Si continua a parlare ma senza soluzioni, intanto il servizio procede

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martedì 04 Febbraio 2014 - 16:13

Nuovo incontro a Palazzo dei Leoni tra sindacati, genitori degli studenti, funzionari, cooperative. Tante le perplessità che ancora non trovano soluzione, Fp Cgil non lesina critiche durissime ai dirigenti, la Cisl Fp chiede verifiche sullo svolgimento del servizio.

Trasporto disabili nelle scuole di Messina e provincia, secondo round. Esattamente una settimana dopo il primo incontro oggi si è tornato a discutere di un servizio che ormai da mesi non fa dormire sonni tranquilli soprattutto ai genitori dei ragazzi e ai tanti lavoratori che dopo le nuove gare d’appalto sono rimasti disoccupati. Se dunque da gennaio il servizio è ormai stato riattivato, ancora tanti restano i problemi segnalati soprattutto dai sindacati che pretendono chiarezza e soluzioni dal commissario della Provincia Filippo Romano. L’incontro di oggi però non ha rasserenato gli animi, anzi tutt’altro. A sparare a zero è la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che accusa senza mezzi termini Palazzo dei Leoni di voler mettere contro famiglie e sindacati. Per la Crocé, il dirigente Carditello, autore dei bandi incriminati “avrebbe fatto meno danno se anziché fare di testa propria avesse effettuato un copia e incolla delle gare realizzate nelle altre province siciliane per il medesimo servizio”.

Ancora una volta gli interrogativi posti dalla Fp Cgil sono rimasti senza risposta. Il sindacato ha chiesto chiarimenti sulle modalità con cui la Provincia intende integrare il servizio, che attualmente si sta rivelando del tutto insufficiente, e su come vuole garantirne la prosecuzione fino a maggio, dopo cioè che scadrà il bando in corso: “I genitori e i rappresentanti delle scuole sono stati i primi a riconoscere i disservizi da noi denunciati a causa delle discutibili modalità organizzative del personale imposte dal bando che non tengono conto dei tempi e delle legittime esigenze delle famiglie e dunque degli utenti, già messi a dura prova dalla vita: ragazzi che non vengono portati a scuola, assistenza non garantita su pulmini che spesso si rivelano inadatti allo svolgimento del servizio soprattutto nei comuni del fascia nebroidea, assistenza insufficiente anche durante l’orario di lezione”.

Per tutte queste ragioni, il sindacato giudica assolutamente inammissibile e privo di ogni logica il comportamento di palazzo dei Leoni, “che purtroppo non conosce le mezze misure, visto che si è passati da un servizio sovradimensionato, come denunciato in tempi non sospetti, a uno sottodimensionato”. La Fp Cgil invoca quindi l’intervento del commissario Romano e lo invita a prendere in mano la situazione che ogni giorno sta mettendo a dura prova lavoratori, ragazzi e le loro famiglie.

Perplessità espresse anche dalla Funzione Pubblica della Cisl. “Dubbi – sottolineano il segretario generale della Cisl Fp Calogero Emanuele e la segretaria confederale provinciale Paola Zito che hanno partecipato all’incontro – che derivano dall’organizzazione propria del servizio che non riesce a dare la giusta risposta all'utenza. Abbiamo chiesto di verificare la regolarità di svolgimento del servizio da parte delle cooperative affidatarie Genesi e Progetto Vita perché ci risulta non siano rispettate le condizioni previste dai capitolati sulle modalità di svolgimento, il numero e le ore degli assistenti e operatori”.

La Cisl ritiene, quindi, necessaria una verifica urgente da parte del committente. L’altro aspetto di incertezza, per il sindacato, è legato al futuro del servizio: “Bisogna – hanno detto Emanuele e Zito – intercettare tutte le risorse necessarie perché, con gli attuali affidamenti, si registrano carenze e disservizi. È necessario che si operi in sinergia tra Provincia, Distretti socio-sanitari e Comuni, dando vita a una vera programmazione”.

Per il sindacato al Tavolo tecnico si devono affrontare criticità e proposte ma “bisogna agire per tappe. L'eventuale ricorso al voucher potrebbe innescare un meccanismo perverso che non migliorerebbe qualitativamente il servizio ne consentirebbe una piena occupazione. Bisogna – concludono i rappresentanti della Cisl – regolamentare la materia dell’accreditamento delle Cooperative per evitare accrediti impropri che comprometterebbero servizi e occupazione. Il voucher non risolve il problema del controllo che, invece, potrebbe essere assicurato con una vera sinergia tra committente, famiglia e scuola”.

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