Art bonus: una "chiamata alle arti" per rendere Messina più bella

Art bonus: una “chiamata alle arti” per rendere Messina più bella

Francesca Stornante

Art bonus: una “chiamata alle arti” per rendere Messina più bella

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giovedì 14 Febbraio 2019 - 18:05

La proposta è della consigliera comunale 5Stelle Serena Giannetto che porta all'attenzione dell'amministrazione comunale l'opportunità di avere dei benefici da destinare alla cultura attraverso questo strumento

Una chiamata alle Arti per rendere Messina più bella”. Con questo slogan, che poi è anche traguardo a cui puntare, la consigliera comunale Serena Giannetto accende i riflettori sul cosiddetto “art bonus”. Un’opportunità che la consigliera pentastellata vuole mettere sul tavolo dell’amministrazione comunale, nella speranza che il Comune di Messina possa beneficiari dei vantaggi di questo strumento. 

In realtà la scorsa amministrazione, nell’ottobre del 2017, aveva esitato una delibera di giunta proprio sull’art bonus, ma senza dare seguito concreto. Dunque, per la pentastellata, è il momento di rispolverare la questione. Nella convinzione che la città di Messina debba avere tra le sue mission l’arte e il patrimonio culturale come una risorsa da salvaguardare, da sostenere e da incentivare, affinchè la cultura diventi volano anche della nostra economia.

Alla luce della situazione economica che viviamo e visto che i mezzi a disposizione dell’Amministrazione sono sempre più limitati, per la Giannetto le risorse private possono diventare  un introito fondamentale per il loro mantenimento. Utilizzando questo strumento a costo praticamente zero, con tanta buona volontà e collaborazione, si possono realizzare dei progetti importanti come già sta succedendo in diverse città d’Italia.

Ma cosa è l’art bonus?

Si tratta di un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale. Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta.

Quali erogazioni liberali danno diritto al credito?

Le erogazioni liberali effettuate in denaro che danno diritto al credito di imposta devono essere riferiti ai seguenti interventi: manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione; realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.

La legge di stabilità 2016 del 28 dicembre 2015, n. 208 ha stabilizzato e reso permanente l’ “Art bonus”, agevolazione fiscale al 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura.

Chi può donare?

Risultano beneficiari del credito d’imposta sia le persone fisiche che i soggetti titolari di impresa

Cosa devono fare i Comuni per accedere?

Istituire un‘apposita sezione sul sito istituzionale in cui vengano esplicitati: l’elenco dei progetti e/o i beni culturali sui cui effettuare le donazioni da parte di singoli e/o imprese; le modalità di versamento all’ente ed i riferimenti bancari, telefonici ed e—mail a cui rivolgersi per informazioni; l’ammontare dei versamenti ricevuti; la destinazione effettiva dei versamenti ricevuti e le modalità del loro utilizzo;

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