La crisi senza fine del settore edile. Il report della Uil

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mercoledì 15 Agosto 2018 - 05:27

Il sindacato chiede all'amministrazione De Luca un'inversione di rotta che vada oltre i proclami

I lavoratori occupati sono diminuti del 74 %, da 16mila 182 del 2009 a 4mila 187 del 2018. Al contempo, il lavoro nero è aumentato del 45 %, con una presenza media in cantiere di oltre il 70 %. E' quanto emerge dall'annuale reporto di Uil Messina e Feneal Uil, che analizzano i dati del drammatico disfacimento del settore edile, provenienti dalla Cassa Edile, dall’Inps e dall’Inail.

Dati oltre le peggiori previsioni, secondo il sindacato, dovuti a inerzia e incapacità politica ed amministrativa dei tanti governi locali, regionali e nazionali che si sono succeduti.

Il sindacato lamenta i tagli all'Ispettorato del Lavoro e piange la morte di Biagio Amendolia (VEDI QUI): "L'incidente ha evidenziato come il bisogno e la fame di lavoro costringa i lavoratori a subire condizioni lavorative fuori norma e senza controllo. Quella triste vicenda ha fatto emergere la grave ed inaccettabile concorrenza sleale nei confronti delle imprese virtuose che sino ad oggi sono state parte integrante nell’azione di traino del tessuto economico sociale del nostro territorio".

La Uil lancia un appello: "Siamo certi che il neo sindaco De Luca e la sua amministrazione non posseggano la bacchetta magica per risolvere questa devastante crisi, ma siamo altrettanto convinti che sarebbe certamente più opportuno utilizzare in maniera produttiva il tempo a disposizione. Infatti, al netto della sovraespoosizione sui social, siamo persuasi del fatto che il sindaco debba mettere mano ai veri bisogni della nostra città al fine di dare concrete risposte allo sviluppo infrastrutturale del territorio e all'emergenza occupazionale, per esempio, per le migliaia e migliaia di lavoratori edili oggi disoccupati o impiegati a serio rischio della propria vita, in cantieri nei quali la sicurezza ormai è incredibilmente diventato soltanto un costo da evitare e azzerare".

Altro fronte è quello della messa in sicurezza degli edifici scolastici. "Fare propaganda demagogica e lanciare proclami sensazionalistici del tipo "le scuole resteranno chiuse" serve a poco: anzichè invitare Salvini, il sindaco dovrebbe chiedere un intervento legislativo straordinario finalizzato al riconoscimento di uno stato di "emergenza straordinaria" come accaduto in passato sia a Catania che a Reggio".

E ancora le grandi incompiute: porto di Tremestieri, via don Blasco, torrente Bisconte, il secondo palagiustizia, il depuratore di Tono e altro, per non parlare dei fondi del Masterplan e dei patti per il sud. "Auspichiamo vivamente che la nuova amministrazione comunale metta in campo una seria pianificazione per l’edilizia. I numeri tragici del settore dell’edilizia ci obbligano a lanciare l’ennesimo grido d’allarme finalizzato a sensibilizzare tutte le istituzioni al fine di avviare le opere finanziate, già appaltate e cantierabili in maniera tale da consentire una spinta propulsiva all’economia e allo sviluppo della nostra realtà. Non dobbiamo più consentire ai nostri giovani, come fra l’altro certificato dai paurosi numeri pubblicati nei giorni scorsi dallo Svimez, di “emigrare” lontano da casa in cerca di occupazione e prospettive future che, oggi, con nostra grande rabbia Messina non riesce a garantire".

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