L'Arcigay incalza Crocetta: "Accolga la legge contro l'omofobia"

L’Arcigay incalza Crocetta: “Accolga la legge contro l’omofobia”

L’Arcigay incalza Crocetta: “Accolga la legge contro l’omofobia”

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venerdì 21 Giugno 2013 - 08:45

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che tutti i comitati provinciali di Arcigay hanno inviato al presidente della Regione, Rosario Crocetta. Il presidente della sezione messinese, Rosario Duca, reitera la richiesta rimasta ancora senza risposta

“Caro presidente, dal giorno della tua elezione, la Sicilia sta provando in tutti i modi a ribaltare la paura e il rischio concreto di un tracollo economico e sociale che pareva inevitabile. Crediamo si debba dare atto al tuo Governo di essersi fatto carico di uno sforzo poderoso nell’affrontare, in pochi mesi, le innumerevoli emergenze attraverso un metodo politico e di comunicazione pubblica differente e, ad oggi, coerente con gli impegni assunti. Questo ha certamente contribuito a restituire orizzonti e prospettive al popolo siciliano e a mostrare il nostro modello, costruito su equilibri innovativi, e coesistenza in Assemblea con le forze politiche emergenti anche a livello nazionale, come esemplare per tutto il Paese.

Proprio ieri hai attribuito le deleghe a Beni culturali e Turismo a persone di indiscusso valore e ci sembra l’occasione utile per una riflessione ulteriore. Ci appare infatti urgente che la visione di un rinnovamento economico e sociale e di un rilanciato e severo contrasto all’illegalità ed allo sperpero di denaro pubblico, possa avvantaggiarsi di una definizione degli strumenti a sostegno della coesione sociale e civile e delle pari opportunità, e nel contrasto alle disparità ed alle discriminazioni, di cui la nostra Regione ha un bisogno disperato, e che tu stesso hai sempre sostenuto con convinzione.

Ci chiediamo dunque, e soprattutto ti chiediamo, se non siano proprio questi i tempi più che maturi per dare alla nostra Sicilia un punto di riferimento istituzionale per i diritti umani e civili di tutti, come accade in altre Regioni, e che ponga al centro di politiche mirate, e di una visione strategica complessiva, i temi dell’eguaglianza, della libertà nell’autodeterminazione e della dignità di ogni persona, senza distinzioni di razza, religione, orientamento sessuale, identità di genere, e di tutti quei fattori di discriminazione condannati dall’ articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’ Unione ed oggetto della strategia del Consiglio d’Europa cui l’Italia ha aderito.

Sul tema dei diritti delle persone gay lesbiche e transessuali, come delle donne o dei migranti , o di tutte le molteplicità che soffrono di violenze e disparità spesso crudeli, si può costruire un modello sociale e umano diverso, anche questo, ancor più splendidamente, possibile esempio per tutto il Paese in un momento di gravissima crisi e paure diffuse. Avere un organismo specifico a cui fare riferimento, o una delega o un ufficio o garante regionale, colmerebbe un vuoto evidente e consentirebbe di indirizzare la volontà politica verso azioni e presenze concrete, continue, coordinate, visibili, utili.

Nell’ anno del Pride nazionale a Palermo, il Pride più a sud della storia d’ Europa, come l’ha definito Martin Schultz, e a cui la Regione ha immediatamente dato il suo prestigioso patrocinio, ci sembra poi che una legge contro l’ omofobia e la trans fobia, come quella già presentata all’ Assemblea regionale siciliana, meriti ancor più attenzione e sostegno, perché combattere la violenza e la prepotenza contro qualcuno serve sempre alla certezza della libertà e dignità di tutti, Esattamente come il Pride delle persone gay, lesbiche e transessuali vuole essere una richiesta di giustizia ed eguaglianza non solo per noi ma per tutti.

Sarebbe politicamente significativo per l’ Italia intera, e non solo per la Sicilia, se questo testo di legge fosse accolto dal Presidente della Regione ed avviato, finalmente, all’ iter più opportuno per una rapida approvazione.

Abbiamo l’ ambizione di pensare che, nonostante le numerose difficoltà, questa terra possa e debba uscire dalla crisi, trasformando la crisi in un’occasione storica per un nuovo e straordinario patto di solidarietà e bellezza civile. Ti chiediamo il segnale più decisivo in questa direzione: un preciso riferimento politico e istituzionale e la volontà politica per i necessari e veloci strumenti normativi contro omofobia/ trans fobia e tutte le discriminazioni”.

Un commento

  1. E’ risolutiva per i problemi che investono la nostra città.

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