Alessandra Chillemi, da Messina al sogno mondiale (e olimpico) nel breaking

Alessandra Chillemi, da Messina al sogno mondiale (e olimpico) nel breaking

Giuseppe Fontana

Alessandra Chillemi, da Messina al sogno mondiale (e olimpico) nel breaking

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domenica 16 Ottobre 2022 - 07:25

Gira il mondo e vince premi: la 23enne messinese è una vera campionessa e tra poco sarà impegnata nella competizione internazionale di Seul

MESSINA – Da Messina a Milano, girando l’Europa in lungo e in largo e andando alla conquista del mondo. Alessandra Chillemi ha 23 anni ma parla con la consapevolezza e la serenità di una veterana. E lei una veterana nella sua disciplina lo è, perché parliamo del breaking, quella danza nata in strada fatta di “acrobazie” che tante volte si vede nelle piazze e lungo le vie delle grandi città. Alessandra è partita da qui, dallo Stretto, iniziando a ballare a sei anni prima di crescere a suon di allenamenti e duro lavoro, fino a conquistare due volte il campionato italiano Red Bull BC one e l’accesso alla finale mondiale di New York. Il suo doppio percorso, però, passa anche per la Federazione italiana: martedì partirà verso Seul, rappresentando l’Italia.

Come nasce la Alessandra Bgirl?

“La mia passione nasce a 6 anni. Io abitavo a Messina nella base militare e avevo quindi la possibilità di girare da sola, essendo un’area protetta. Girovagando all’interno ho visto due vicini di casa nel palazzo accanto al mio, mentre si allenavano. Ed è stato un colpo di fulmine. Io facevo danza classica, come tutte le bimbe, ma lì quando ho visto questi ragazzi fare queste acrobazie ho capito che volevo fare questo. Così ho scoperto quando si allenavano e andavo di nascosto a guardarli, senza che si accorgessero che fossi lì. Copiavo tutto senza disturbare. Poi un giorno sono tornata a casa e l’ho detto ai miei genitori: volevo fare questo. La cosa bella è che adesso io e questi ragazzi siamo nella stessa crew, nello stesso gruppo. Gliel’ho confessato soltanto dopo tanti anni”.

Quanto lavoro ci vuole per arrivare a livelli alti?

“Ho lavorato tanto, perché comunque ballo da quando avevo 6 anni. Ora ne ho fatti 23, quindi sì: ci vuole molto lavoro. Ho iniziato a 8 anni un po’ più seriamente con un contest in Olanda, arrivando in semifinale. Da allora mi sono impegnata ancora di più, girando l’Italia e l’Europa. Sono cresciuta con questa passione”.

Qual è stato il momento di svolta?

“Diciamo che ne ho avuti diversi punti di svolta, perché fa tutto parte di un percorso più grande che è di crescita. Per me ogni momento è stato una svolta. Forse il più importante è stato l’ingresso all’interno del mio gruppo, ‘Marittima Funk’, nato alla stazione marittima. Quando ho iniziato con loro ho svoltato, come livello e come conoscenza della vera cultura hip hop. Avevo 7 anni. Poi una seconda svolta radicale è il mio trasferimento a Milano. Lì sono cambiate le cose perché ho iniziato ad allenarmi in modo professionale, con un preparatore atletico. Prima era tutto diverso, poi lì ho conosciuto Flavio che mi segue e ora curo molto più il mio corpo. Mi ha aiutato molto sia per la performance sia per prevenire gli infortuni. Soprattutto in quest’ultima cosa: lanciandoci sulla schiena e facendo le varie acrobazie, chiamiamole così, bisogna avere un fisico pronto”.

Il gruppo resta sempre quello delle origini

“La mia crew è sempre a Messina. Ci vediamo, siamo sempre noi. A Milano poi conoscevo già tutti, perché alla base della cultura del breaking e dell’hip hop c’è sempre il rispetto, l’aiutarsi a vicenda. Sono stata accolta alla grande, ma il mio gruppo è sempre quello di Messina”.

A breve si partirà per il mondiale, dopo vari premi già vinti

“Ho raggiunto già buoni traguardi. Ho vinto due volte il Red Bull BC one Italia, nel 2019 e quest’anno, con in mezzo lo stop per il Covid. E rappresenterò l’Italia alla finale mondiale Red Bull a New York, nel mese di novembre. E ora mi sto preparando per questo e per il mondiale Wdsf (World Dance Sport Federation), quello delle federazioni. Questo è nel percorso verso le Olimpiadi. I percorsi sono due: quello delle federazioni che porta ai Giochi Olimpici e quello che c’era anche prima dell’ammissione della specialità alle olimpiadi, con manifestazioni come il Red Bull, che è la più importante. Il campionato mondiale in cui rappresenterò la federazione italiana sarà a Seul, in Corea del Sud, il 21 e il 22 ottobre. Partiremo martedì, siamo due ragazze e due ragazzi”.

Il sogno è proprio l’Olimpiade?

“Verso le Olimpiadi si procede così. C’è un ranking che è già partito e ora in base al piazzamento al mondiale di Seul riceverò un punteggio. Dopo ci sarà l’Europeo a Manchester il 5 e il 6 novembre, dove potrò accumulare altri punti. E poi ci saranno altri eventi da qui al 2024, quando ci saranno i Giochi Olimpici a cui parteciperanno 16 ragazze e 16 ragazzi in tutto il mondo. Le categorie saranno distinte. Ci stiamo preparando, è dura, ma questo adesso è il mio obiettivo più grande. Il breaking è stato aggiunto quest’anno, ho fatto tanti sforzi in passato e ora c’è questa possibilità. Sono felicissima che sia stato inserito tra le discipline delle Olimpiadi”.

Quale può essere il messaggio da lanciare a bambini che oggi cercano la propria strada a Messina?

“La città di Messina sa dare molto, ma bisogna uscire dagli schemi. I ragazzi spesso ragionano tutti allo stesso modo. Il mio consiglio è di fare altro, di staccarsi, di non farsi influenzare e seguire ciò che si vuole fare, al di là dei pregiudizi. Bisogna impegnarsi al massimo, senza fermarsi di fronte a niente e nessuno, ma soprattutto godetevi il processo, che è la cosa più importante per crescere”.

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