Addiopizzo Messina e la III Circoscrizione insieme per il regolamento Antiracket

Addiopizzo Messina e la III Circoscrizione insieme per il regolamento Antiracket

Claudio Panebianco

Addiopizzo Messina e la III Circoscrizione insieme per il regolamento Antiracket

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domenica 21 Settembre 2014 - 00:26

La III Circoscrizione ed il Comitato Addiopizzo - Messina hanno ufficialmente presentato, presso la Sala Ovale di Palazzo Zanca, il "Regolamento per il contrasto al racket delle estorsioni ed il sostegno alle imprese che hanno sporto denuncia", nella speranza che la Giunta ed il Consiglio Comunale prendano in seria considerazione l'importante progetto

Messina è stata sempre classificata come "la città babba" quando si parla di mafia. Secondo l'opinione comune infatti, la punta siciliana dello Stretto presenta unicamente una criminalità organizzata brava con le parole ma carente di fatti. Non è purtroppo così. La mafia a Messina esiste, è radicata in luoghi o in persone che non avremmo mai pensato potessero incarnare certi aspetti negativi e, in sordina, agisce smontando soprattutto i commercianti onesti.

Il Comitato Addiopizzo – Messina da anni si batte affinchè il racket sia solo un vecchio ricordo per la città dello Stretto: il Comune di Messina infatti non prevede ancora un regolamento che gestisca il fenomeno e tuteli gli imprenditori colpiti dalle estorsioni. Il gruppo non si è dato mai per vinto presso la Sala Ovale di Palazzo Zanca, è stato dato il primo input positivo per la realizzazione di un progetto interessante. La Terza Circoscrizione ha infatti approvato il regolamento proposto da Addiopizzo, sollecitando la Giunta ed il Consiglio Comunale. Il documento, chiamato "Regolamento per il contrasto al racket delle estorsioni ed il sostegno alle imprese che hanno sporto denuncia", è una chiara presa di posizione per avviare un processo utile alla collettività.

All'incontro erano presenti Tiziana Tracuzzi per l'Associazione Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, il Presidente del Terzo Quartiere Lino Cucè, i Consiglieri Santina di Giorgio, Mario Barresi, Andrea Aliotta e Santi Interdonato; ha ovviamente fatto gli onori del progetto il Presidente del Comitato Addiopizzo – Messina, Don Terenzio, insieme ad Enrico Interdonato, Marisa Collura e Massimo Sentimentale. Sarebbero diversi i vantaggi che l'istituzione del regolamento potrebbe portare per i commercianti che decidono di combattere il racket: promozione della prassi del c.d. “consumo critico” antiracket, a favore della più ampia partecipazione attiva di cittadini ed associazioni; costituzione come parte civile nei processi che riguardano il reato dell’organizzazione di stampo mafioso (ex art. 416 bis c.p.) e dell’estorsione (art. 629 c.p.); assistenza gratuita da parte dell’Ufficio Legale e coinvolgimento delle vittime nell’ambito di percorsi di accompagnamento in collaborazione con le associazioni antiracket ed antiusura; opposizione al fenomeno dell’abusivismo nell’attività commerciale attraverso il controllo e la verifica nel territorio comunale con specifica attenzione ai mercati rionali; pianificazione di una equilibrata valorizzazione delle attività commerciali regolari.

Sono inoltre considerati incentivi rilevanti (come l'esenzione dal pagamento delle imposte comunali gravanti sulla ditta) per esercenti ed imprenditori che, avendo subito danni o lesioni personali, minacce o pressioni di altro genere collegate a richieste estorsive o usuraie, abbiano comunque fornito alle Autorità elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti. Va inoltre sottolineata l'importanza di istituire un vero e proprio Osservatorio Comunale Antimafia, al fine di controllare e verificare la valenza del regolamento anche in gare d'appalto per opere, lavori e servizi pubblici.

Claudio Panebianco

2 commenti

  1. Nicolò D'Agostino 21 Settembre 2014 08:40

    Mi farebbe piacere vedere: un documento firmato dai dipendenti delle attività commerciali dove dichiarano di essere pagati secondo i contratti di lavoro; le dichiarazioni dei redditi delle attività commerciali. La trasparenza è fino in fondo. Così si corre il rischio della complicità.

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  2. Nicolò D'Agostino 21 Settembre 2014 08:40

    Mi farebbe piacere vedere: un documento firmato dai dipendenti delle attività commerciali dove dichiarano di essere pagati secondo i contratti di lavoro; le dichiarazioni dei redditi delle attività commerciali. La trasparenza è fino in fondo. Così si corre il rischio della complicità.

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