"Voci dal silenzio". L'Associazione culturale Tersicore ricorda le vittime dell'olocausto

“Voci dal silenzio”. L’Associazione culturale Tersicore ricorda le vittime dell’olocausto

“Voci dal silenzio”. L’Associazione culturale Tersicore ricorda le vittime dell’olocausto

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domenica 13 Marzo 2016 - 11:13

Si è svolto ieri sera, alle 21 presso il Teatro Maria Annibale di Francia, lo spettacolo di beneficenza "Voci dal silenzio", ideato dall'Associazione Culturale Tersicore ed ispirato liberamente al romanzo "Dalle tenebre alla gioia" della scrittrice ungherese Magda L. Hollander

Ricordare è un atto non limitato unicamente al minuto di silenzio durante il giorno della memoria, ma composto anche dal raccontare e dal conoscere. E' sicuramente questo lo spirito seguito dall'Associazione Culturale Tersicore che ieri, alle 21 presso il Teatro Maria Annibale di Francia, ha mandato in scena lo spettacolo "Voci dal silenzio", liberamente ispirato al romanzo "Dalle tenebre alla gioia" della scrittrice Magda L. Hollander, ebrea ungherese deportata, a soli 16 anni, nel campo di concentramento di Auschwitz.

Sul palco la collaborazione di due elementi artistici: la libera espressione, infatti, ha dato vita sia al corpo di danza classica dell'Associazione che alla recitazione dell'attore Oreste De Pasquale, in questa occasione calatosi nella parte del narratore. "Rievocando uno dei crimini più atroci commessi dall'umanità", spiegano i membri della Tersicore nell'esposizione dell'evento, "dove circa 6 milioni di vite si sono spente, "Voci dal silenzio" nasce come un atto di protesta contro ogni forma di abuso e sopruso e invoca un futuro di rispetto, pace e amore, in una società – quella di oggi – in cui ancora assistiamo impotenti ad atti di terrorismo e disumana violenza".

Le letture di passi arrangiati del testo originale, legate alla coreografie egregiamente ideate da Rosanna Gargano, interpretante la stessa Hollander ormai adulta, raccontano la vita del campo ai tempi della deportazione. Attraverso il ricordo dei mesi passati ad Auschwitz, con il sostegno delle compagne di prigionia (impersonate in modo coinvolgente dalle ragazze del corpo di ballo: Irene Amato, Sara Bongiorno, Eleonora Currò, Isabella Granata, Laura Leggio, Francesca Pirri), la protagonista ritrova se stessa all'età di 16 anni, interpretata dalla ballerina Miriam Schillaci, comprendendo come il segreto per superare il dolore subito consista nel perdonare e amare gli altri.

In linea con il messaggio espresso dall'insegnante Rosanna Gargano, secondo cui "il ricordo e la conoscenza sono essenziali al fine di evitare ulteriori episodi di violenza che al giorno d'oggi sono purtroppo frequenti", il ricavato della serata è stato interamente devoluto all'AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), rappresentata sul palco da Angelo La Via, Presidente dell'Associazione, il quale ha spiegato come spettacoli del genere siano "fondamentali per alimentare la consapevolezza che, anche nel caso della sclerosi multipla, permette la prevenzione o l'informazione".

Claudio Panebianco

Cristina Amato

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