«Spese improprie» nel piano finanziario del servizio rifiuti. La “candida” ammissione di Ialacqua

«Spese improprie» nel piano finanziario del servizio rifiuti. La “candida” ammissione di Ialacqua

Danila La Torre

«Spese improprie» nel piano finanziario del servizio rifiuti. La “candida” ammissione di Ialacqua

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sabato 11 Gennaio 2014 - 22:05

Secondo l’assessore all’ambiente, la giunta Accorinti poteva fare ben poco in questi mesi per ridurre i costi riportati nella perizia redatta dall’Ato e sottoscritta da Messinambiente, che i cittadini dovranno coprire integralmente con la Tares. Tagliati comunque circa 2 milioni di euro, una parte dei quali per la pulizia nelle spiagge. Ialacqua assicura che il 2014 sarà l’anno della “rivoluzione”

«Ci sono delle spese improprie, nel senso che nel piano si dà per scontato che i mezzi funzionano tutti e possono andare regolarmente in strada, però la gran parte di questi mezzi non funziona». L’affermazione appena riportata è dell’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua ed il piano di cui parla è il piano finanziario 2013 stilato dall’Ato3,da cui deriva il costo totale della gestione rifiuti, interamente coperto con la Tares, così come prevede la legge.

La conferenza stampa indetta dall’amministrazione comunale per dire chi sono i beneficiari delle riduzioni previste nel Regolamento Tares ed annunciare lo slittamento del pagamento della seconda e terza rata, è stata anche l’occasione per focalizzare l’attenzione sulla perizia redatta dall’Ato, sottoscritta da Messinambiente ed avallata sia dalla giunta Accorinti che dal Consiglio comunale. Perizia che ammonta complessivamente a 42.009.692,60 euro, a cui vanno aggiunte una serie di voci che fanno lievitare il costo del servizio da ripartire tra i cittadini a ben 44.424.677,00 euro.

In un recente articolo, abbiamo analizzato le principali voci inserite in quel piano ed i relativi costi di ciascun servizio, sollevando qualche perplessità e rimproverando all’amministrazione Accorinti di averlo approvato «senza batter ciglio» (VEDI CORRELATO).

Già Signorino nei giorni scorsi ed adesso anche Ialacqua in conferenza stampa hanno voluto però precisare che, in realtà, sul piano di gestione dell’Ato, la Giunta Accorinti è intervenuta e ha tagliato 1,8 milioni di euro, « ad esempio risparmiando – ha spiegato Ialacqua – sull’utilizzo dei mezzi pesanti per la pulizia delle spiagge, alla quale si è provveduto manualmente», cioè ricorrendo ai famosi volontari. Secondo l’assessore all’ambiente era il massimo che si poteva nei tre mesi a disposizione, «visto che il piano risaliva a febbraio e ad agosto gran parte delle somme erano già state impegnate e liquidate».

Pur sorvolando sul fatto che questa amministrazione era pienamente operativa da luglio e non da agosto, pur prendendo per buone le dichiarazioni di Ialacqua sull’impossibilità di incidere ulteriormente su quel piano, ciò che risulta francamente incomprensibile è la candida ammissione che in quel piano ci sono «spese improprie». Dichiarazione che ha fatto sorgere spontanea , come avrebbe detto un tempo Lubrano, una domanda e cioè se il piano finanziario Ato 2013 è falso, vale a dire se riporta costi di servizi che in realtà non vengono effettuati o se le spese vengono gonfiate. Questa la risposta di Ialacqua: «No, non è un piano falso ma descrive situazioni ottimali , solo che le situazioni ottimali non ci sono». In altre parole, l’esponente della giunta Accorinti ci dice che i messinesi pagano profumatamente un servizio come se fosse reso al meglio, anche se nei fatti non è così. Questo vale soprattutto per quel che riguarda i mezzi, ma non solo: in pratica i cittadini devono sovvenzionare l’intero parco mezzi di cui Messinambiente dispone sulla carta, anche se in strada ne vanno la metà di quelli che si mantengono pagando il tributo sui rifiuti. E’sempre Ialacqua, infatti, a raccontare che qualche sera fa ha assistito ad un turno di notte dei lavoratori di Messinambiente (ore 21 – ore 2) dall’ “osservatorio privilegiato” dell’Autoparco, constatando personalmente che molti mezzi sono costretti a rientrare addirittura dopo un quarto d’ora o mezzora, perché sono usurati e soggetti a guasti continui.

