato prolungamento dell’orario settimanale per i contrattisti interviene ancora la segretaria generale della FPCGIL, Crocè

Stabilizzazione ed integrazione oraria dei lavoratori precari del Comune saranno al centro di una conferenza stampa che avrà per protagonisti il sindaco, Renato Accorinti, l'assessore alle politiche del personale, Nino Mantineo, ed il segretario generale, Antonio Le Donne. L’appuntamento è fissato per lunedì (3 marzo) alle ore 11, nella sala Falcone Borsellino di palazzo Zanca.

Dopo lo stop alla delibera che avrebbe dovuto rinnovare il prolungamento dell’orario settimanale per i precari (vedi correlati), l’aria è piuttosto tesa a Palazzo Zanca ed i lavoratori a tempo determinato sono a dir poco allarmati all’idea di dover svolgere servizio solo 18 o 24 ore alla settimana e non 35 ore come era stato concesso loro, nei mesi scorsi, proprio dalla giunta Accorinti.

Il problema è di ordine economico ovviamente ed è stato “involontariamente” sollevato dal Collegio dei Revisori dei conti, che ha invitato l’amministrazione a verificare il rispetto dei parametri previsti dalla legge per il costo del personale con riferimento agli anni 2013-2014. La Corte dei conti sta col fiato sul collo del Comune e la parola d’ordine non può che essere una : oculatezza.

Il monito lanciato dai tecnici contabili non convince però del tutto la FPCGIL , secondo cui «il parere dei revisori dei conti sommario e non tiene conto delle normativa in materia di precariato siciliano».

Secondo la segretaria generale della FPCGIL, Clara Crocè, «il parametro di riferimento adottato dall’Amministrazione è errato. Per tale motivo– spiega in un comunicato – abbiamo analizzato e approfondito la problematica e inviato al Segretario Le Donne una relazione prendendo come spunto la delibera adottata dalla provincia di Rimini. Al riguardo , infatti, la giunta provinciale di Rimini,ha deciso di avvalersi della facoltà di adattamento della disciplina di cui all’articolo 9 comma 28 del D.L. n. 78/2010».

In base alla normativa appena citata «agli Enti Locali viene riconosciuto uno spazio di autonomia nell’adeguamento al principio generale di riduzione della spesa di personale a tempo determinato tale da consentire l’individuazione di particolari modalità applicative, non previste dalla regolamentazione nazionale, idonee ad assicurare il raggiungimento delle finalità perseguite dalla normativa nazionale». Per la Fp Cgil, «l’applicazione delle predette disposizioni agli Enti Locali può essere efficacemente realizzata mediante apposite indicazioni dell’organo esecutivo che tengano conto delle effettive esigenze operative della struttura organizzativa».

La Crocè si scaglia, quindi, contro «l’approssimazione e la superficialità con la quale l’Amministrazione ha predisposto una delibera così importante, che dovrebbe soddisfare le esigenze dei lavoratori ma anche dell’utenza».

Lunedì mattina, prima della conferenza stampa, l’amministrazione comunale incontrerà i sindacati e la Fp Cgil si dice fiducia «che la riunione programmata possa servire per sciogliere alcuni dubbi interpretativi delle norme vigenti in materia». (DLT)

5 commenti

  1. Sapete già della mia forte contrarietà sulle assunzioni senza concorso, anzi senza un rigorosissimo concorso pubblico, che selezioni i più preparati, a mio sommesso avviso la FP CGIL la fa troppo facile, comunque trascrivo la norma richiamata dal sindacato e do il link della delibera della Provincia di RIMINI.
    ART.9 COMMA 28. I Comuni possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009. Il mancato rispetto dei limiti di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e
    determina responsabilità erariale.
    http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=web&cd=1&ved=0CCwQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.provincia.rimini.it%2Famm%2Fdelibere_giunta%2FT01009710.doc&ei=IzgTU6HYOqHoywObrYCgAQ&usg=AFQjCNEc10tCiXPXJdmJLLpXUzC2wJhrNQ.
    I politici siciliani hanno prodotto un’esercito di PRECARI nella pubblica amministrazione, per utilizzarli nel voto di scambio, che il Quotidiano di Sicilia, giornale economico dell’Isola, chiama privilegiati, contrapponendoli ai 368.000 disoccupati NON RACCOMANDATI e ABBANDONATI a se stessi. Lo stesso giornale economico parla di introdurre alla Regione, nelle Province e nei Comuni, le procedure di mobilità, poi la cassa integrazione e infine il licenziamento. Non voglio pronunciarmi a questo proposito, ci sono di mezzo le vite delle persone e delle loro famiglie, ma questo andazzo di impedire ai nostri migliori giovani di entrare nella PA deve finire, ma come?

