Alluvione Giampilieri, é definitivo: nessun colpevole

Alluvione Giampilieri, é definitivo: nessun colpevole

Alessandra Serio

Alluvione Giampilieri, é definitivo: nessun colpevole

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giovedì 28 Febbraio 2019 - 16:44

La Procura Generale conferma le prescrizioni ma apre uno spiraglio ai risarcimenti. In serata la sentenza.

La Corte di Cassazione non ha voluto sentire ragioni. La sentenza della Suprema Corte é arrivata alle 22.30 circa: rigetto degli appelli di Procura e parti civili.

Diventa definitiva quindi la sentenza di secondo grado che aveva assolto i sindaci di Messina e Scaletta, Giuseppe Buzzanca e Mario Briguglio, dall’accusa di non aver gestito l’emergenza in quel tragico 1 ottobre 2009, per tutti l’alluvione di Giampilieri, 37 morti e centinaia di sfollati.

Stamane il sostituto procuratore generale Giulio Romano aveva chiesto ai giudici della IV sezione di annullare con rinvio il verdetto. Pur confermando la prescrizione, il Pg aveva ritenuto ammissibili i ricorsi delle vittime, aprendo uno spiraglio ai risarcimenti civili.

A tarda serata, però, la doccia fredda. Alla lettura del verdetto c’erano anche alcuni familiari delle vittime.

Definitiva quindi la sentenza emessa dai giudici di secondo grado di Messina il 19 luglio del 2017, cioè l’assoluzione dell’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e dell’allora primo cittadino di Scaletta, Mario Briguglio.  Entrambi sono stati scagionati con formula piena, “perché il fatto non sussiste dall’accusa di omicidio colposo plurimo, mentre in primo grado era arrivata la condanna a 6 anni. (leggi qui la sentenza d’appello e quella di primo grado)

Un verdetto, quello di luglio 2017, che ha lasciato l’amaro in bocca ai familiari delle 37 vittime e ai tantissimi sfollati.

5 commenti

  1. Giuseppe Rodi 1 Marzo 2019 13:29

    Scusate vorrei capire una cosa premettendo di essere uno degli alluvionati di Scaletta Zanclea. Mi sono regolarmente costituito e ammesso come parte civile nel procedimento di primo grado (Tribunale) innanzi al Giudice Mastroeni. Oggi, dal vostro articolo (e ringrazio Tempostretto) vengo a conoscenza che c’è stato un secondo grado senza nessuna notifica alla parte civile civile costituita e ammessa. Ma in che mondo viviamo? In più, sempre oggi, apprendo anche di questa ulteriore fase. Qualcuno mi dirà che è tardi … ma se questo mi venisse risposto non sono proprio convinto. Infatti, se sussiste un vizio procedurale, di dovrebbe rivedere il tutto (dal ricorso in Corte d’Appello). Ma vi è stato un Giudice che ha visionato le relate di notifica alle parti civili? Ritengo domande legittime. Purtroppo, della vicenda di Scaletta (e Giampilieri) mi è rimasta una traccia ed un segno indelebile anche se, fortunatamente, sono vivo perché quella pomeriggio mi trovavo fuori e non rientrai a casa. Tra l’altro, la mia denuncia relativa all’alluvione del 2017 e quella sottoscritta da oltre trenta cittadini non è servita a nulla. Come a nulla è servita anche la mia denuncia del 2009 che è stata gestito per altra ipotesi delittuosa e, soltanto con notevole ritardo, sono stato ammesso come parte offesa. Però, se il mio caso comprendente i9l difetto di notifica, potesse essere utile anche ad altri lo pongo a disposizione di altri (e valuterò le iniziative anche personalmente). Se vorrete, questa nota aperta, la potrete pubblicare. Grazie e buon lavoro.

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  2. La stessa sentenza si giudica da sola .Qualsiasi commento è inutile. Il mio pensiero è agli angeli di Ciampilieri
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  3. Melania De Francesco 1 Marzo 2019 19:04

    Una sola parola vergognatevi…mia sorella è ancora dispersa e per voi il fatto non sussiste….

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  4. Ciao Leo Ciao Christian.Un abbraccio alla signora Maugeri.
    Grande Donna e Mamma

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  5. Alla fine i vertici non pagano mai per le loro responsabilità. Come a Messina per l’alluvione, così per la Tyssenkrup, la società Autostrade, l’Ilva e via dicendo. A Messina la responsabilità del fallimento dell’ex Provincia é dei dipendenti dice il “grande” sindaco, non certo di Crocetta e di chi l’ha appoggiato tra i quali tanti deputati regionali e nazionali messinesi e senatori messinesi e di chi, negli anni successivi, non ha mosso un dito. Il culo sulla poltrona però l’hanno mantenuto ben stabile per garantirsi le loro prebende.

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