Tuttavia, a fronte di questi problemi e di queste conclamate inefficienze, che notevoli ripercussioni negative hanno sulla raccolta dei rifiuti e sul livello di vivibilità dei cittadini, secondo l’amministrazione Accorinti, per quest’anno il piano di gestione non poteva essere rimodulato oltre quel 1,8 milioni di euro. La rivoluzione, dunque, è rimandata al 2014, quando sarà pienamente operativo il piano ARO , che prevede una immediata riduzione dei costi da 42 a 39 milioni di euro e sui cui si baserà il prossimo tributo sui rifiuti, qualsiasi sia il nome che decida di dargli il Governo nazionale.

L’assessore Ialcqua assicura, inoltre,che questa prima sforbiciata sarà seguita da ulteriori tagli, grazie all’incremento della raccolta differenziata e della raccolta porta a porta, finanziata dalla Regione; all’attivazione della discarica di Pace, anzi dell’impianto di biostabilizzazione, come lo chiamava anche l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca; e alla riduzione di circa 2 milioni di euro dei costi del personale di Messinambiente, favorita sia da pensionamenti che da alcune misure che l’amministrazione ha in cantiere. «Nei prossimi 3-4 anni – ha sottolineato Ialacqua – contiamo di abbattere i costi di 6-7 milioni, bloccando la spesa della gestione dei rifiuti a quota 35 milioni di euro».

Un traguardo decisamente ambizioso, a cui l’esecutivo di Palazzo Zanca intende arrivare cambiando il passo rispetto al passato proprio in questo 2014. Nel frattempo, per metà del 2013, l’amministrazione Accorinti ha continuato a fare ciò che facevano le precedenti amministrazioni: mettere la polvere sotto il tappeto, ovvero accantonare i problemi, rimandando le soluzioni ai mesi successivi.

La speranza è che la svolta epocale di cui ama tanto parlare il sindaco Renato Accorinti diventi presto una pagina della storia messinese e non rimanga uno slogan privo di contenuti. (Danila La Torre)

19 commenti

  1. imprenditore messinese 11 Gennaio 2014 22:27

    Se io fossi un giornalista mi andrei ad informare sui cognomi dei vari assunti all’Ato ed a Messinambiente e poi li confronterei con quelli dei consiglieri comunali, e così potremmo cominciare a capire come mai il sistema rifiuti costa così tanto. Ma non sono un giornalista e dubito che a Messina c’è ne siano, ma forse sarò smentito, magari da Tempostretto..

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  2. ma cosa c’entra con l’articolo peraltro ben fatto il commento di imprenditore me?
    che l’ato e messinambiente sia colma di gente che è stata assunta con metodi non proprio lineari questo si sa da sempre, il problema è che si consente a questa gente di non lavorare.. e di pretendere lo stipendio… o meglio lavorano solo una piccola percentuale di essi.

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  3. Ma sono solo i mezzi ad essere usurati o non funzionano anche gli operatori? Perché non cominciare ad acquistare anche mezzi nuovi, e nell’attesa controllare come vengono riparati i guasti?Questa storia ricorda l’ATM

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  4. Con il susseguirsi delle giunte ce ne sarebbe lavoro da fare, ma poi sogni. Il giornalismo messinese salvo poche eccezioni è come l’ato3. Ognuno ha il suo politico di riferimento. In questo siamo in linea con l’Italia. Il giornalismo d’inchiesta non c’è più, oggi c’è solo il giornalismo di “informazione” che consiste nel trasformare “opportunamente” i comunicati stampa e quello che le agenzie stampa ti passano. Lo puoi fare allo stesso tavolo senza mai muoverti o aver visto nessuno.

