"23 mila docenti emigrati al nord. Perchè non restituire i siciliani alla scuola della loro terra?"

“23 mila docenti emigrati al nord. Perchè non restituire i siciliani alla scuola della loro terra?”

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“23 mila docenti emigrati al nord. Perchè non restituire i siciliani alla scuola della loro terra?”

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giovedì 28 Febbraio 2019 - 07:50

"Si parla di Ponte mentre ancora migliaia di docenti siciliani emigrano al nord e con uno stipendio di 1.300 euro patiscono disagi e sofferenze" scrive una lettrice di Tempostretto

Mi sembra veramente paradossale che si parli ancora di Ponte, un’ opera tanto faraonica, quando le strade crollano come alle Eolie, da dove provengo, oppure mentre sulla A18 Si muore. Quando i treni fanno diventare siderale la distanza dalla Sicilia e i giovani sono costretti a scappare.

Mentre circa 10. 000 docenti siculi, a 50 anni sono stati mandati a servire il Nord togliendo risorse valide ai nostri alunni e impoverendo le famiglie che di quei redditi non vedono nulla.

Cara Rosaria Brancato, stiamo difendendoci con la penna, perché non importa a nessuno se le famiglie siciliane dei docenti sono allo sbando affettivo ed economico. Il Sud è Sud e i politici del Sud restano a Palermo a farsi pagare 1000 euro l’ora per occuparsi dei nostri problemi. Noi docenti con 1.300 al mese dobbiamo pagare 400, 500 euro di canoni di locazione al Nord. 300 euro circa per gli spostamenti con i mezzi di trasporto. Più spese di luce e gas, vitto e farmaci. Molti hanno un mutuo, altri prestiti fatti per affrontare tutto questo, bambini affidati ai parenti e genitori anziani malati lasciati a terze persone affinché se ne prendano cura.

Si libereranno 70 mila cattedre. Con quota 100. Così scrivono oggi i giornali online. Quale miglior momento per restituire i siciliani alla Scuola della Sicilia e alla loro terra? Siamo tanti, ma senza voce.

Ci sono 23 mila colleghi meridionali che attendono anche loro di capire cosa ne sarà di loro e delle loro vite. Conosco il pianto dei bambini delle mie colleghe un po’ più giovani, che da Licata arrivano a Novi Ligure o da Agrigento a Lucca o da Messina a Milano.

Maria Grazia Bonica

8 commenti

  1. Giovanni Mollica 28 Febbraio 2019 08:10

    Qualcuno mi spiega cosa c’entra il Ponte con i docenti trasferiti a Nord? Di questi accostamenti se ne possono fare centinaia: perché si parla di Ponte e non di disoccupati? O di malati di Parkinson? O di senza casa? O dell’erosione delle spiagge? O del buco dell’ozono? O del lla crisi dell’agricoltura? O degli extracomunitari? O dell’incremento della temperatura dei mari? …. Insomma questa contrapposizione tra Ponte e tuttiglialtriproblemidelmondo è proprio un’idiozia da fissati.

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  2. Hai proprio ragione questa maledetta legge 107 sta distruggendo le famiglie del sud dal punto di vista affettivo ed economico.

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  3. Loredana Minardi 28 Febbraio 2019 13:52

    La promessa mancata, da quattro anni cerco trasferimento e ogni volta la risposta è che non ci sono abbastanza posti, invece è perché vengono agevolati altre che con 104 personali (tutte malatissime) o con titoli acquisiti solo un mese prima (come.?) o inseriti da fascia C, ora occupano posti che dovrebbero essere di coloro i quali, come me, attende con un punteggio di certo superiore a che questo Governo della Dignità mantenga quanto promesso a destra e a manca ma…che no ha ancora mantenuto. E poi, non ultimo : Controllatele tutte ste 104 personali e questi titoli presi la notte, mettete ordine,.. Ministro Bussetti, non guardare a nuovi concorsi quando ancora c’è un disastro organizzativo abnorme in questa benedetta Scuola Italiana.. Con rispetto e rabbia, Loredana Minardi di Avola (SR) Docente Primaria in Firenze

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  4. Caro Giovanni Mollica vedi che il Ponte c’entra e come se c’entra!!! Forse non conosci bene la 107 e se non l’hai letto ti invito a farlo. Il diritto di poter rientrare da parte dei docenti spediti al nord da un algoritmo che evidentemente non conosci, non può essere scavalcato da una sterile discussione sul Ponte.

