Contro le misure del governo scatta la mobilitazione dei dipendenti pubblici

Contro le misure del governo scatta la mobilitazione dei dipendenti pubblici

Contro le misure del governo scatta la mobilitazione dei dipendenti pubblici

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lunedì 25 Giugno 2012 - 07:12

I lavoratori degli enti di Messina e provincia domani,martedì 26 giugno, per due ore incroceranno le braccia. I sindacati: "Basta chiedere sacrifici ai dipendenti pubblici, mentre continuano gli sprechi"

Nuova settimana di protesta dei dipendenti degli enti locali di Messina e provincia contro i provvedimenti siglati dal governo Monti. Ad annunciarlo sono i segretari delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil che hanno programmato per domani due ore di assemblea, dalle 11 alle 13. Stop anche presso i locali dell’Asp5 dove dalle 10 alle 12 si riuniranno i precari della sanità. A “mobilitarsi” i dipendenti Comunali , Provincia Regionale, le agenzie , i dipendenti Comunali , della Provincia Regionale il parastato , la sanità.

“Quelle del governo – scrivono i sindacati – sono misure inaccettabili e rappresentano una contraddizione in termini in quanto alla pubblica amministrazione si chiede di dare il massimo in termini di servizi alle persone, di supporto alla crescita, di lotta all’evasione fiscale ed invece di investire in competenze e professionalità si riapre il capitolo della caccia alle streghe”. Per le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil è necessario cambiare rotta, aprire i tavoli di confronto per dare vita a piani complessivi di riorganizzazione degli Enti, decidere quali siano i servizi indispensabili che sono necessari ai cittadini alle famiglie e alle imprese.

“Non si possono chiedere sacrifici ai dipendenti pubblici – continuano – e la politica e le amministratori locali continuano a sperperare risorse pubbliche per spartire incarichi, consulenze, contratti di collaborazione, contributi o continuare con pletoriche riunioni di organismi istituzionali, commissioni e consigli di Amministrazione lautamente compensati e rimborsati”. Richieste forti che verranno rilanciati durante le assemblee di domani. I segretari generali Crocè Emanuele e Calapai – saranno presenti in diversi enti per culminare con l’Assemblea che sarà tenuta a Palazzo Geraci – Azienda Sanitaria di Messina – dalle ore 10,00 alle ore 12,00.

5 commenti

  1. I nostri signori amministratori e politici non hanno ancora capito che l’impiegato pubblico è il volano dell’economia delle famiglie. Se l’impiegato pubblico non può più spendere perchè deve sopravvivere con la propria famiglia, per dirlo alla femminina (senza offesa per le femminine, è solo un modo di dire), significa che se l’impiegato non compra più le scarpe perchè non può, chi vende le scarpe non comprerà più i vestiti, chi vende vestiti non comprerà più giocattoli, e così via; le fabbriche caleranno la produzione di beni, quindi si abbasserà il PIL, Uguale= Licenziamenti per molti. Saluti a tutti quelli che parlano male del Pubblico Impiego, CUI PRODEST !!!

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  2. X PEPPINO,ha ragione è il volante dell’economia,ma se il volante lo impugna solo il 27 del mese,reca danni alla collettività perchè pensa solo a spendere e non a lavorare.il licenziamento serve perchè l’impiegato ha e dico ha l’obbligo di lavorare oltre che spendere senza avere prodotto.Anch’io pubblico ma senza malattie,cure termali,aspettative, lettura di giornale e senza telefonate a gratissssssss

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  3. LA PRIMA COSA DA FARE è fare lavorare i sindacalisti,che non sanno cosa sia svolgere un avoro pubblico.Il dipendente è pagato con le nostre tasse e deve essere al servizio del cittadino.Bene!provate a pagare il ticket al Policlinico di Messina e poi ripetete la stessa cosa a Padova.Messina ore di attesa;Padova non si vede nemmeno un uomo davanti alle cassa sempre aperte e gentili.

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  4. E soprattutto non possono pagare le tasse, che incidono per oltre il 50% sugli stipendi, con le quali mantengono questa classe politica inetta.

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  5. Il dipendente pubblico è il volano dell’economia???
    Da quando il pubblico impiego crea ricchezza (quella che andrebbe spesa per scarpe e alimenti)?

    Se non erro, i 170 miliardi di euro l’anno che i dipendenti pubblici si mettono in tasca, sono pagati con le TASSE e quando queste non bastano – perchè non bastano mai – lo Stato (sic!) si indebita per mantenerli!
    Ergo, tasse = sottrazione di ricchezza agli agenti economici che creano la VERA ricchezza: i privati!

    Negli ultimi 4 anni si sono persi milioni di posti di lavoro nell’agricoltura, nell’industria e nel terziario. E quanti dipendenti pubblici sono stati “persi”? Zero.
    E’, quindi, opportuno continuare a mantenere 4 milioni di impiegati pubblici quando i servizi (ri-sic!) che questi erogano non ripagano nessuno e, peggio, non ci sono più i lavoratori privati da tassare per tenerli in vita?
    Se è così, allora assumiamo tutti nel pubblico impiego, così l’economia sarà salvata. E pazienza se diventeremo una nuova Unione Sovietica.

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