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  5. ma si rendono conto di quello che dicono?

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  6. L’assessore Ialacqua ha praticamente ammesso che questa fantasmagorica giunta del cambiamento come prima cosa.. ha preso per buone le cose lasciate da quella precedente che tanto loro stessi avevano criticato: QUESTO E’ UN “NOTEVOLE” ESEMPIO DI “CAMBIO DI MARCIA”.

    Sono “pallonari”, i soliti “buddaci”.

    E non contento si vanta pure di aver sfruttato i “volontari della pulizia spiagge” risparmiando…… 2 milioni!!!

    SEMPLICE, licenzia gli ato3 ed assumi i “volontari” visto che ci fanno risparmiare, e di più FAI PARTIRE LA RACCOLTA PORTA A PORTA invece di avallare un piano megafaraonico e clientelare. Ad Agosto “questa giunta era già operativa da un mese”. Non ci si nasconde dietro una foglia per giunta secca.

    RITORNIAMO come nei bei tempi andati si faceva e come si fa spesso nei paesi “non ATOizzati”. OGNUNO SI SPAZZI IL MARCIAPIEDE DAVANTI CASA, o paghi chi lo fa per lui.

    Oltre a “risparmiare parecchi milioni” sai quanti posti di lavoro in più?

    INFINE LA “CILIEGINA” : “no, non è un piano falso ma descrive situazioni ottimali”. Tradotto significa: NON E’ FALSO IL PIANO, SONO FALSE L’ATO E MESSINAMBIENTE.
    Cosa c’è rimasto di vero? E una giunta che mette le tasse su cose false cosa è?

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  7. Dilettanti allo sbaraglio… Io sarò anche presuntuoso… Ma la prima cosa che avrei fatto e’ un’analisi dei costi in chiave strategica… In pratica ci viene confermato senza vergogna che ci si chiede di pagare per servizi nn resi…

    Bravi bravissimi continuate a fare e dire cose belle bellissime

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  8. dire scarsi è volerli bene !

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  9. imprenditore messinese 12 Gennaio 2014 10:01

    Il mio commento è nel senso che il costo del sistema rifiuti deriva da 4 grandi voci: spazzamento delle strade; raccolta dei rifiuti; conferimento dei rifiuti in discarica; raccolta differenziata. Il Comune di Messina da parecchi anni non aveva competenza ad organizzare tali servizi che erano demandati all’A.T.O. Quest’ultima ha organizzato la raccolta differenziata negli anni con il risultato del 3% di raccolta differenziata nel 2013( contro un 25% medio dei Comuni siciliani ) con un costo di gestione superiore a 4 milioni di euro annui, ed entrate ( perché i rifiuti “buoni” vengono remunerati ) di solo 100mila euro. Quando a Maregrosso a Messina esiste da anni una struttura che preleva i rifiuti “buoni” dalle aziende cittadine, producendo notevoli ricavi a favore di se stessa ed a danno dei cittadini, in quanto quei ricavi servirebbero a diminuire il costo della Tares. L’Ato organizzava anche la raccolta porta porta a favore delle utenze non domestiche, ma basta chiedere ad un qualunque negoziante di Messina per sapere che da moltissimo tempo non è attiva, seppur il costo sia inserito nei 44 milioni del costo annuo del sistema rifiuti. Se all’A.T.O. la selezione dei Dirigenti, dei Funzionari e degli impiegati, a cominciare dal fido di Buzzanca, Ruggeri, fino ai vari parenti degli esponenti Pd e non, fosse stata realizzata tramite pubblico concorso non ritengo che i risultati sarebbero stati così fallimentari. Stessa analisi potrei fare per le altre voci di costo del sistema rifiuti che coinvolgono invece la partecipata comunale Messinambiente, ma non voglio dilungarmi in quanto ritengo che ciò che ho scritto sia sufficiente a chiarire il mio precedente commento.

