Incontri culturali: Giovanni Pennacchio, "artigiano" della musica bandistica

Incontri culturali: Giovanni Pennacchio, “artigiano” della musica bandistica

Incontri culturali: Giovanni Pennacchio, “artigiano” della musica bandistica

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mercoledì 19 Dicembre 2012 - 11:16

Per l’occasione è stata discussa la tesi del Maestro Prof. Alberto Famà: “Giovanni Pennacchio: Biografia e produzione di un “artigiano” della musica bandistica, composizione e scritti durante il suo soggiorno nel territorio jonico”

Si è svolto venerdì 14 Dicembre 2012 presso il Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva il terzo appuntamento del ciclo di “Incontri Culturali – Dicembre 2012” organizzato dalla Sede Comprensoriale “Archeoclub area ionica – Onlus” di Archeoclub d’Italia.

L’incontro “Giovanni Pennacchio e la tradizione bandistica ionica” è stato organizzato in collaborazione con A.N.B.I.M.A – “Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome – Regione Sicilia – Presidenza Provinciale di Messina e si inserisce all’interno del Ciclo Archeoclub “Laureando il Territorio” volto alla promozione delle tesi di laurea che studiano il territorio jonico della Provincia di Messina. Per l’occasione è stata discussa la tesi del Maestro Prof. Alberto Famà: “Giovanni Pennacchio: Biografia e produzione di un “artigiano” della musica bandistica, composizione e scritti durante il suo soggiorno nel territorio jonico”.

Dopo i saluti di rito del presidente della sede comprensoriale dell’Archeoclub Area Ionica Mimmo Costa, il Presidente dell’A.N.B.I.M.A. provinciale Natale Triolo, del Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni delle Valli Ioniche dei Peloritani Carmelo Spadaro e dal presidente dell’Osservatorio BBCC dell’Unione dei Comuni delle Valli Ioniche dei Peloritani Filippo Brianni è stata presentata la tesi sulla vita e opera del grande compositore.

Un “artigiano” della musica, così viene definito il Maestro Giovanni Pennacchio, colui che rappresenta un capo saldo della musica bandistica italiana e che legò la sua lunga vita (visse 100 anni esatti) allo sviluppo del repertorio musicale.
Nato a Napoli nel 1878, Giovanni Pennacchio studiò nel Conservatorio della stessa città sotto la guida di Nicola D’Arienza, Pietro Platania e Camillo De Nardis. A soli 19 anni maestro della banda del 77° Reggimento Fanteria diventando il più giovane direttore di bande militari di quel tempo. Nonostante l’incarico di grande responsabilità il Pennacchio non rinuncia a dedicarsi alla musica classica e alla sua composizione. Partecipa e vince diversi concorsi quali: “Max Cormick” con l’opera in 3 atti Erica e con la Sinfonia in Mi minore il concorso musicale indetto dalla Triennale d’Oltremare di Napoli.

Dal 1926 al 1951 è chiamato a dirigere la banda cittadina di Catania e ritiratosi poi dall’attività direttoriale, si dedica esclusivamente a quella didattica. Oltre al completamento dell’opera Edipo Re di Leoncavallo, Pennacchio scrisse diversi lavori per il teatro e una moltitudine di trascrizioni per banda. Tra i lavori originali per tale ensemble ricordiamo le marce Aquila Reale, Olimpia, Marte e Catania nonché la sua composizione più conosciuta Serenata e capriccio per tromba e banda. Importanti e di grande spessore risultano i suoi scritti e alcune delle sue composizioni ancora manoscritte lasciate nel periodo del suo lungo soggiorno sul territorio ionico, infatti gli ultimi cinquant’anni della sua vita li trascorse tra Catania, Taormina e Messina dove si spense nel 1978 all’età di cento anni.

Seppur non annoverato come un compositore maggiore e per questo ad oggi non menzionato nei manuali di storia della musica, il Maestro Pennacchio lascia un bagaglio di composizioni non indifferenti arricchendo con i suoi lavori il repertorio di ogni singola banda.

Sabato 15 dicembre, presso la Galleria d’Arte Moderna di Nizza di Sicilia, si è svolta inoltre la seconda serata dedicata agli “Incontri culturali Nizzardi…Aspettando il Natale”, organizzata dall’Associazione Culturale “Nizza per tutti” in collaborazione con Archeoclub – area ionica.

L’argomento della serata “Viaggiatori stranieri in Sicilia tra il XVIII e il XIX secolo”è stato esposto esposto da qualificati relatori, il prof. Mario Bolognari, docente di Antropologia Culturale nell’Università di Messina; il dott. Carmelo Duro, giornalista e scrittore; la dott. Paola Labadessa, dottoranda in Antropologia e studi storico-lingustici e il dott. Simone Paratore, docente presso la Facoltà di Economia nell’Università di Messina.

Quello sui viaggiatori stranieri è il secondo incontro organizzato a Nizza di Sicilia. Il primo evento, il sette dicembre scorso, si era occupato di descrivere il culto dei Santi e le tradizioni religiose nel Messinese. Il ciclo di conferenze terminerà il 29 dicembre con “Messina e i centri della riviera jonica nel medioevo”.

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