Gli oneri concessori e la delibera di Croce. La Giunta comunale valuta dietrofront

Gli oneri concessori e la delibera di Croce. La Giunta comunale valuta dietrofront

Sara Faraci

Gli oneri concessori e la delibera di Croce. La Giunta comunale valuta dietrofront

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giovedì 19 Dicembre 2013 - 10:30

Proprio in questi giorni la Giunta comunale dibatte sulla possibilità di rivedere la delibera della precedente amministrazione targata Croce. Il provvedimento aveva comportato un aumento degli oneri concessori del 300%. Ad incalzare sulla questione anche il consigliere comunale Antonella Russo che ha inoltrato un'apposita interrogazione

Alta l’attenzione al settore edilizio. I tanto discussi oneri concessori imposti a ditte e professionisti che richiedano concessioni edilizie, tornano a far parlare. Proprio in questi giorni la Giunta comunale dibatte, infatti, su una possibile abrogazione della delibera dello scorso marzo, portato della precedente amministrazione commissariale che ha varato un aumento del temuto balzello sino all’insostenibile soglia del 300%, facendo schizzare Messina tra le prime posizioni nella graduatoria delle città dov’è più costoso costruire. Un record ingrato che ha consentito alla nostra città di superare la meno penalizzata Catania. Un “orrore legislativo” che non sembra avere eguali anche per via del delicato momento economico che certo non si presta ad improvvisi innalzamenti delle pressioni fiscali e che finisce per intrappolare in una crescente paralisi il settore edilizio.

Il problema è stato più volte segnalato da ANCI e Ordine degli Ingegneri nei mesi che hanno seguito l’improvvido provvedimento ma finora non ha avuto riscontri degni di nota. Eppure i disagi suscitati sono stati enormemente avvertiti da una delle branche economiche della nostra città prima più produttive – ha incalzato il consigliere comunale Antonella Russo, facendosi portavoce del diffuso malessere e interrogando l’attuale amministrazione sulle reali intenzioni in merito alla revisione della delibera incriminata.

Del resto, il quadro in cui il provvedimento si inserisce non ha quella floridezza e stabilità necessaria a far fronte a tali richieste fiscali. Già il prezzario regionale ha inflitto una grossa batosta al settore e l’aumento dell’aliquota IVA del 22% intervenuto agli inizi di ottobre non ha certo migliorato la situazione – ha spiegato la stessa Russo.

Un serpente che si mangia la coda dato che tra il costruire a prezzi così esorbitanti e il “non costruire”, ditte e società tendono sempre più ad optare per la seconda con il risultato che non solo la paralisi e la disoccupazione affliggono il ramo edilizio con insistente crescendo ma, per di più, le casse comunali si smagriscono ulteriormente, non registrando alcun aumento del loro introito.

Soluzione ideale sarebbe – a parere del consigliere – quella di variegare il canone concessorio secondo criteri di localizzazione ovvero rimodulare le somme da versare in relazione alle zone in cui si edifica oltreché in base all’utilizzo dei moderni accorgimenti antisismici e all’applicazione degli strumenti di risparmio energetico di nuova generazione. Un criterio “equo e sostenibile” – ha sostenuto Antonella Russo nella sua interrogazione – che potrebbe rappresentare un prezioso punto di partenza per rivisitare una normativa del tutto distonica con le attuali contingenze. (Sara Faraci)

Un commento

  1. ma come è bravo questo consigliere Antonella Russo, che forse ha letto la bozza di delibera già pronta da qualche mese???

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