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  10. Soltanto la sua manifesta incompetenza e quindi incapacità permettono di ridere a chi evade, e piangere a chi paga,per le sue affermazioni che possono essere così sintetizzate:
    “Fessi che già pagate continuate a pagare mentre noi con la nostra incapacità e la nostra incompetenza rettificheremo i conti che a prima vista presentano errori macroscopici”.
    Figlio appena laureato alla Bocconi è disponibile alla revisione dei bilanci Messinambiente ed ATO3″ con modica parcella, consegna dei lavori prevista in 30 giorni.
    I componenti la giunta ed il consiglio comunale, accompagnati dal genio LeDonne e dai dirigenti municipali, frattanto vadano a partecipare al Carnevale di Venezia, con un bus collettivo senza bisogno di comprare maschere perchè fanno ridere già così come sono fatti, basta aprire la bocca.

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  11. francocrisafulli 12 Gennaio 2014 11:10

    IL CASO

    Siderno, la tassa per i rifiuti è troppo alta
    Il Tar dà ragione ai cittadini e l’annulla

    Il tribunale amministrativo di Reggio Calabria si è pronunciato sul ricorso proposto dalle associazioni cittadine rispetto al provvedimento del commissario prefettizio che governa il Comune. Tra i punti cardine il fatto che la Tares deve essere rapportata alla qualità del servizio

    di PINO ALBANESE

    Siderno, la tassa per i rifiuti è troppo alta Il Tar dà ragione ai cittadini e l’annulla
    Il municipio di Siderno

    SIDERNO (RC) – Primo stop al comune di Siderno sull’applicazione della Tares. La sezione di Reggio Calabria del Tribunale amministrativo regionale, ha ordinato all’Amministrazione Comunale di piazza Vittorio Veneto una relazione dettagliata sul servizio di raccolta dei rifiuti svolto nel 2013. Il provvedimento degli ufficiali giudicanti, probabilmente la prima pronuncia di un Tribunale amministrativo sulla Tares (imposta che ha preso il posto della Tarsu, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e della Tia, la tariffa di igiene ambientale) è stato accolto con particolare soddisfazione dai promotori dell’esposto che ha visto in prima fila le principali confederazioni della città tutte, senza distinzioni, associate nella battaglia contro l’amministrazione straordinaria di piazza Vittorio Veneto “rea” di avere applicato percentuali di imposta esagerate e, più di ogni altra cosa, non adeguate al servizio offerto alla popolazione.
    I ricorrenti nella loro richiesta al Tar di cancellazione delle disposizioni che regolamentano la tariffa comunale, infatti, avevano esposto le gravissime disfunzioni che si erano verificate nel servizio raccolta rifiuti nell’anno 2013, evidenziando che “la normativa vigente impone di rapportare le tariffe al servizio offerto”.

    IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE CARTACEA DI OGGI DEL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA ACQUISTABILE ANCHE ON LINE

    domenica 12 gennaio 2014 09:18

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  12. Siete cosi intelligenti a non capire … che il problema è l illegalità
    Non è colpa di una giunta che mette nero su bianco i problemi creati da 20 anni dal sistema clientelare per ingrassare i soliti porci…. erano anni che l attenzione a questi temi non veniva denunciata.. i signori seduti al consiglio comunale sono responsabili come quelli del governo.. con l aggravante che ci sono personaggi che scaldano la sedia da anni…. quindi credo che se ci sia uno spiraglio per iniziare meglio le critiche costruttive e no la vecchia e solita lamentele da buddaci… buona domenica

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  13. pietro anzalone 12 Gennaio 2014 11:48

    Oltre al fallimento nel merito (nessun piano, se non parole, per la riduzione dei costi inutili e quindi degli sperperi) si delinea anche il fallimento nel metodo proprio da scappati dal Tibet e non da professionisti della politica.

