A Messina troppe discariche di elettrodomestici "cannibalizzati". Più controlli

A Messina troppe discariche di elettrodomestici “cannibalizzati”. Più controlli

Francesca Stornante

A Messina troppe discariche di elettrodomestici “cannibalizzati”. Più controlli

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giovedì 09 Luglio 2020 - 15:38

Frigoriferi, lavatrici, congelatori: sulle strade di Messina elettrodomestici abbandonati per tutti i gusti. Più controlli su chi vende

L’abbandono di elettrodomestici per le strade della città nel mirino di MessinaServizi. Un fenomeno non certo nuovo a Messina, un malcostume che si rinnova costantemente in barba a regole e civiltà. Frigoriferi, congelatori, televisori, sui marciapiedi finisce di tutto. E a quanto pare nelle ultime settimane l’abbandono è diventato incontrollato. A dirlo è MessinaServizi: «Abbiamo notato un aumento esponenziale di mini discariche di elettrodomestici abbandonati in strada, privi tra l’altro della componente elettronica, e  questo fa pensare ad abbandoni mirati. Sembrerebbe che qualcuno tolga questi componenti per magari rivenderli o utilizzarli per altro, invece di recarsi ai centri di raccolta privati per smaltire correttamente questo tipo di rifiuti (Raee). Il risultato è che abbondano in strada le carcasse cannibalizzate».

Più controlli su chi vende

Per questo motivo MessinaServizi ha chiesto alla Polizia municipale di verificare quanti degli esercenti che vendono elettrodomestici o i distributori e gli installatori di questi prodotti a Messina siano in regola per lo smaltimento dei rifiuti Raee. E quanti di questi conferiscono correttamente soprattutto i grandi apparecchi elettrici come lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi nei centri di raccolta privati autorizzati. In caso contrario, scatteranno elevate sanzioni”. 

Chi compra un frigo o una lavatrice…

Il presidente Pippo Lombardo ricorda che: «La normativa prevede che gli esercenti e i distributori che vendono un nuovo elettrodomestico sono tenuti a ritirare il vecchio apparecchio (Uno contro uno). Il D.M. 65 8 Marzo 2010 impone al distributore alcune regole: comunicare in maniera chiara ai propri utenti che il suo esercizio è abilitato al ritiro dei RAEE in ragione di uno contro uno; ritirare a titolo gratuito i RAEE dai propri utenti a fronte della vendita del nuovo, a condizione che quest’ultimo sia equivalente per funzioni; raggruppare i RAEE presso il proprio punto vendita, o presso un punto di raggruppamento diverso dal punto vendita a condizione che rispetti determinati requisiti e sia stato comunicato all’Albo Nazionale Gestori Ambientali; trasportare i RAEE raggruppati ad un centro di raccolta  al raggiungimento dei 3500 Kg e comunque non oltre un mese dal ritiro dei RAEE stessi; compilare uno schedario di carico e scarico per tenere traccia dei RAEE presi in carico e di quelli scaricati presso il centro di raccolta.

Le regole

Affinché il distributore possa compiere questi passaggi, è però prima necessario che esso adempia ad alcuni obblighi. A cominciare dall’iscrizione all’albo nazionale gestori ambientali nell’apposita sezione RAEE, compilando la relativa modulistica messa a disposizione dall’Albo sul suo sito ufficialewww.albonazionalegestoriambientali.it. Non tutti però seguono queste norme, anche perché poi non possono portare un elettrodomestico che è stato ‘cannibalizzato’, cioè privato della componente elettronica. Smaltire solo la carcassa comporterebbe  un costo maggiore e molti preferiscono non affrontare questi costi maggiori e lo  gettano in strada. Questo poi comporta un problema per Messinaservizi che ha costi più elevati per dover ripulire queste discariche che di riflesso ricadono sui cittadini, sia in termini economici che di decoro urbano.

Un commento

  1. Troppa inciviltà, in mancanza di risorse umane, servono più telecamere che sono la prova più incontestabile per i trasgressori.

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