Atm, 24 ore di sciopero del lavoratori: "Vessati, umiliati, sanzionati e privatizzati"

Atm, 24 ore di sciopero del lavoratori: “Vessati, umiliati, sanzionati e privatizzati”

Redazione

Atm, 24 ore di sciopero del lavoratori: “Vessati, umiliati, sanzionati e privatizzati”

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venerdì 16 Maggio 2025 - 17:00

Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa annunciano la mobilitazione: "Ricchi bonus e carriere veloci a pochi eletti"

MESSINA – Il rapporto tra Atm e alcune sigle sindacali continua a essere teso. Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa hanno indetto uno sciopero di 24 ore dei lavoratori dell’azienda per lunedì 19 maggio, da mezzanotte alle 23.59. E nel manifesto i sindacati non le mandano a dire, con attacchi diretti ad Atm.

I sindacati: “Vessati e umiliati”

“Vessati, umiliati, sanzionati e privatizzati”, recita il comunicato nel titolo. I sindacati scrivono: “La lotta non si ferma, i lavoratori Atm pretendono rispetto e certezze. La marea di soldi pubblici giunti nelle casse di via La Farina doveva servire per rilanciare l’azienda e creare occupazione pubblica e dignitosa ma l’amministrazione, che ormai si atteggia a padrona della ferriera, con arroganza continua a distribuire ricchi bonus e carriere veloci a pochi eletti, pagati con le costanti trattenute in busta paga inflitte alla maggioranza dei lavoratori che ogni santo giorno si spaccano la schiena per garantire il servizio. Ci distraggono con sanzioni disciplinari assurde, negazione delle ferie, turni di lavoro invivibili, cambi di zona punitivi. E mentre il sindacato si affanna per mettere un freno alle vessazioni e alle discriminazioni, i padroni della ferriera, nel silenzio e un pezzo alla volta, stanno consegnando la nostra azienda alle imprese private”.

L’attacco sugli affidamenti esterni

In tal senso i sindacati citano:

  • il “provvedimento n° 36 del 5 marzo 2025 per l’affidamento del servizio di manutenzione full service della flotta Bus di ATM SpA, per un valore stimato dell’appalto di € 7.290.375,96.
  • il provvedimento n°2 del del 13 gennaio 2025 procedura negoziata senza bando per il servizio di assistenza ai Bus, valore dell’appalto € 37.823,51.
  • la manifestazione di interesse per affidare il servizio di manutenzione dei climatizzatori, importo € 98.000.

Sono solo alcuni esempi delle esternalizzazioni dei servizi; nel contempo i nostri verificatori sono stati sostituiti da agenti privati, gli ausiliari del traffico spariranno per fare spazio alle paline automatiche, l’attrezzata officina aziendale chiuderà i battenti e si annuncia l’affidamento a privati anche del 10% dell’esercizio gommato”.

Lo sciopero lunedì 19 maggio

L’accusa dei sindacati è di dare bonus e favorire “carriere veloci” ad alcuni, “vessando chi si oppone”. E la domanda finale è: “Concluse le privatizzazioni, che fine faranno i lavoratori in esubero? Nessuno parla e tutto si consuma dietro la coltre di una finta pace sociale e intanto cominciano a emergere gli effetti negativi dell’accordo di secondo livello, imposto senza l’approvazione del referendum dei lavoratori. Noi non ci stiamo. Rivendichiamo il mantenimento in house di tutti i servizi, il rispetto di tutti i lavoratori, la garanzia dei diritti, delle pari opportunità e di un futuro occupazionale sicuro e dignitoso”. L’appuntamento degli scioperanti sarà davanti l’azienda alle 9.30 di lunedì 19. Alle 10, in via Calabria 111, la conferenza stampa dei sindacati.

5 commenti

  1. manganaro agatino sebastiano 16 Maggio 2025 17:25

    Ci saranno sicuramente problemi e devono essere risolti,ma l’attuale ATM funziona e mi piace.Ho ritrovato il gusto di viaggiare con il mezzo pubblico,sparito con la vecchia azienda speciale.

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  2. Ma avete dimenticato cosa succedeva nella vecchia officina?

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  3. Non mi convincono… La storia dice che i sindacati hanno distrutto la vecchia Atm.. Adesso funziona.. Hanno assunto.. Ci sono servizi…. Lavorassero che i soldi li prendono, non come anni fa con i loro compari del Cda inutili, altro che permessi!

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  4. Il servizio di trasporto pubblico è molto lontano da livelli di affidabilità e decenza. L’oggetto principale di tale servizio è il tempo. Se il servizio non rispetta i tempi l’utente riceve una prestazione inservibile. Tutto il sistema delle paline intelligenti e delle nuove fermate, ove esistenti, non funziona. I bus di frequente passano anche in anticipo sulla tabella oraria. O i tempi di attesa e le linee non sono quelli segnalati. Su certe linee i ritardi sono cronici, e non certo occasionali. Tutti i contatti telefonici presenti sul sito sono solo un paravento. Non è possibile contattare alcun ufficio o compartimento. In sala “traffico” a volte c’è un solo operatore. Gli autisti non ricevono assistenza in tempo reale in caso di guasto. C’è una totale incomunicabilità tra dirigenza e corpo degli autisti. I tram sono tornati dal revamping con problemi ai carrelli e agli impianti di condizionamento. Per cui è capitato che non uscissero in servizio. Il livello dei nuovi assunti, in molti casi, non è degno di un lavoratore di un servizio pubblico, per educazione, decoro e linguaggio. A volte non sono stati segnalati cambi di orario di alcune linee anche per giorni e giorni, spiazzando l’utenza, lasciata a se stessa. I bus sono sporchi e non vengono lavati. La linea “shuttle” spesso e volentieri accumula ritardi tali che i mezzi si accavallano e viaggiano uno dietro l’altro anche in numero di 3, più volte al giorno, con conseguente spreco di carburante, ore lavorative, gommato e usura. Nessuna sinergia col corpo di polizia municipale. Insomma, la qualità del servizio è scadente e non consente al cittadino utente di farvi affidamento. Tutto quello che ho rappresentato l’ho vissuto in prima persona in oltre 6 anni di esperienza in qualità di utente, su molteplici linee. Il servizio di trasporto pubblico dovrebbe essere oggetto di una inchiesta giornalistica adeguata. Non occorre molto. Basta essere utenti del servizio giorno per giorno. Siamo vittime della propaganda social dei nostri rappresentanti politici.

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  5. Poverini questi dipendenti sono vessati, sono martirizzati, non è giusto, dovrebbero tornare alle vecchie abitudini, cioè uno lavorava e cinque guardavano, o magari un giorno di lavoro e tre a casa, comunque se non vanno bene le condizioni di lavoro ci sono sempre le dimissioni e si risolve il problema.

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