La somma che serve non è stata ancora raggiunta. Il presidente Alaimo è nello studio del notaio, Basile stamattina ha incontrato il ds Roma
MESSINA – Tutto all’ultimo momento. L’iniziativa per tamponare la situazione in casa Acr Messina, con la scadenza proprio nella giornata odierna, sembra stia vivendo un rallentamento. Dei dodici imprenditori messinesi che avrebbero dovuto mettere 25mila euro a testa, questo era il piano originale, solo una parte, quattro o cinque, lo ha fatto mentre altri, cinque o sei, hanno versato una cifra minore intorno ai 10mila euro. Non basta però per portare a compimento il piano di Francesco Barbera, di lui siamo certi che li abbia versati poi girano anche altri nomi tra cui quello dell’ex presidente Sciotto ma di cui non sveliamo le identità perché non abbiamo conferme allo stato attuale.
Barbera, che si è fatto promotore dell’iniziativa “tachipirina”, ha chiesto l’appoggio del sindaco, con un incontro avvenuto appena due giorni fa per valutare la fattibilità dell’operazione parlandone con avvocati e notai. Lo stesso sindaco nella serata di ieri confermava che non era stata ancora raggiunta la quota e questa mattina ha incontrato il direttore sportivo Domenico Roma e il presidente Stefano Alaimo per fare un po’ il punto sulla situazione, col ds che immaginiamo farà anche da tramite con il gruppo tecnico, squadra e allenatore.
Scadenza da onorare vicina
In attesa e nella speranza che arrivino i soldi il presidente del Messina Stefano Alaimo, nominato appena qualche mese fa e calato dall’alto da Aad Invest, sarà nello studio del notaio Bernardo Maiorana che ricevuta la somma provvederà al pagamento dei contributi e stipendi da versare, lui ha tutto pronto per poter operare. Onorare gli impegni però, come riporta MessinaSportiva, avrebbe una scadenza entro le 13:30 devono arrivare i soldi con i pagamenti da completare entro le due ore successive. Il presidente Alaimo ha dato la disponibilità ad essere presente per agevolare le operazioni, ricordiamo che lui e Cissè hanno la firma per l’utilizzo del conto. Mancano al momento una parte dei soldi, circa 100mila euro dalla cifra che servirebbe inizialmente di 309mila euro poi diventati 312 e qualcuno aveva anche detto essere 330mila euro.
L’eventuale vendita della società più avanti
La questione della cessione dell’80% grazie alla procura a vendere, che è arrivata nella serata di lunedì a Catania ed è valida, sarà una storia a parte in quanto la priorità è immettere liquidità nel club per garantire ai ragazzi di chiudere dignitosamente la stagione e magari centrare una miracolosa salvezza sul campo. Una volta conservato il titolo, sembra questo il sentore, si penserà a sedersi a tavolino con Aad Invest e Sciotto, che detiene ancora il 20% e non sembra intenzionato a lasciarlo così gratuitamente, per capire cosa ne sarà di questo Acr Messina. Tra debiti e altre situazioni da chiarire in un lasso di tempo che deve essere certamente maggiore di qualche giorno.

Il grande deputato che gestisce Messina e provincia cosa fa? Investe con finanziamenti pubblici? Lui che guadagna circa un milione di euro anni solo consulenza per group fenapi , fondatore di movimenti politicied altro , metta mano al portafoglio di beneficenza ingresso – uscita e paghi oppure ritorno nel suo regno incontrastato di Fiumedinisi