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  5. La verità purtroppo rimane sempre la stessa: al sud si assiste ad un calo demografico. Messina ne è un esempio lampante. Meno nascite , meno scolari meno cattedre e conseguentemente meno insegnanti.
    Al nord la popolazione aumenta ormai da anni . Per tutto cio che ci vogliamo raccontare …dagli immigrati agli emigranti ecc .
    E paradossalmente mancano docenti. E si attinge da volenterosi che hanno la voglia e la disponibilità di spostarsi e mettersi in gioco lontano da casa…se nonchè…alla prima occasione utile tornano giù.. Al Nord la scuola termina i primi di giugno…l’8 il 9..a Messina è prassi da fine maggio non frequentare più..il tempo pieno è per lo più la routine.. e i dirigenti scolastici sono spesso anzi sempre a disposizione dei genitori che verificano e vigilano puntualmente sulla didattica sulle presenze e sull’ andamento della classe sia rispetto al lavoro degli insegnanti che rispetto ai ragazzi.
    Per farla breve …una situazione in cui una scuola rimane chiusa per settimane come è capitato a Messina l’anno passato qui non sarebbe mai accaduto.
    Senza fare una disquisizione sulle differenze , bisogna prendere atto di una semplice regola…la richiesta di insegnanti è di gran lunga inferiore al numero di persone che hanno scelto di dedicarsi a questa professione….onde per cui….o si spostano per andare a lavorare altrove…o cambiano mestiere.

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  6. Mi presento sono il segretario regionale di un nuovo sindacato che non si basa sulle iscrizione per avere la detrazione sindacale. Siamo stati gli unici che non stanno a guardare e dare lustro alla scuola. Nella lotta per non soccombere abbiamo realizzato per il Liceo Maurolico il Liceo Linguistico Europeo una novità che si potrebbe realizzare in tutta Italia facendo risparmiare ad ogni famiglia per mantenere il figlio in un liceo Paritario la somma che varia da 1.800 a 2.800 all’anno. Il nostro progetto è superiore a quello paritario dando allo studente una istruzione che li porta ad essere uno scalino superiore agli studenti europei, E’ nato dalle informazioni che ho recepito e sopratutto mi sono ricordato che anch’io ero uno studente. Questo progetto se utilizzato porterebbe molti insegnanti a rientrare dal Nord Il progetto è in una situazione di stallo ma non per colpa del Sindaco Metropolitano, del dirigente dell’USR Sicilia Palermo e dell’Ufficio VIII Ambito Territoriale di Messina, oltre alla stessa Dirigente Scolastico del Maurolico che è intrappolata dall’orgoglio di non essere stata Lei al creare questo prezioso progetto. Ci sono molti dirigenti scolastici che mi hanno contattato tramite un Consigliere del IV Quartiere per chiedermi come si può adattare ad altri indirizzi che non siano quelli classici e scientifici. Come vedete il Ministro Marco Bussetti non ha tutti i torti nel catalogarci come persone che non vogliono lavorare. E’ un disastro la situazione della scuola a Messina non si cura molto ad una propria cultura dello studente ma avere molti iscritti che permettono di avere dei finanziamenti da Roma oltre ad una tassa scolastica che calcola è facile capire la somma se si hanno 1600 studenti moltiplicato per 75,00 euro sapete quanto incassa l’istituto la somma di euro 120.000,00. Come vedete le lotte sifanno sempre per il denaro ed il potere

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  7. Esimia Bonica, sappia che in Sicilia ci sono ancora 500 VINCITORI del concorso primaria 2016 che ancora non sono stati assunti, proprio a causa della mobilità che erode indiscriminatamente i posti di chi ha VINTO regolarmente il concorso più selettivo di sempre. Sappia, esimia Bonica, che queste persone i 1300 euro al mese non li hanno mai visti, a differenza di chi è entrato di ruolo, seppur al nord. Questa, e solo questa, è la vera ingiustizia. A ben risentirci!

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  8. …. e naturalmente ci si deve sempre mettere di mezzo il Ponte, anche quando si fanno delle giuste rivendicazioni e si evidenziano problemi reali ma che non non c’entrano assolutamente nulla con un’opera essenziale che servirebbe a collegare la Sicilia al resto dell’Italia e ridarebbe una prospettiva di sviluppo alla nostra terra. Anzi …. a dire il vero….. qualcosa c’entra, perché cari docenti emigrati al nord, se in Sicilia le classi si spopolano e le richieste di nuovi insegnanti sono solo al Nord, è proprio perché intere famiglie di Siciliani se ne vanno insieme ai loro bambini ed a quelli che nasceranno. Voi dovreste essere i primi a sperare in nuovi investimenti, in una rinascita economica della Sicilia che crei posti di lavoro e convinca i giovani a rimanere e costruire qui il loro futuro. Forse proprio quel Ponte che, inopportunamente e magari senza pensarci, la Sig.ra Maria Grazia Bonica ha bollato come inutile, potrebbe aprire la strada del loro ritorno a casa.

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