Rossella Brescia illumina una Carmen elegante e sensuale

Rossella Brescia illumina una Carmen elegante e sensuale

giovanni francio

Rossella Brescia illumina una Carmen elegante e sensuale

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martedì 22 Novembre 2016 - 07:24

Un'intensa interpretazione dall'opera di Bizet nello spettacolo andato in scena al Palacultura

Ottima performance della compagnia D.C.E. Danzaitalia che ha eseguito sabato al Palacultura il balletto Carmen, per la stagione concertistica dell’Accademia Filarmonica, in unione con l’Associazione V. Bellini. Il balletto, che ha visto per protagonisti assoluti i solisti Rossella Brescia, nel ruolo di Carmen, e Amilcar Moret Gonzales, in quello di Don Josè, è un prodotto di Daniele Cipriani Entertainment, per la straordinaria coreografia e regia di Luciano Cannito, su musiche di George Bizet e Marco Schiavoni.

Il balletto è ispirato alla celeberrima opera di Bizet, composta su libretto, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di P. Mèrimèe, di H. Meilhac e L. Halèvy. L’opera di Bizet narra dell’amore folle del militare Don Josè per Carmen, sensuale, aggressiva ed ammaliante sigaraia, che egli aiuta a fuggire in seguito al suo arresto per una rissa; Don Josè è travolto dalla passione, ma Carmen, che inizialmente ricambia il suo amore, presto verrà conquistata dall’affascinante torero Escamillo. Tale amore però le costerà la vita, uccisa per mano di Don Josè, nel tragico epilogo che vede inscindibili amore e morte. Nel balletto di Cannito la vicenda è ambientata a Lampedusa, fra i migranti, e Carmen è una donna passionale che lotta per ottenere la sua libertà, Don Josè un carabiniere mentre Escamillo uno scafista, entrambi pretendenti di Carmen. Le musiche sono tratte ora da brani originali dell’opera di Bizet (come la famosa Habanera o l’aria del Toreador), ora basate su temi dell’opera stessa ma rivisitati in chiave e strumentazione moderna, ora brani di Marco Schiavoni, moderni e contraddistinti da un ritmo travolgente e talora ossessivo. I passi di danza hanno assecondato i generi musicali, ora classici ora moderni, in una commistione che poteva sembrare azzardata ma che invece è apparsa assai convincente e perfettamente fluida e unitaria. Eccellenti le prove dei solisti, Rossella Brescia una Carmen sensuale ma soprattutto elegante, apparsa molto sicura in ogni passo, protagonista assoluta – dello spettacolo; bravissimo – e applauditissimo – Amilcar Moret Gonzales, un don Josè commovente nella sua disperazione quando, dopo aver ucciso Carmen, le forze dell’ordine lo trascinano via; strepitoso il giovane Marco Lo Presti nel ruolo di Escamillo, dinamico ed energico. Ma lo spettacolo è stato eccezionale soprattutto nelle scene corali, ove il corpo di ballo ha esibito un amalgama, una precisione di insieme, una simmetria degni di rilievo, ed inoltre un’energia a tratti travolgente. Forse l’unico aspetto che non ha convinto del tutto è stato proprio l’aver ambientato la vicenda a Lampedusa, non perché trasposizioni di questo genere siano da criticare in assoluto (tutt’altro) ma perché, nel caso di Carmen anche se l’eroina rappresenta l’archetipo dell’amore passionale, sensuale, assoluto e senza compromessi, quindi una figura dal carattere universale, l’opera non può però prescindere dalla Spagna. Bizet, come molti compositori francesi, fu ispirato fortemente dal folklore spagnolo, e in Carmen lo spagnolismo esercita una funzione drammatica che impernia e caratterizza tutta l’opera, a tal punto che ogni aria, ogni frase musicale, ci parla della Spagna.

La stonatura dell’ambientazione in un contesto diverso da quello spagnolo risulta di assoluta evidenza nell’aria del Toreador, che nel balletto è riproposta integralmente, ma che ovviamente non ha nulla a che vedere con la vicenda, essendo Escamillo qui uno scafista e non un torero. A parte questo aspetto il balletto è stato comunque straordinario e coinvolgente, entusiasmando il pubblico presente, grazie anche alla regia e la coreografia – nonostante lo spazio un po’ limitato del palcoscenico del Palacultura, al Teatro Vittorio Emanuele avrebbe avuto tutt’altro effetto – elementi vincenti di questo fortunatissimo spettacolo, che ha coniugato il balletto classico e quello moderno in una simbiosi riuscitissima.

Giovanni Franciò

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