Il gruppo disponeva anche di armi
I carabinieri di Patti, con il supporto dei colleghi del Comando Provinciale di Trapani, hanno eseguito, a Palermo e Castelvetrano un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura Distrettuale di Messina, nei confronti di 5 cittadini tunisini (di età compresa fra i 21 e i 42 anni), alcuni dei quali dimoranti in provincia di Palermo, altri tra Capo d’Orlando e Patti.
Il decreto di fermo è stato emesso sussistendo il pericolo di fuga e un complesso di gravità indiziaria a carico degli indagati, in riferimento ai reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata anche dalla disponibilità di armi, nonché per un episodio di sbarco di immigrati avvenuto la sera del 12 giugno sulla costa trapanese.
Ai decreti di fermo, sottoposti al vaglio dei giudici di Patti e Marsala, ha fatto seguito l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere; i fatti saranno poi sottoposti al vaglio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina.
L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina e delegata ai carabinieri di Patti, ha consentito di documentare l’esistenza di un’associazione per delinquere, stabilmente dedita alla commissione di una serie indeterminata di reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che organizzava, dietro compensi in denaro da parte dei migranti, i viaggi in mare mediante l’utilizzo di gommoni, dalle coste tunisine a quelle siciliane.
In particolare, da ultimo, nella nottata del 12 giugno, gli indagati avrebbero trasportato illegalmente, dalla Tunisia fino al litorale trapanese, circa 20 migranti, i quali, subito dopo l’arrivo sulla spiaggia, sono stati individuati e rintracciati dai Carabinieri di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, che hanno operato in stretto coordinamento con i Carabinieri di Patti. Gli stranieri sbarcati, di nazionalità tunisina, tra cui 2 donne e 5 minori, sono stati soccorsi e trasferiti al Centro di permanenza per il rimpatrio per essere sottoposti a controlli sanitari e alle procedure di identificazione.
L’indagine ha consentito di delineare gli assetti e la ripartizione organizzativa dei ruoli dei singoli componenti dell’associazione criminale, risultata avere anche la disponibilità di armi. Tra i sottoposti a custodia cautelare in carcere, figura, con il ruolo di realizzatore e organizzatore, anche il 31enne tunisino che, il 9 marzo 2025, era evaso dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto.

Immigrazione clandestina, ovvero tutti gli sbarchi che avvengono in Sicilia, Calabria, Sardegna. Però si è mandato a processo Salvini e si accusa il Governo, e chi non la pensa come gli esponenti di sinistra, di razzismo di essere gente senza cuore.
Però la realtà e che ci stanno coloro che lucrano sui problemi della povera gente, senza però risolveglierli.
Buongiorno, si è preferito creare questo reato piuttosto che regolamentare a livello europeo e mondiale l’immigrazione. E questi sono i risultati, con l’Europa e l’Italia corresponsabili delle tanti morti nel Mediterranreo. Cordiali saluti