Dall'Atm ai precari del Comune, da Feluca ad Ato3 e Messinambiente, passando per il caos Servizi sociali: il 2008 nero delle partecipate
Anche il 2008, come il suo predecessore, è stato l’anno delle vertenze. Un anno in cui nessun passo avanti è stato fatto nelle varie situazioni che erano già drammatiche alla fine del 2007. Si pensi all’Atm. Il 2 gennaio l’allora presidente Providenti lanciava l’aut-aut: «Senza Spa, licenziamenti o taglio del tram». La Spa è ancora un miraggio, in compenso Providenti e il suo Cda sono stati mandati a casa da Sinatra il 5 febbraio, dopo il primo di una lunga serie di scioperi. Da febbraio l’Atm è commissariata, prima da Antonio Grasso e poi da Domenico Manna, scelto da Buzzanca dopo il suo insediamento. Il 29 agosto l’ennesimo accordo fine a sé stesso tra il sindaco e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil: azienda pubblica e manager esterno, ma soprattutto salvaguardia dei lavoratori. Tutto inutile. La tensione cresce settimana dopo settimana, il 23 settembre alcuni lavoratori sfiorano lo scontro fisico e verbale col sindaco, mentre a novembre scoppia il caos. Per tredici giorni il trasporto pubblico si ferma, una situazione che si sbocca solo il 29 novembre (dopo una nuova bella figura sulle pagine nazionali del Corriere della Sera), con l’arrivo di 7 milioni di euro da Palermo. Ma di rilancio non si parla, il piano industriale già consegnato a Palazzo Zanca è un mistero, mentre l’amministrazione è divisa sul proseguo del commissariamento o sull’insediamento di un nuovo Cda.
Altro caso delicatissimo, che nelle prime settimane del 2009 tornerà a bussare alle porte di Palazzo Zanca, è quello dei servizi sociali. Una confusione che risale ai primi mesi dell’anno, quando Sinatra, defenestrando l’amministrazione Sauta, insedia all’Istituzione dei Servizi sociali Salvatore Vernaci, il quale si prima si dimette (dopo il caso controverso dei pc rubati alla sede), poi ne diventa il commissario, relazionando un ente allo sbando. Tanto che il 2 maggio, con una decisione che verrà poi stoppata dal Tar di Catania, Sinatra decide di sciogliere l’Istituzione, avviando l’iter per costituire un consorzio intercomunale, il CISSA. Andato via Sinatra, la diatriba “Istituzione sì, Istituzione no- non si è risolta, mentre si sono aggiunti gli inevitabili problemi causati anche, ma non solo, dal taglio dei contributi stabilito a inizio anno dal commissario (l’assessore Aliberti denuncia un “buco- da 2 milioni). Ad agosto imperversa la vertenza della Cooperativa Futura, a ottobre scoppia la protesta degli assistenti sociali e dei dipendenti delle cooperative, di fronte alla prospettiva del mancato rinnovo dell’appalto. Il 28 ottobre, dopo giorni di forti tensioni, il Comune concede una proroga, concordando con i sindacati la costituzione di un tavolo tecnico ad oggi mai insediatosi. Nel frattempo nelle commissioni consiliari si accende il dibattito sulla gestione Sauta, messo sotto accusa, attraverso un pesantissimo dossier, dall’ex componente della terna commissariale dell’Istituzione Calarco. Uno scontro che si risolverà in tribunale.
Capitolo rifiuti. Il 2007 si era chiuso con le strade invase dalla spazzatura, oggi non siamo a quei livelli ma ci siamo andati vicini. Il problema discarica esiste, sia a livello economico che strettamente operativo. L’amministrazione Buzzanca se lo è posto ma la soluzione avanzata, quella di una discarica cittadina a Pace (inserita nel piano triennale delle opere pubbliche) lascia più di una perplessità, soprattutto per la sua posizione, in piena Zps. Intanto c’è la questione lavorativa a tenere banco. A gennaio 2008 il primo sciopero di Messinambiente, nel mezzo la lunga guerra tra Barresi, rimasto presidente fino a qualche giorno fa, e Sinatra, mentre il 30 dicembre è giunta una prima, seppur ancora parziale, schiarita sulla situazione dei precari di Ato3 e Messinambiente, con un accordo si “salvaguardia- sottoscritto dagli assessori Capone e Amata e dal neo presidente dell’Ato, Antonio Ruggeri. Quest’ultimo è stato confermato nel Cda della società d’ambito insieme a Nicola Brianti, nome della Provincia, uomo di Ricevuto, e a Rita Restuccia, cognata del consigliere comunale Trischitta, in rotta col Pdl.
L’anno delle vertenze non finisce qui. C’è Feluca, con una situazione in costante bilico mai chiarita dall’amministrazione (la società è in mano ad un commissario liquidatore), ci sono i precari del Comune, che vedono sempre più allontanarsi un futuro da stabilizzati, e poi i cosiddetti “maggiolini-, che nonostante le procedure per la costituzione della Zancle siano andate avanti, non scorgono la giusta convinzione nelle azioni del Comune. Drammi su drammi, il vero specchio della crisi profonda che attraversa Palazzo Zanca e dalla quale ci auguriamo ci si possa tirare fuori nel 2009 che verrà.
(foto Dino Sturiale)