    Non c’e’ da aspettarsi niente di meglio di quello che si e’ avuto negli ultimi anni.

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  14. Se fosse un Teorema di Logica Matematica, si potrebbe riassumere così: le Ipotesi sono false ed errate, ma la Tesi finale dovete considerarla corretta e vera. Se fosse una dimostrazione matematica,il suo autore, come minimo, verrebbe rinchiuso in qualche centro di igiene mentale per la riabilitazione. Ma si sa, ”La Matematica non è un’opinione”, la politica, a quanto pare, si! Se in un ristorante in cui abbiamo mangiato malissimo,ci presentassero un conto salatissimo dal quale risulterebbe che ci hanno servito del caviale,dell’aragosta,delle pennette al salmone della Groenlandia e della frutta esotica delle Galapagos, mentre in effetti si trattava di semplici uova marce di lumache bavose,di astici surgelati andati a male,di pasta riscaldata,di frutta locale piena di vermi, sono certo che invece di ‘gala-pagare’, chiameremmo immediatamente i NAS dei Carabinieri,la Finanza e le Guardie Forestali, per fare sequestrare il locale. Qui ci dicono che la pietanza era scarsa,indigesta e con prodotti virtuali, ma dobbiamo pagarla come roba reale e di prima qualità! Ma perchè?

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  15. Ialacqua ritorna a fare il professorucolo va e goditi la tua villa estiva nella zona nord senza ponte

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  16. Dice bene il prof. Assessore … il 2014 è l’anno della svolta….la svolta che il TAR il 30 gennaio li manda tutti a casa.

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  17. CastorinaCarmelo 13 Gennaio 2014 02:04

    Pensavate che con “un’abbra cadabra” le cose si mettevano subito a posto? Si vede che siamo “Buddaceddi”
    Prontissimi a contestare la nuova Amministrazione,ma dove vivevate prima??,vi interessavate del gusto degli arancini e dei pidoni,ed ora gustiamoci questo bello “Sfingione” di…riso” Invece di dire che Accorinti è un ladro, andate a manifestare verso quegli “onesti”… che hanno provocato questo “default finanziario”.Ma non ci potete andare….perchè vi hanno dato il buono benzina o vi hanno sistemato all’ATO per qualche mese, un vostro congiunto. Ora pagheremo con lacrime e sangue, mentre loro se la ridono con il “bottino. Ma presto li rimetterete a Palazzo Zanca per sottomettervi di nuovo ed implorerete il favore sempre “aumma aumma” di farvi pagare meno soldi di TARES.

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  18. Della bravissima Danila LA TORRE si può dire CRONISTA MESSINESE CRESCE nel panorama del giornalismo messinese, non si fa accecare dalle allodole della protesta. Scrive della TARES servendosi della prospettiva economica finanziaria e delle leggi in materia vigenti, ma la invito a spingersi alla TARSU 2012 di Peppino Buzzanca e del Consiglio Comunale di Felice CALABRO’, capo dell’opposizione di allora. La nostra cronista ha compreso che la rabbia offusca le menti e viene strumentalizzata a fini politici, la presenza di Felice CALABRO’ alla manifestazione ne è la conferma, che il rischio di uno scontro di messinesi contro messinesi favorisca chi vuole il vecchio STATUS QUO, quindi ci fornisce le cifre, sa che i NUMERI NON MENTONO MAI, anche quando sono errati. Invito Danila LA TORRE ad analizzare ancora più a fondo il Piano Finanziari, a firma dei due liquidatori Antonio DI MARIA per MessinAmbiente spa, di Michele TRIMBOLI per l’ATOME3 e del tecnico ing.Benedetto ALBERTI. Mariedit sta confrontando le singole voci di quello vigente con quello precedente, per capire di quel 1,8 MILIONE DI EURO di cui parla Daniele IALACQUA. Sto scoprendo cose interessanti, lo stile è sempre lo stesso, in voga nel passato a Palazzo Zanca, dal nome ARTIFICIO SUL BILANCIO, vi ricordate, mentre i trasferimenti statali e regionali si riducevono velocemente in tutta Italia, a Palazzo Zanca N. Nel caso rifiuti mentre quasi tutte le voci inerenti alla gestione del servizio scendono rispetto al 2011, spuntano nuoeve voci, scritte sulla carta straccia o previste dalle leggi, di cui scriverò.

