A Messina la panchina blu per la bigenitorialità: “Vogliamo sederci qui, non dentro il Tribunale”. FOTO

A Messina la panchina blu per la bigenitorialità: “Vogliamo sederci qui, non dentro il Tribunale”. FOTO

Emanuela Giorgianni

A Messina la panchina blu per la bigenitorialità: “Vogliamo sederci qui, non dentro il Tribunale”. FOTO

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venerdì 19 Marzo 2021 - 13:20

Un grande traguardo per l’Associazione Genitori per sempre. “Cosa chiediamo? Solo di essere presenti”

Da oggi, festa del papà, davanti al Tribunale di Messina, proprio accanto alla panchina rossa contro la violenza di genere, si troverà un’altra panchina speciale, tutta blu; il blu da sempre simbolo di pace, comunicazione, lealtà.

La panchina blu

A Messina, infatti, è stata apposta la prima panchina blu d’Italia per l’uguaglianza genitoriale. Sulla sua targa una grande monito: “cuore di papà= cuore di mamma”, sotto una frase di Papa Francesco: “il mondo ha bisogno di padri”.

La panchina è stata fortemente voluta dall’Associazione Genitori per sempre, che oggi festeggia il suo traguardo, sostenuta dal patrocinio del Comune di Messina, del Garante dell’Infanzia del Comune di Messina e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina.

Ridurre la conflittualità con altre misure

La cura del papà ha egual valore di quella della mamma per un figlio, non lo dico io, ma lo dimostrano gli studi degli ultimi 30 anni. Dobbiamo attenuare la conflittualità che si verifica nei tribunali e ricorrere ad altre misure risolutive come la mediazione, per salvaguardare la salute non dei genitori ma dei nostri figli. Riceviamo tantissime testimonianze di chi, una volta diventato adulto, porta ancora il peso di quanto vissuto da bambino” dichiara Paolo Micali, tra i fondatori dell’associazione.

D’accordo con lui, il Garante dell’Infanzia del Comune di Messina, Angelo Fabio Costantino: “La mediazione familiare deve essere pubblica, tutti devon poter accedere, abbiamo grandi mediatori penali in Sicilia cui chiunque deve poter rivolgersi per risolvere le situazioni di alta conflittualità tramite un intervento professionale che faciliti il dialogo ed il processo decisionale”.

Seduti insieme, non dentro un tribunale

Continua, così, il Garante: “sostengo fortemente questa iniziativa in un giorno speciale e con un simbolo forte: in una panchina ci si siede insieme stringendosi. Vogliamo che i genitori possano sedersi qui con il loro figli e non dentro il tribunale. È una battaglia da fare insieme“.

Figli: una cambiale che non scadrà mai

“Come Ordine Istituzionale degli avvocati vogliamo tutelare mamme e papà, abbiamo tante possibilità, per esempio quella, insieme alla mediazione, della negoziazione assistita volontaria. Nel conflitto nella separazione giudiziale non trionferà mai nessuno, invece vanno tutelati i figli in ogni caso. Posso dire solo ‘buon lavoro’, abbiamo tutti una grande possibilità se diamo una mano e collaboriamo, noi saremo sempre a vostra disposizione. I figli sono una cambiale che non scadrà mai” dichiara, invece, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina, Domenico Santoro.

L’amore è insostituibile

Infine, la dottoressa Mariapia Cocivera ha precisato: “Nessuno può trascinare i minori in una guerra senza vincitori, in cui a pagarne le conseguenze sono proprio loro, i bambini. Si troveranno catapultati in un mondo sconosciuto, nel quale verranno analizzati per ogni cosa, dove una figura che non li conosce dovrà decretare chi sia meglio o peggio tra un papà e una mamma. Da mamma sarò sempre convinta che mamma e papà sono figure uguali ma insostituibili, niente può sostituire l’amore di un papà”.

La richiesta, desiderio e obiettivo comune, è soltanto uno. “Cosa vogliamo? Solo essere presenti” conclude Micali. 

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Un commento

  1. E per la prima volta mi sono unita anche io a questa manifestazione che mi ha toccato tant’è da spingermi a scrivere una lettera per dare la mia testimonianza di un rapporto padre e figlia” stroncato” da chi ha messo interessi economici, avidità,cattiveria,maldicenze arrivando ad insinuare che io non potessi essere figlia sua nonostante io praticamente abbia il suo volto…….tutti quelli coinvolti nell’ allontanamento da mio padre sono colpevoli….ma guarda caso mi sento colpevole solo io perché la mia coscienza mi obbliga a prendermi la responsabilità crescendo di non aver provato a riallacciare e a verificare il perché mio padre non mi cercasse……ecco perché invito i figli a non farsi coinvolgere da ciò che viene detto loro …. chiunque parla male che siano madri,nonni,fratelli,sorelle, zii….. qualsiasi parente che vi allontana voi dovete avvicinarvi…..credetemi perché lo sto provando sulla mia pelle che al dolore non c è mai fine quando non c è la possibilità di lenirlo…..sono passati anni eppure è sempre come il primo giorno …..ogni volta che parlo,scrivo, penso, le lacrime scendono copiose e niente mi consola……. aspetterò una bella giornata per potermi sedere su quella panchina pensando di avere accanto mio padre e urlerò su quella panchina il suo nome che non ho mai detto per tutti gli anni lontana da lui…..e chissà che su quella panchina dove sfogherò il mio dolore io finalmente possa trovare un po’ di pace.

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