La Procura apre un'inchiesta sullo scempio della ex Sanderson, c'è un indagato

La Procura apre un’inchiesta sullo scempio della ex Sanderson, c’è un indagato

Redazione

La Procura apre un’inchiesta sullo scempio della ex Sanderson, c’è un indagato

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sabato 17 Novembre 2012 - 13:41

Anche la Procura sta indagando sullo scempio perpetrato all'interno dell'area dell'ex Sanderson. Il sostituto procuratore Anna Maria Arena ha apert un'inchiesta. Indagato il presidente della cooperativa che gestisce il servizio di guardania.

Ora è la magistratura ad accendere i riflettori sullo scempio scoperto all’interno dell’area della ex Sanderson di Pistunina. Il sostituto procuratore Anna Maria Arena ha aperto un’inchiesta dopo che sul suo tavolo è giunta una dettagliata relazione da parte della Polizia Municipale. Il magistrato ha iscritto nel registro degli indagati il presidente della cooperativa “Rete Abile”, Marcello De Vincenzo, 47 anni con l’ipotesi di reato di stoccaggio non autorizzato di rifiuti proveniente da altri enti. De Vincenzo sarà sentito nei prossimi giorni dal sostituto procuratore al quale dovrà fornire parecchie spiegazioni. In Procura vogliono ricostruire quanto accaduto nella storica area di Pistunina. La vicenda è venuta a galla grazie ad alcuni abitanti della zona che hanno telefonato alla centrale operativa della Polizia Municipale segnalando l’ingresso di autocompattatori nell’area. Gli uomini della sezione Decoro, appostandosi vicino ai cancelli, hanno scoperto che alcuni auocompattatori dell’Ato 2 entravano nell’area dell’ex Sanderson e scaricavano nei capannoni rifiuti differenziati, soprattutto cartone e plastica provenienti da Milazzo. All’interno c’erano poi rifiuti sparsi dappertutto. Le indagini hanno consentito di appurare che l’Esa, l’ente proprietario dell’area, aveva stipulato un contratto di guardiania con la cooperativa “Rete Abile” per un importo annuo di 15 mila euro. Ma nel contratto non era previsto alcun tipo di stoccaggio nell’area. Ne la Provincia ne la Regione lo avevano mai autorizzato e dunque quegli autocompattatori scaricavano abusivamente. Per di più nel contratto è previsto che la cooperativa avrebbe dovuto installare delle telecamere per vigilare sulla sicurezza dell’area ma anche questo non è mai stato fatto.

5 commenti

  1. 'NDDRIA CAMBRIA 17 Novembre 2012 16:54

    E bravo………..

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  2. mondo.salvatore 17 Novembre 2012 18:06

    speriamo, che finalmente il responsabile paghi davvero.

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  3. SPERIAMO CHE NON SIA UNA BURLLA E SI RIESCA VERAMENTE A SANARE, E FAR PAGARE A CHI COMMETTE ILLECITI, SIAMO STANCHI DI SUBBIRE E ORA CHE CHI VERAMENTE E DICO VERAMENTE, FACCIA CUALCOSA PER IL NOSTRO PAESE E IN PARTICOLARE PER IL FUTURO.
    GISTIZIA SVEGLIATI E ARIVATA L’ORA,.

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  4. Salve ,sono un abitante dirimpettaio dello Stabilimento ex Sanderson…in questi anni ne abbiamo visti di tutti i colori..l’area doveva essere occupata dalla Fiera di Messina..e forse era l’unico modo per farla rinascere…prima ci avevano tentato un paio di imprenditori costruttori di Messina…per farne palazzine…ma l’area nn si tocca…proporrei ai magistrati cittadini…di andare a indagare invece che piccoli polli…i galli cedroni che stanno a Palermo….che rendono off-limits la vendita o l’uso per altri scopi dell’Area…ogni anno ..mandano un paio di ruspe per la pulizia delle erbacce,canneti…a scanso di incendi..gia avvenuti peraltro negli anni passati…cosi da poter appaltare questa pulizia e mettersi i relativi soldi in tasca…il tutto e’ ben visibile dalle palazzine dirimpettaie della Sanderson…volendo anche documentabile con foto e riprese di telecamera..un’area che se voluto potrebbe servire come sfogo ad una citta’ immobile governata in questi decenni da nullita’ chiamati Onorevoli…campi da tennis,pallavolo pallacanesdtr,piscine…luoghi di ritrovo per anziani e villete per piccoli…ma tutto questo non fa rendere un euro..e quindi alla Regione si pensa bene di tenersi stretta la zona..quindi andiamo a cercare alla Regione chi imbavaglia tutto..alla fine saranno sempre una o due persone di un certo livello…cosi si cambiano le cose non indagando 4 sfigati che in modo legale o meno tentano di portare il pane a casa…risolvendo il problema a monte i 4 sfigati non esisterebbero proprio perche’ ci sarebbe un sistema di sorveglianza 24 su 24 e relativa portineria ed ingresso con piu’ custodi e un servizio di vigilanza notturna molto piu utile ….

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  5. “HIC EST BUSILLIS ..”
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    “Le indagini hanno consentito di appurare che l’Esa, l’ente proprietario dell’area, aveva stipulato un contratto di guardiania con la cooperativa “Rete Abile” per un importo annuo di 15 mila euro. Ma nel contratto non era previsto alcun tipo di stoccaggio nell’area. Nè la Provincia e nemmeno la Regione lo avevano mai autorizzato e dunque quegli autocompattatori scaricavano abusivamente. Per di più nel contratto è previsto che la cooperativa avrebbe dovuto installare delle telecamere per vigilare sulla sicurezza dell’area ma anche questo non è mai stato fatto “.
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    Signori e signore, ogni commento mi sembra del tutto inutile, a questo punto. Scrivo queste BREVI righe solo perchè mi auguro possano smuovere le coscienze di chi ha la forza politica per agire. Infatti, ADESSO, è necessario risolvere, con opportuni interventi correttivi, il problema. Ma poichè si tratta di azioni che richiedono precise risposte di carattere politico, con l’emanazione dei relativi provvedimenti, ecco che non possiamo non aspettarci, per questa (ma non solo) criticità, una precisa azione da parte della nostra classe politica messinese. A ben pensarci, questa potrebbe essere un’occasione (opportunità) di dialogo costruttivo tra tutte le forze politiche che contano a Messina : agire, in sinergia e dare risposte concrete alla cittadinanza ed alla provincia.

    “…negli anni post-terremoto, la ricostruzione degli edifici, a Messina, si basò sul largo impiego di una varietà di cemento, definito PORTLAND, che conferiva una eccezionale resistenza ai palazzi. (come fu sperimentato nel 1943, dalla stessa Aviazione Alleata)”.

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