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  2. Cara mariedit, come prevede la legge, è vero che nella pubblica amministrazione si entra per concorso, ma non è assolutamente vero che entrano solamente i più bravi, sicuramente la maggior parte di chi entra è RACCOMANDATO, chi più chi meno, ed esclusione di qualche eccezione.
    Comunque vorrei informarti che i precari che lavorano presso il Comune di Messina, sono entrati prima come ex art. 23 L. 67/88 poi passati dalle Cooperative ai Comuni con la L.R. n. 85/95 e successivamente con i Contratti a Tempo determinato sempre ai sensi degli artt. 11 e 12 della L.R. n. 85/95 oppure con l’art. 35 della L.R. n. 21/2003.
    Per una maggiore informazione, nelle Cooperative sono stati avviati tutti coloro che avevano i requisiti e sono risultati idonei nella graduatoria stilata dagli UPLMO, (pertanto una prima selezione e/o concorso a titoli è stato svolto), non siamo stati avviati per raccomandazione, chi è stato assunto al di fuori della graduatoria erano solamente i Coordinatori.
    Oggi siamo al paradosso, che nella maggior parte dei comuni i servizi essenziali sono coperti e svolti da NOI precari, e oggi si sventola, guarda caso, l’obbligo dell’assunzione per concorso, non ricordandosi delle migliaia di assunzioni, fatte in Sicilia, vedi la 285 la 37, e quant’altro successo negli anni passati con assunzioni per chiamata diretta, quelli si per raccomandazioni politiche.
    Noi siamo STANCHI di essere additati come il male della pubblica amministrazioni, NOI siamo semplici lavoratori che giornalmente svolgono il proprio lavoro e sperano in un domani più sereno con la stabilizzazione, e dopo 25 anni forse ci è dovuto.
    Sicuramente non siano NOI a far vacillare i conti dei Comuni ma i compensi da € 65.000,00 a € 150.000,00 che percepiscono i Dirigenti e le altre figure dirigenziali, (1 Dirigente da € 65.000,00 (come salario accessorio) = Stipendio lordo annuo di circa 10 Contrattisti,)fatevi qualche conticino prima di sentenziare troppo frettolosamente.

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  3. I precari… sono la zavorra degli Enti Locali. Vogliono essere assunti senza concorso pubblico e i giovani, soprattutto i laureati devono andare fuori a cercare un lavoro anche come lavapiatti. Questo non è giusto! Purtroppo, i precari… sono stati al gioco compiacenti con i politici e oggi, PRETENDONO ma con quale diritto? Se è vero come è vero che nella pubblica amministrazione si accede per concorso pubblico, la domanda è: ma che cosa pretendete senza avere diritto ad alcun privilegio? I disoccupati devono rimanere SEMPRE senza lavoro? La disoccupazione, forse, si combatte come hanno fatto all’inizio i PRECARI?

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  4. Ma quale concorso. Ma lei sa che cos’è un concorso pubblico? Forse no. Non siete il male della pubblica amministrazione, bensì la ZAVORRA! Semplici lavoratori da stabilizzare dopo 25 anni e senza concorso pubblico? Un altra cosa, siete arroganti e prepotenti da pretendere la stabilizzazione dopo 25 anni e “senza forse ci è dovuto”, a voi NON E’ DOVUTO proprio un bel niente! Sappiatelo.

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  5. Caro necmoova, NOI non vogliamo essere stabilizzati senza concorso, solo perchè lavoriamo da 25 anni nella PA, ma chiediamo che la nostra professionalità venga riconosciuta ed il contratto trasformato da tempo determinato a indeterminato, applicando la Legge n. 125/2014 (Legge D’Alia), che prevede tutto un percorso da fare per la stabilizzazione dei precari della PA (Concorsi per titoli con graduatorie finali etc), e non solo quelli siciliani ma è indirizzato a tutti i precari italiani.
    Gentilmente non usare più la definizione “Zavorra della PA”, perchè forse TU sei stato ascoltato, e una tua qualsiasi pratica richiesta in un qualsiasi Ufficio pubblico, è stato esitato e definito probabilmente da un PRECARIO, e magari lo hai pure ringraziato per la Sua cortesia e solerzia.
    L’abito non fa il Monaco, ed essere un precario non significa non saper fare nulla, anche perchè ti posso garantire che molti dipendenti a tempo indeterminato nè sanno meno di NOI.

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