Giovanni Cupaiuolo: “Il mio ateneo democratico, trasparente e competitivo”

Giovanni Cupaiuolo: “Il mio ateneo democratico, trasparente e competitivo”

Emma De Maria

Giovanni Cupaiuolo: “Il mio ateneo democratico, trasparente e competitivo”

Tag:

venerdì 10 Maggio 2013 - 11:14

Con una lettera autografa il docente di Letteratura Latina, ex preside di Lettere e Filosofia, ha illustrato alla comunità accademica il suo programma di governo per l'ateneo del domani, indicando le priorità del suo eventuale mandato per il sessennio 2013-2019.

Nessun incontro pubblico ha fatto da cornice istituzionale alla presentazione della candidatura del professore Giovanni Cupaiuolo, in corsa per la carica più ambita di piazza Pugliatti. Solo una lettera autografa, con quale il docente di Letteratura latina illustra le ragioni della propria candidatura, accompagna la stesura di un programma di governo elaborato “per un università – si legge testualmente nel documento – alla quale essere fieri di appartenere”.

Un sogno che per Cupaiuolo può concretizzarsi e per la realizzazione del quale il latinista ha deciso di mettere a disposizione “in un momento decisivo per il futuro dell’Ateneo peloritano” l’esperienza maturata all’interno dell’istituzione accademica “per un università libera, democratica, moderna, trasparente e competitiva”.

Un programma dettagliato e particolareggiato, quello dell’ex preside di Lettere e Filosofia, che aspira a rilanciare le sorti dell’ateneo traendo linfa vitale dalle radici e dalle antiche tradizioni che hanno fatto grande l’istituzione accademica peloritana. Cupaiuolo affronta subito le emergenze attuali del sistema, evidenziando criticità legate a tutt’altro che remoti rischi di marginalizzazione: “In un quadro già complessivamente minato da una forte crisi identitaria dell’istituzione – spiega il docente – la condizione dell’Ateneo peloritano si caratterizza come una realtà surreale, all’interno della quale ci si è sempre mossi sotto la spinta emergenziale.

Le difficoltà dell’amministrazione centrale hanno sempre condizionato la vita delle strutture periferiche – prosegue il candidato rettore – arrivando a considerare avversari coloro che sentivano l’esigenza di discutere il futuro dell’ateneo. Operare per il rinnovamento della nostra università è una questione di metodo – spiega il latinista – metodo che dovrà ripartire da un energico e radicale cambiamento di regole: non si può lasciare ad un Rettore ed alla sua squadra di governo la responsabilità di interpretare il nostro futuro”.

Responsabilità condivise, trasparenza e confronto costruttivo in un flusso costante sono la chiave di lettura per il candidato espressione della comunità umanista: “In tal senso diviene esigenza primaria mettere a disposizione di tutta la comunità accademica qualsiasi atto ufficiale venga esitato da Senato Accademico e Cda. I bilanci, in particolare quello consuntivo, dovranno essere caratterizzati da chiarezza espositiva sia per quanto attiene il reperimento dei fondi sia per ciò che riguarda la possibilità di impiegare vantaggiosamente quelli già a disposizione”.

Ma è sul ruolo e la figura del rettore che Cupaiuolo affonda: “Non si può né si deve dare al Rettore deleghe in bianco; meno che mai alla luce della vigente legislazione. Costui dovrà essere espressione di un governo realmente super partes – si legge testualmente – attento all’interesse collettivo e non a quello personale; il Rettore dovrà poi essere capace di condurre a un livello di democratico confronto le conflittualità che inevitabilmente sorgeranno, perché legate a molteplici esigenze ed alla pluralità dei settori di intervento”.

Un percorso che dovrà condurre al recupero di identità per l’Ateneo: “Occorrerà valorizzare le biblioteche storiche, creare una rete di poli museali, rivalutare i nostri gioielli architettonici – spiega il latinista – ed in quest’ottica l’università dovrà promuovere, con la collaborazione di tutte le forze presenti sul territorio, la realizzazione di un Museo del Terremoto: un impegno notevole che però conferirebbe al nostro ateneo grande prestigio”.

Spazio poi alle revisione di regole: “Diviene necessario – spiega ancora Cupaiuolo – alla luce delle difficoltà sino ad oggi maturate, intervenire sullo statuto al fine di assicurare massima democraticità alla vita accademica, ridurre i regolamenti che appesantiscono l’apparato burocratico e rivedere il codice etico.I dipartimenti inoltre dovranno essere dotati di massima autonomia nella programmazione e nella gestione finanziaria: è dunque del tutto evidente che eventuali risorse aggiuntive – si legge – dovranno essere distribuite in toto tra le varie strutture dipartimentali.

L’ateneo dovrà inoltre recuperare il rapporto con il territorio, anche attraverso l’istituzione di una Consulta Università – Territorio, dovrà rinsaldare rapporti con enti scientifici ed amministrazioni locali ed implementare i rapporti con associazioni di categoria e ordini professionali”.

Ampio lo spazio riservato da Cupaiuolo al capitolo Fondazione Universitaria: “L’eventuale ricorso a questo istituito – si legge nel documento programmatico – dovrà conoscere un percorso cristallino; la struttura dovrà essere caratterizzata dall’afflusso di capitali esterni, da un Consiglio di amministrazione che contempli la presenza di membri esterni all’Ateneo in forma paritaria con la componente interna e finanziando progetti proposti dagli organi collegiali (Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione) dell’Università. Una fondazione – chiosa il candidato rettore – completamente diversa da quella attuale”.

E nell’agenda di Cupaiuolo, non manca la voce azienda Policlinico universitario: “In un contesto vasto ed eterogeneo – si legge – quale è quello del bacino in cui opera l’Ateneo di Messina, un valore importante assume il settore medico. In un quadro sociale caratterizzato da compressione delle disponibilità finanziarie per i servizi pubblici attinenti la tutela della salute, opinione pubblica ed operatori sanitari vivono un clima di disorientamento ed incertezza – spiega l’ex direttore del Dicam – in questo quadro il Policlinico non ha saputo mantenere adeguati i livelli delle prestazioni, determinando una progressiva disaffezione da parte dei pazienti e subendo una costante riduzione di risorse da parte della Regione Siciliana.

Il rilancio dell’azienda pertanto – sottolinea Cupaiuolo -potrà attuarsi solo all’interno del nuovo testo di revisione del protocollo d'intesa Università-Regione Siciliana”. La progressiva riduzione dell’FFO, per il candidato rettore, ha reso poi drammatico il problema finanziario: “Il governo centrale dovrà assumere tutte le iniziative possibili al fine di opporsi ad un disegno che mira allo smantellamento del sistema universitario pubblico in Italia ed allo stesso tempo – conclude – procedere alla revisione dei capitoli di spesa”. (Emma De Maria)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007