Udc e Mpa alleati “fedeli” del Pdl: quando la politica locale diventa un rebus

Udc e Mpa alleati “fedeli” del Pdl: quando la politica locale diventa un rebus

Udc e Mpa alleati “fedeli” del Pdl: quando la politica locale diventa un rebus

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lunedì 10 Ottobre 2011 - 09:41

La votazione del bilancio sembra aver riportato la pace nella maggioranza che vinse le elezioni del 2008. Ma l’apparenza potrebbe ingannare e l’elettore è sempre più confuso

Forse ricercare a tutti i costi un significato politico in ogni passaggio istituzionale tanto al Comune quanto alla Provincia è esercizio inutile. Forse l’alta politica non abita più a queste latitudini e comunque si tende un po’ a sopravvalutare fatti e valutazioni. Davvero qualcuno si era illuso che l’Udc potesse alzare la testa nei confronti del sindaco Buzzanca, “sbattendogli” in faccia il bilancio e, di fatto, proclamando la propria fuoriuscita dalla giunta? I presupposti per un gesto così clamoroso c’erano tutti, dalla fragilità di un bilancio che solo in extremis ha avuto il via libera (sofferto) dei revisori dei conti alla scarsa considerazione di cui sembrano godere i quattro assessori Udc nell’esecutivo governato dal sindaco-deputato-coordinatore del Pdl. A far aumentare la “suspence” rispetto all’atteggiamento che i centristi avrebbero tenuto in aula ha contribuito il caso Melazzo: il consigliere più “ribelle” nei confronti dell’Amministrazione di dubbi, su quel bilancio, ne aveva sollevati a iosa, ma nella turbolenta riunione a porte chiuse pre-Consiglio è stato isolato dalla quasi totalità dei colleghi. Alla fine il più ingenuo degli osservatori potrebbe pensare che all’Udc uno come Melazzo fa comodo in tante occasioni, specie quando c’è da alzare il tiro, ma che quel bilancio andava votato, per salvaguardare gli assessori in giunta e perché gli emendamenti concordati (dai 50 mila euro per l’Ente Teatro dell’amico Ordile ai fondi per il decentramento retto dal vicesindaco Mondello) erano tutti stati approvati. Non sempre il più ingenuo ha torto. Guarda caso, poi, dal giorno dopo riecco le turbolenze, le piccole scosse. Stavolta è toccato a Marcello Greco (che poche ore prima aveva votato favorevolmente al bilancio) “sbottare”: «I nostri assessori sono “commissariati”, o governiamo o usciamo dalla giunta». L’impressione, però, è che ogni alito di vento proveniente da casa Udc somigli alla favola di Esopo del pastore che urlava “Al lupo! Al lupo!”. La volta che il lupo ci sarà davvero, chi ci crederà?

E’ per solutori più che abili anche il rebus Mpa. Definire “tesi” i rapporti tra Buzzanca e il “lìder màximo” degli autonomisti Raffaele Lombardo è quantomeno eufemistico. Sarebbe più legittimo parlare di odio politico, i due non perdono occasione di lanciarsi frecciate l’uno contro l’altro, non c’è un argomento su cui si trovino d’accordo, persino la tragedia di Giampilieri, invece di unirli, li ha divisi. E il discorso non può che essere esteso ai rapporti tra Mpa e Pdl, tra Lombardo ed un partito che dal presidente è stato estromesso dal governo regionale. Andare, dunque, a spiegare all’elettore sempre più confuso perché Mpa e Pdl siano avversari, perché Lombardo e Buzzanca si “odino” da una parte e dall’altra l’Mpa stesso contribuisce in maniera decisiva a tenere a galla le amministrazioni guidate proprio dal Pdl sia alla Provincia che, soprattutto, al Comune. Due amministrazioni che l’Mpa ha contribuito a far eleggere ma di cui l’Mpa stesso non fa più parte. E’ lo stesso elettore confuso che non capisce perché l’Udc faccia la guerra al Pdl a Roma e continui ad andarci a braccetto a Messina. I centristi si difendono con lo scudo della coerenza rispetto ai patti elettorali: abbiamo fatto votare Buzzanca e stiamo con lui, abbiamo fatto votare Lombardo e stiamo con lui, non abbiamo fatto votare Berlusconi e stiamo contro di lui. Esiste, però, un altro tipo di coerenza ed è quella politica. Che a queste latitudini, però, sembra finita in un impolverato cassetto chiuso a chiave.

2 commenti

  1. Siete ridicoli. Spero arrivi al più presto una “ventata” anche in questa città, che vi possa spazzare via e per sempre.
    Per il bene dei nostri figli.

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  2. Caro Picchio, hai perfettamente ragione, spero solo che i messinesi, da sempre bravi e pronti a parlare (parlare, parlare, parlare, parlare…) per lamentarsi facciano seguire alle parole (parole, parole, parole…) I FATTI alle prossime elezioni mandandoli a casa e non accettando compromessi di alcun genere (e chi mi ha voluto capire mi ha capito…)

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