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  19. Ho confrontato le voci dei piani finanziari utilizzati per il calcolo dei piani tariffari TARSU 2012 e TARES 2013.La prima cifra è relativa al calcolo della TARSU 2012,la seconda per la TARES 2013,la terza è la differenza +/- 1)CRT costi di raccolta e trasporto RSU (11.465.555)(10.558.502)(-907.053).2)CTS costi di trattamento e smaltimento rifiuti RSU (10.288.113)(7.739.134)(-2.548.979).3)CRD costo di raccolta differenziata (3.801.078)(3.665.085)(-135.993).4)CTR costi di trattamento e riciclo (1.396.476)(606.423)(-790.053).In queste prime quattro voci i costi del Piano Finanziario 2013,rispetto a quello precedente,SONO INFERIORI di ben € 4.382.078.Sono cifre consistenti,ma è la riduzione del costo DISCARICA quella più evidente,MENO € 2.548.979,di conseguenza è sceso di € 907.053 il costo di raccolta e trasporto in discarica,ma la stranezza è che i costi di raccolta, trattamento e riciclo della differenziata invece di aumentare, meno rifiuti in discarica significa più differenziata,diminuiscono di € 926.046(erano alti prima?). Andiamo alle note dolenti.5)CSL costi spazzamento,lavaggio strade e piazze pubbliche (11.809.532)(12.141.858)(+332.326). 6)CARC costi amministrativi di accertamento,riscossione e contenzioso (0,00)(450.000)(+450.000). 7)CGG costi generali di gestione (2.106.653)(2.146.396)(+39.743).8)CCD costi comuni diversi (0,00)(897.000)(+897.000).9)AC altri costi (18.348)(1.377.224)(+1.358.876).Il totale di queste cinque voci nel 2013 è MAGGIORE rispetto al 2012 di € 3.077.945. Fino a questo punto del confronto la riduzione dei costi del piano finanziario 2013 è €1.304.133(4.382.078-3.077.945),avrebbe significato una TARES minore della TARSU,ma la legge MONTI BERLUSCONI BERSANI sulla TARES impone per il calcolo delle voci,tenute fuori dalla TARSU 2012 sono: 10)CK costi d’uso del capitale (0,00)(3.775.071)(+3.775.071).11) RIDUZIONI a favore di alcune categorie commerciali e nuclei familiari (0,00)(1.067.984)(+1.067.984),incidono per un maggiore costo di € 4.843.055,mangiandosi il risparmio di € 1.304.133.Facciamo la sottrazione €4.843.055 – €1.304.133= €3.538.922 in più rispetto al piano finanziario precedente,che fu pari a € 40.753.757 + € 3.538.922= € 44.292.679, mancano i € 132.000 dei RICAVI. TOTALE € 44.424.677. Nel totale complessivo del 2013 la legge impone di inserire un FONDO SVALUTAZIONE CREDITI di € 2.000.000,a copertura di minori introiti.Se Guido SIGNORINO non avesse imposto ENTRATE pari a € 950.000,da conseguire con il recupero dell’evasione,impegno mai preso da nessuno,il costo totate avrebbe lievitato a € 45.374.677,cioè più TARES I NUMERI NON MENTONO.

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