Atm, gli autisti in scadenza: "Siamo gli invisibili, cosa ne sarà di noi?"

Atm, gli autisti in scadenza: “Siamo gli invisibili, cosa ne sarà di noi?”

Francesca Stornante

Atm, gli autisti in scadenza: “Siamo gli invisibili, cosa ne sarà di noi?”

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venerdì 20 Marzo 2020 - 07:30

In questa fase di liquidazione dell'Atm e passaggio alla nuova Atm non c'è speranza per questi lavoratori con i contratti che scadono il 31 marzo

«Siamo gli invisibili, autisti a tempo determinato dell’azienda Atm in liquidazione. Lavoratori che anche adesso, in un momento di emergenza sanitaria, stanno continuando a svolgere il proprio lavoro con dignità, professionalità e grande senso di responsabilità».

Inizia così la lettera indirizzata al sindaco De Luca, alla vecchia e alla nuova Atm, al consiglio comunale. E’ la lettera di alcuni degli autisti Atm a tempo determinato, quelli assunti per far fronte alle carenze di organico. In questa fase che porterà alla liquidazione e al passaggio alla nuova azienda di loro non c’è traccia. Al momento nessuna speranza, neanche nel bando già pubblicato per le nuove assunzioni. L’unica certezza è che il 31 marzo scadranno i loro contratti.

«Proveniamo da una selezione pubblica per titoli e prova pratica di guida effettuata dal Centro dell’Impiego di Messina. Dalla graduatoria di 43 autisti selezionati in 30 siamo stati avviati subito al lavoro, molti di noi addirittura facevano parte dei lavoratori provenienti dalle agenzie interinali che per anni hanno garantito, con il nostro contributo, il trasporto pubblico in città, vista la carenza cronica di autisti che ha negli organici l’azienda Atm.

Dalla vecchia alla nuova Atm

Stiamo vivendo, ai margini, il cambiamento di questa azienda che dal 1 aprile diventerà s.p.a. e già vengono annunciati bandi di assunzione di autisti con contratto di apprendistato che ci vedono fuori, di noi nessuna menzione. Abbiamo capito che siamo dei numeri, ma invece siamo persone, lavoratori, ognuno di noi ha famiglia

Cosa sarà di noi? Dopo anni di servizio è corretto essere sbattuti fuori? La politica di questa città, visto che la nuova azienda è a capitale pubblico, non può inserire una norma di salvaguardia a difesa della professionalità acquisita, del lavoro e della dignità dei lavoratori? Un atto che noi riteniamo essere di giustizia per tutti i 43 autisti risultanti da una graduatoria di selezione pubblica».

I lavoratori

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