Taormina. "Bambini col cuore squarciato non possono diventare un caso politico. Svegliatevi!"

Taormina. “Bambini col cuore squarciato non possono diventare un caso politico. Svegliatevi!”

Carmelo Caspanello

Taormina. “Bambini col cuore squarciato non possono diventare un caso politico. Svegliatevi!”

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venerdì 13 Maggio 2016 - 04:50

Visita ispettiva della Commissione di indagine sulla sanità convenzionata in Sicilia. Cardiochirurgia pediatrica potrebbe essere trasferita a Palermo e chiudere il 12 giugno se non si rinnova la convenzione con il Bambin Gesù di Roma. L’amaro sfogo di Caterina Rizzo racchiude lo stato d’animo di molte mamme

“La cardiochirurgia pediatrica di Taormina convenzionata con il Bambin Gesù di Roma non può essere spostata a Palermo solo perché è diventata un caso politico. Non pensavo che bambini col cuore tagliato, ricucito e con delle valvole montate… fossero un caso politico. Ho viaggiato 22 anni per Roma con mia figlia. Tornerò a farlo. Per la conformazione geografica della Sicilia ci vorrebbero due centri di cardiochirurgia pediatrica, uno di terzo ed uno di secondo livello. Ma ormai Taormina è un caso politico. La classe politica messinese che si sta facendo togliere tutto da Palermo perché non si sveglia e difende questo centro d’eccellenza, che fa numeri e funziona? Politici messinesi svegliatevi! Ora, non quando ci sono le elezioni per dire ho fatto questo ho fatto quello… Se vi fate togliere questo reparto da Taormina non avete fatto una beata…”. L’amaro sfogo di Caterina Rizzo, residente a Monforte S. Giorgio, nel versante jonico della provincia di Messina, racchiude lo stato d’animo di molte mamme della Sicilia orientale e della Calabria che ieri hanno voluto far sentire la propria voce nel corso della visita ispettiva della Commissione di indagine sulla sanità convenzionata in Sicilia, con sopralluogo al reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale S. Vincenzo di Taormina. Al vertice erano presenti gli onorevoli Beppe Picciolo e Toti Lombardo, il manager Asp5 Gaetano Sirna, il direttore sanitario del presidio ospedaliero Paolo Cardia e il sindaco Eligio Giardina.

Il rischio è che dal 12 giugno si chiudano i battenti per trasferire il reparto a Palermo. Il presidente della Regione Crocetta ha tentato di mediare proponendo una proroga di otto mesi rifiutata dal Bambin Gesù, che chiede certezze. Ovvero il rinnovo della convenzione. Come ribadito nell’incontro romano di qualche giorno addietro con Sirna. Il primo cittadino sciorina numeri da eccellenza: “Come si può pensare al recesso della convenzione tra Regione e Bambino Gesù – sbotta Giardina – dopo 5 anni di proficua attività svolta a Taormina? Ciò significa sperperare 11 milioni e mezzo di euro spesi per il funzionamento e l’allestimento della struttura in questo ospedale e vuol dire anche ignorare un crescendo di pazienti, che sono passati da circa 200 ad oltre 600. Inoltre – aggiunge il sindaco – è pronta la nuova convenzione che taglia drasticamente i costi, riducendoli da circa 5 milioni ad 1 milione e 200 mila euro trattabili. Perché andare a vanificare tutti questi sforzi economici e professionali? Se come il presidente Crocetta afferma – chiosa Giardina – il 12 giugno il Centro di Taormina chiuderà, i pazienti ricoverati, quelli che si sottopongono a controlli e quelli delle urgenze della Sicilia e della Calabria dove andranno? Chi li curerà e chi pagherà? Dovranno essere curati a Roma e dovrà pagare la Sicilia? Chiedo al presidente di lasciare qui il reparto – è l’appello di Giardina – non per un fatto campanilistico ma perché non c’è motivo di spostarlo altrove”. Il sindaco, in audizione, ha anche risposto a quanti hanno sostenuto che il soggiorno a Taormina costa troppo. Giardina ha prospettato un’intesa con le strutture ricettive per ottenere delle agevolazioni per quanti devono seguire i piccoli in cura al S. Vincenzo”.

“Qui c’è una struttura che funziona molto bene – gli fa eco il manager dell’Asp Sirna – e ha dato risposte concrete all’utenza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non ci sono alternative e si rischia uno spreco di altre risorse. Va anche evidenziato che il presidio ospedaliero di Taormina può vantare una mobilità attiva pari a circa 18 milioni di euro. Ed ha, dunque, dei numeri in termini di prestazioni erogate che fanno invidia a tanti altri ospedali”. La sensazione, comunque, è che tra un mese si chiuda. I genitori si dicono pronti a lottare. Scriveranno al presidente della Regione. A loro ha risposto l’onorevole Picciolo: “Porteremo a Palermo l’istanza di questo territorio – spiega – che non vuole in alcun modo la chiusura del Centro esistente al San Vincenzo e riteniamo che si debba trovare una soluzione risolutiva anche per rasserenare le famiglie dei piccoli pazienti. Abbiamo analizzato in audizione tutto il quadro complessivo della situazione e il sindaco ci ha espresso la volontà di questo territorio di conservare la presenza di una struttura che negli anni è certamente cresciuta ed è diventata un punto di riferimento per una vasta utenza”.

Carmelo Caspanello

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