A18. La frana di Letojanni compie sette anni, "sulla riapertura promesse al vento"

A18. La frana di Letojanni compie sette anni, “sulla riapertura promesse al vento”

Gianluca Santisi

A18. La frana di Letojanni compie sette anni, “sulla riapertura promesse al vento”

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mercoledì 05 Ottobre 2022 - 16:34

Cittadinanzattiva ricorda l'anniversario e chiede il declassamento della Messina-Catania

LETOJANNI – Compie sette anni la frana di Letojanni che ha provocato la chiusura della carreggiata lato monte, Messina-Catania, dell’autostrada A18. Sette lunghi anni trascorsi tra chiacchiere, polemiche, proteste e lavori che ancora oggi procedono con una lentezza esasperante. A ricordare il poco felice anniversario, che cade proprio oggi (lo smottamento sulla collina letojannese si verificò infatti il 5 ottobre del 2015), è Cittadinanzattiva, che cita le parole rilasciate ai media dal presidente del Cas, Francesco Restuccia, nel marzo dello scorso anno: “Entro agosto 2021 la carreggiata a monte dell’A18 direzione Catania tornerà percorribile”. “Era facile intuire – attacca oggi Cittadinanzattiva – che quelle erano promesse al vento. I fatti dimostrano che sulla A18 nel tratto della frana di Letojanni, ancora dopo 7 anni si continua a viaggiare in emergenza”. 

Gli annunci sulla fine dei lavori

Eppure, dopo varie traversie, questa volta i lavori sembravano davvero avviati verso la conclusione, tanto che Autostrade Siciliane, esattamente un anno fa in occasione del sesto anniversario delle frana, aveva annunciato la riapertura del tratto entro l’inizio del 2022. A fine 2021, però, il direttore generale del Cas, Salvatore Minaldi, in un’intervista a Tempostretto, aveva fissato il traguardo “entro il 2022”. Nell’occasione, Minaldi aveva anche ricordato che “la gestione dei lavori è in capo alla Protezione Civile e che si tratta di un intervento molto complesso”. Difficilmente, però, proseguendo di questo passo, la scadenza di fine anno sarà rispettata.

“Pericoli in caso di nubifragi”

Cittadinanza, intanto, sottolinea la spesa sin qui sostenuta per la realizzazione della galleria (“oltre 20 milioni di euro”) e il rischio che possa aumentare ulteriormente. “Vista la lentezza – si legge nella nota diffusa oggi – non sono da escludere nuove varianti al progetto che ne faranno lievitare i costi”.
E ci sarebbe anche una questione sicurezza: “Il cantiere mostra detriti lasciati a bordo strada – prosegue Cittadinanzattiva – in caso di forti nubifragi la terra mista a fango potrebbe ricadere ancora nell’unica carreggiata aperta al traffico e bloccare la viabilità della Sicilia orientale. Nel cantiere si notano pochissimi operai al lavoro, un vero e proprio sfregio ai siciliani che produce un grave danno economico e di immagine”. Nel prendere atto “che le Autostrade italiane si sono fermate a Reggio Calabria”, Cittadinanzattiva chiede quindi il “declassamento delle due tratte A18 e A20, con investimenti e infrastrutture adeguate che devono essere gestiti dall’Anas”.

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8 commenti

  1. SEMBRA UNA STRADA STATALE…….PERO’ SI PAGA..!

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  2. Ancora sette anni sono pochi, a 20 la frana diventa di interesse storico a trenta diventa d’epoca. E poi non possono spendere risorse, servono per gli stipendi.

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  3. Assurdo, assurdo e ancora assurdo. Un problema del genere in altri parti del mondo lo avrebbero risolto in pochi mesi e in altre parti d’Italia in alcuni anni. In Sicilia, come per il completamento della pa-me, dovrà affrontarlo il governo nazionale con tanto di legge obiettivo. Peggio al momento solo lo svincolo di giostra. Dovremmo semplicemente vergognarci. Cosa penseranno i turisti ripassando da quei luoghi ? Ci definiranno terzo mondo. Il problema da noi è che manca il senso della vergogna.

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  4. Stessa storia del viadotto ritiro.
    Intervento complesso……….fanno ridere.
    A genova in un anno hanno rifatto tutto.
    Continuiamo ad aspettare, a concedere proroghe………..e rieleggiamo i solitipolitici.

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  5. Siamo in Sicilia, lavori eterni e speculazioni.

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  6. E gli svincoli di Giostra? E il rafforzamento della tratta ferroviaria ME – CT? Il binario unico verso Palermo?
    No… ma fatelo il Ponte, un paio di anni di smottamenti, forse qualche gigantesca guglia di cemento a rovinare per sempre la spiaggia più bella d’Italia (cit. National Geographic 2022) e nemmeno hanno idea da dove si dovrebbe accedere a ‘sto Ponte (se va bene e secondo i progetti non prima di Rodia).

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  7. Un po’ di galera a qualcuno non farebbe male

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    1. No comment. Mi vergogno di essere un cittadino siciliano.

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